Vigilanza su forme concorsuali dell’ASP

Mario Galea “Città Spazio”: "In una realtà come quella del Comprensorio crotonese, si richiede tassativamente il possesso di un'esperienza lavorativa specifica come se si trattasse di chissà quali difficilissime mansioni da svolgere nel settore amministrativo

Spulciando nell’albo pretorio dell’Asp della nostra città, ho avuto, del tutto casualmente, modo di apprendere con mio grande disappunto – e ne spiegherò appresso le ragioni – che sono stati deliberati ben 5 Concorsi di categoria D, i quali, tra le condizioni di ammissione, richiedono tassativamente il possesso di un’esperienza lavorativa specifica, ovvero relativa al settore per il quale si concorre; come se si trattasse di chissà quali difficilissime mansioni da svolgere nel settore amministrativo di riferimento. In una realtà come quella del Comprensorio crotonese, caratterizzata da una massiccia presenza di giovani laureati e non, alla disperata ricerca di occupazione e, nella generalità dei casi, costretti ad emigrare fuori Regione, la formula inserita in detti Concorsi e appena esplicitata sembra adoperata a bella posta, per creare un ingiusto e inaccettabile muro di sbarramento proprio nei confronti degli stessi, così da consentirne l’accesso solo ed esclusivamente agli amici degli amici.
Siamo fortemente indignati di fronte a quest’ennesimo sorpruso, che offende il nostro senso civico e la nostra dignità. Siamo, altresì, stufi di assistere a questi riti, che vengono ormai appositamente architettati, per favorire i pochi fortunati che sono già riusciti a mettere piede, per via clientelare, nella nostra sanità, e per consentire loro di stabilizzare la propria posizione lavorativa, a discapito di quanti invece dispongono di più qualificati requisiti e titoli di studio. Colgo l’occasione, per rivolgere un accorato appello, innanzitutto, agli organi di stampa e, in second’ordine, a qualunque organo istituzionale di controllo, affinché sia effettuata un’accurata vigilanza su dette forme concorsuali e sulle modalità del loro svolgimento, in quanto la nostra realtà sociale non può più tollerare abusi e raggiri di alcuna sorta. (Mario Galea, Associazione “Città Spazio”)