La carta velina della “trasparenza” dell’amministrazione Voce foto

Altro che partenariato, di speciale c'è solo la dicotomia di trattamento fra certi passati ed attualissimi fruitori di concessioni dirette!

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    di Procolo Guida

    Come promesso, in “Inerzia, improvvisazione ed incapacità condite di propaganda!” (cliccaci sopra per rileggerlo), torniamo ai temi ancora più delicati di Antica Kroton, del Castello e della gestione complessiva della cultura e dei beni pubblici annessi. Cerchiamo di farlo, come sempre d’altronde, con uno spirito di servizio puro nei confronti di quella cultura della trasparenza e della partecipazione che va sempre nutrita, anche quando, anzi soprattutto, quando da parte del “padrone del vapore di turno”, c’è palese e reiterata allergia “almeno” al tema generale del rispetto delle regole a tutela di una reale amministrazione trasparente, digitale e (soprattutto) non (per una città come la nostra). A tal proposito non ci è permesso non fare un cenno della carta velina rimasta sulla voglia di trasparenza del Voce tribuno della plebe, dei ricorsi al Tar ed ai vari tribunali; anzi carta straccia, se messa di fronte alle recentissime dichiarazioni del Voce primo cittadino sull’interruzione di fornitura d’acqua sia in tema di obblighi Arera, e sia in quelli di programmazione e “censimento” di finanziamenti da pretendere e gestire. Altro che milioni dei Cis e del PNRR dei sogni. Abbiamo infatti ascoltato e registrato dichiarare, dal primo cittadino, che in emergenza si può tutto: “con una condotta che è ridotta un colabrodo dobbiamo rispettare Arera? Ma stiamo scherzando? 24 o 48 ore da rispettare? Altro che quello che ci dice Arera…” (qui l’intervento integrale). E’ bene rammentare che l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) svolge attività di regolazione e controllo nei settori dei servizi essenziali: è un’autorità amministrativa indipendente istituita con la legge n. 481 del 1995 che garantisce la promozione della concorrenza e dell’efficienza nei servizi di pubblica utilità e, soprattutto, a garantire gli interessi di utenti e consumatori. Che tipo di cultura è quella che permette ad un Sindaco di sostenere che ci si può  “infischiare” di norme di legge che prevedono e prescrivono standard specifici relativi alla qualità tecnica del servizio idrico integrato con possibilità addirittura di indennizzi automatici? Oppure, molto poco caro sindaco, pensi che non si sia compreso che avete pure detto un’altra bugia circa la vera urgenza, che è quella delle aziende come Biomasse? E poi che tipo di giustificazioni adotterete se arriveranno ricorsi e soprattutto se saranno vinti dai cittadini? Oppure contate sul fatto che le sentenze arriveranno quando sarete dimenticati, più che trasparenti? (clicca qua e guarda il richiamo chiarissimo a schemi specifici che possono già determinare danni erariali di non poco conto).

