La Festa della Madonna quest’anno sarà dissacrata e oltraggiata da un evento ideologico pro gender

Cerrelli: "Tutti devono essere liberi di esprimere le proprie idee, ma in tempi, modi e luoghi che non offendano e non irridano le idee e la fede di altri consociati".

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Quest’anno, purtroppo, la festa della Madonna di Capocolonna sarà oltraggiata e strumentalizzata  da un evento ideologico provocatorio e dissacrante – sponsorizzato anche dall’Amministrazione comunale, un vero e proprio sgarbo istituzionale nei confronti della Chiesa crotonese e di tutti i devoti della Madonna di Capocolonna – in cui, in Piazza della Resistenza, sarà predicata una “catechesi antitetica allo spirito cristiano della festa” e secondo i canoni del pensiero unico politicamente corretto, niente di meno che da Vladimir LUXURIA. Già il nome Luxuria risulta in palese dissonanza con lo spirito della festa cristiana della Madonna di Capocolonna, ma andiamo oltre. Il popolo crotonese, difatti, sarà indottrinato da Luxuria, dopo il passaggio della processione, su temi cari all’ideologia gender e al pensiero politicamente corretto, che stridono con il sentire mariano e cristiano della festa e che saranno orientati:

  • a favore dell’utero in affitto o gestazione per altri come Luxuria ama definirlo, in modo politicamente corretto;
  • a favore della fluidità sessuale e quindi contro una concezione binaria e identitaria della sessualità;
  • a favore di una neolingua che tradisce la realtà come quella che impone i termini genitore 1 e genitore 2 al posto di padre e madre;
  •  a favore del “Self Id”, o autodeterminazione di genere, che indica la possibilità per le persone transgender di ottenere il riconoscimento legale del proprio genere, senza diagnosi mediche o interventi chirurgici;
  • a favore della guerra tra i sessi, che con il pretesto di combattere la violenza di genere contro la donna, provoca una diffidenza nei confronti del maschio, che è considerato un essere da cui tutelarsi, mentre non viene mai presa in considerazione la violenza psicologica e fisica a cui sono sottoposti molti uomini dalle donne;
  • a favore di una retorica che considera l’omofobia un’emergenza, cosa non vera, come del resto emerge dai dati ministeriali e da indagini statistiche che considerano l’Italia come uno dei paesi al mondo con un livello di accettazione dell’omosessualità elevato.
  • a favore dell’adozione dei minori da parte delle coppie arcobaleno, senza tener conto che non è giusto soddisfare i desideri degli adulti a scapito di quelli dei bambini.

Questi sono solo alcuni dei temi che saranno trattati e che sono antitetici allo spirito della festa mariana, che è una festa identitaria del popolo crotonese. Gli organizzatori, ma ancor più l’Amministrazione comunale, con a capo il Sindaco, che ha autorizzato la location della manifestazione sul percorso della processione della Madonna di Capocolonna e che da quanto apprendiamo si ostina a non voler mutare il luogo della manifestazione, sembra, in tal modo, farsi beffa della pietà popolare, che irride con una spregiudicata supponenza.
Tutti devono essere liberi di esprimere le proprie idee, ma in tempi, modi e luoghi che non offendano e non irridano le idee e la fede di altri consociati. La manifestazione, dunque, è opportuno che sia spostata in un altro luogo, per la distonia dei temi che saranno trattati da Luxuria, con quelli propri dello spirito cristiano della festa. Tale manifestazione non può e non deve apparire come un’appendice della festa della Madonna, perché niente ha a che fare con essa e perciò non può essere proposta lo stesso giorno e sullo stesso percorso del passaggio della Madonna. Auspico che anche dal mondo cattolico e dalla Chiesa crotonese si levi un sussulto di indignazione nei confronti di una manifestazione che irride e offende il sentimento religioso e cristiano della festa. Spero che chi ha il dovere di alzare la voce non si lasci irretire dai tanti cavalli di Troia, che usano la Chiesa e al contempo la portano ad omologarsi al pensiero unico politicamente corretto, finendo per rendere, così, la sua missione nel mondo sempre più irrilevante. La speranza, tuttavia, è l’ultima a morire e, dunque, confido nel buonsenso degli organizzatori e, soprattutto, dell’Amministrazione comunale e del Sindaco, affinché scelgano un’altra location per la manifestazione, che non turbi così provocatoriamente lo spirito cristiano della festa. Un ultimo consiglio lo rivolgo al Sindaco di Crotone: qualora non dovesse cambiare idea, si ricordi che, i crotonesi non dimenticheranno l’offesa che lei sta permettendo e perpetrando nei confronti di una festa, identitaria e cristiana di un popolo, come la festa della Madonna di Capocolonna, che è da sempre nel dna del nostro popolo. Oltraggiare in tal modo la festa, desacralizzandola e dissacrandone lo spirito cristiano, credo che non le porterà bene.

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