    Arera diritti in caso di interruzione acqua

    E con questi presupposti, a proposito di “culture”, che andiamo a rammentare al sindaco innanzitutto (ma anche ai giovani rampanti Bossi, Cretella, Pollinzi e Scandale), che, non potete pensare di denigrare a vita: che non siamo noi ad essere contro a prescindere; “indifferenti” poi a cosa, alle vostre aspirazioni di “modularvi” a dirigenti sulla pelle delle persone che vi sostengono e vi stimano, anche sinceramente. Ad esempio e nonostante palesi ritardi e rimodulazioni, eravamo comunque tutti speranzosi (anche i più critici e scettici) che terminata la fase della redazione ed approvazione delle schede operative dell’Antica Kroton, si dovesse attendere “solo” l’attività avviata dal Dirigente Senatore che stava affannandosi a compiere passi di allineamento delle attività del Comune con quelle del MIC e della Regione. Ci abbiamo creduto e ci crediamo: lo dobbiamo a noi stessi ed ai nostri figli. Ma non a prescindere: a prescindere ci siete già voi, gli Andrea Arcuri, le Liguori e le Venneri, le Mungari ed i tanti (troppi) che applaudono con ritmi e vestiti diversi da quelli che usavano fino a 20 mesi fa; altro che Jorit e 300 alloggi… Per tornare a documenti e tempi ampiamente dimostrabili, abbiamo creduto e crediamo a chi come il Dirigente Senatore ha tentato e tenta  attraverso, soprattutto, un disegno e di una visione d’assieme, di dare anima ad un progetto che vi siete trastullati per più di un anno e che, come troppe altre cose, appariva ed appare fuori dalla vostra portata; e questa inadeguatezza è stata il vero motivo ispiratore per cui avete deciso di “reclutare” un manager del settore, visto il vuoto cosmico che si era prodotto con la rimodulazione tanto agognata e raggiunta con lo Sperlì a tempo scaduto, come dimenticare anche questo. Tutti o quasi (compreso il tanto vituperato Presidente della Commissione Cultura Fabrizio Meo), si erano oramai ingoiati gli streaming in pandemia con esperti di livello internazionale (anche quelli vituperati da voi) o i calci diretti nei denti (dati sempre da voi) all’associazionismo che rivendicava, per ragionevolezza più che fede, Piazza Mantegna e della Resistenza. Eppure, con tutto il fango che puntualmente avete sparso anche su di loro che si permettevano il lusso di incalzare e suggerire, si è tornati a sperare ed interloquire: lo si era fatto, e si farà, per il bene della città. E dunque, dopo diversi incontri che abbiamo cercato sempre di seguire, nei quali veniva tracciata la strada di una forte sinergia operativa al fine di coordinare gli interventi; si è arrivati ad istituire un apposito tavolo tecnico con il Mic, coadiuvato anche con Invitalia che ha pure prodotto un bando (clicca qua per leggere Antica Kroton si parte dal Castello),  il Dirigente Senatore riesce così a disegnare una visione di assieme dentro un quadro (culturale) di rigenerazione urbana, quasi certamente ad attutire le evidenti criticità essenziali della rimodulazione voluta ed ottenuta da Voce/Via/Dominijanni con ispirazione “romana”. Nonostante i soldi stralciati per la bonifica del Castello regalati al Ministero, altro rospo ingoiato, si ricomincia con la propaganda ed a sopportare l’Assessora Via che più volte riesce a vantarsi, nelle varie conferenze stampa, dell’imminente realizzazione di un grande museo della Magna Grecia, di aver addirittura definito con la direzione nazionale dei musei un protocollo per la gestione unitaria del patrimonio culturale (con testuali parole: siamo i primi in Italia!); ed invece, cosa è rimasto di tutto ciò? La nuda verità e che questi mesi sono trascorsi con l’assoluta mancanza della pur prevista assegnazione di una struttura al dottor Senatore (addirittura per moltissimo tempo anche privo di un semplice ufficio che, ad oggi, è tra l’altro ancora sprovvisto di telefono e computer) e con l’impossibilità nemmeno di individuare incarichi esterni per assenza, sempre a tutt’oggi, dell’approvazione del bilancio; e non è tutto, sob! All’invidiabile ed inesauribile “buona volontà” del Dirigente preposto al progetto complesso che proseguiva ad incontrare e coinvolgere, nel frattempo, arrivavano pure speciose controffensive. Alle urla ascoltate qualche mese fa nel palazzo comunale che in molti hanno dovuto fare finta di non sapere, oggi sono disponibili accessi ad incredibili documenti ufficiali che sono partiti proprio dagli Assessori Bossi (e non si capisce nemmeno a che titolo) e Via (proprio lei) all’indirizzo proprio del dottor Senatore che non ha certo fatto mancare risposte. Gli assessori invece di supportarlo ed aiutarlo, vedi problemone espropri ed errori riportati nel documento di sintesi, avevano trovato tempo e modo di reprimere ufficialmente l’attività di concertazione, arrivando a diffidarlo dall’espletare un’azione che (loro) pretendono essere ad esclusivo appannaggio della politica (ma allora chi avevano previsto di nominare?). E per comprendere quanto poco complicato sia individuare chi stia davvero lavorando per non inficiare i tempi di realizzazione dell’intero programma, che comunque rischia fortemente per stessa ed incredibile ammissione dell’Assessore Via, basta riascoltare la seduta della Commissione Cultura del 3 maggio u.s. (riguarda). In quella ennesima Commissione Cultura è plasticamente chiaro che la rimodulazione è stata una iattura e forse proprio così scarsamente spiegabile, perchè poco trasparente. Addirittura l’indisponibilità e l’insufficienza dei soldi per gli espropri è dovuta alla tanto sbandierata esigenza di tutelarsi rispetto a singoli voci di spesa e non sull’intero progetto: così ora possiamo contare su singole quote di 10% e non su un complessivo plafon indispensabile per “trattare” con i proprietari e non esserne presi dalla gola. E c’è forse una iattura ancora più grande: siamo infatti persuasi che il dottor Senatore possa arrivare a far indire i bandi in tempi pure accettabili; bandi o brandelli di quello che rimane della martoriata Antica Kroton. Ma con quali risultati progettuali? Vista l’impossibilità di realizzare l’idea da lui proposta, cosa accadrà delle misure Gravina Ariston e della Connessione del vecchio tracciato calabro–lucano? A cosa si riferivano le rassicurazioni date dal Sindaco in Consiglio Comunale quando parlava così facilmente che ci si potrà tranquillamente attenere ai soli terreni pubblici? Ed in riferimento alle azioni comuni e specifiche del Comune sulla misura della Comunicazione (non meno importante di quella della Catalogazione e incubatore d’impresa), a che tipo di bandi si procederà? Cosa si è risposto ad un gruppo di professionisti che chiedeva lumi e trasparenza? Ci si dovrà magari attendere altri (più o meno palesi) interessi politici? E soprattutto, caro Sindaco, cosa deve accadere per essere bocciati visto che si sono palesemente persi 19 mesi per rallentare la spesa di oltre 60 milioni di euro (ed addirittura rischiare ancora di perderla) a causa di una rimodulazione oramai conclamata come dannosa? Che lo ammetta anche la scienziata Margherita Corrado?

    amministrazione trasparente

    E per dicotomia quasi bipolare, giammai perseguendo una visione globale di Antica Kroton, arriviamo alla incidentale ed ancora più pericolosa proposta di Partenariato Speciale Pubblico Privato per la valorizzazione del Museo e Giardini di Pitagora: e l’ossimoro riguarda anche e soprattutto, come già precisato precedentemente negli articoli di sotto riportati, l’area con relativo Museo che è fortemente interessata da interventi della progettazione di Antica Kroton; con l’obiettivo di fare dell’intero Parco Pignera un vero e proprio Parco a 360 gradi aperto ed integrato con l’area Stadio, con un investimento totale di euro 8.400.000 (8milioncinidieuri!). E cosa partorisce la creatività amministrativa che contraddistingue oramai la Giunta Voce? Un bando con tanto di fidejussioni al livello di 8milioncinidieuri? Ma certo che no! Per l’assegnazione della gestione complessiva, pure bellamente prorogata nell’affidamento diretto di valloniana memoria (unico caso in assoluto visti PalaMilone, Piscina, Stadio etc etc), ebbene loro (proprio quei giovani dirigenti di cui sopra), ci vedono cacchio cacchio, un bel partenariato, e pure della sola parte del parco di Pitagora con il relativo museo (cioè della sola ciccia), senza citare nel bando di evidenza che annette la proposta di Jobel, cosa, quando e quanto sarà fatto con Antica Kroton, e senza, ovviamente, citare il già non facile problema futuro di gestire un intero Parco con gli scavi dentro. E tornando alla procedura di Partenariato bella che avviata con le caratteristiche già denunziate, ci sovvengono domandine semplici, semplici: perché non è stato reso pubblico dal bando che l’area interessata sarà soggetta di un forte investimento di valorizzazione attraverso Antica Kroton? Anzi si è cercato di mimetizzarlo. Perché allegare un quadro di gestione così povero se non per rappresentare qualcosa di poco appetibile, lasciando che rimanesse una sola proposta? Perchè ignorare completamente i criteri per valutare altre proposte?  Forse perché si pensava di voler “presentare” una gatta da pelare? E poi, perchè attendere di dover dare proroga (contro tutti i sanissimi principi di Luca Bossi) per presentare un Partenariato inedito quando per altri beni assai meno di rilevanza economica, non è stato mai tirato in ballo? Non pensiamo sia il caso di resuscitare quel Giulio, per decidere di peccare e pensare male, magari ci azzecchiamo pure che si doveva chiudere, ad esempio, il lunghissimo e tortuoso bando della Piscina… E proseguendo sempre con le domandine, la relativa documentazione e percorso è stata davvero pubblica ed accessibile per chi avesse avuto realmente voglia di partecipare al bando di evidenza dell’iter del partenariato? C’è stato qualcuno che ha chiesto al Comune lumi in pieno svolgimento dell’iter stesso del partenariato? C’è stata una reale evidenza pubblica di questo iter che si sta “preparando” a “consegnare” per 20 anni un bene pubblico di così grande rilevanza economica e sociale? A fronte di quali investimenti di cui non si vede traccia (quello allegato è un semplice elenco di costi di gestione ordinaria nemmeno dettagliato) è valutabile l’intervento del privato? Ed infine, ci rivolgiamo nuovamente a TUTTO il terzo settore: che pensate di questa nuova trovata (per questa amministrazione Voce) del Partenariato? Oppure dobbiamo pensare davvero che siete (tutti o molti) stati già “avvicinati” o “avvertiti” prima, o ancora peggio, durante questa evidenza pubblica?

    Museo e giardini di Pitagora

    E sempre a proposito di beni culturali, le domandine non finirebbero mai: perché continuiamo a non sapere nulla del Teatro “Scaramuzza”? La nostra cara Assessora perderà altri 18 mesi per propinarci la rimodulazione in corsa della Fondazione il cui piano gestionale pare sia stato bocciato dall’Assessore Scandale? Si potrà avere, almeno su questo altro delicatissimo e preziosissimo BENE COMUNE, una parte di reale animazione e coinvolgimento sociale e culturale? Oppure il Sindaco Voce ci verrà a dire che saremo improvvisamente in emergenza fondi e dunque ci si potrà infischiare di normative di trasparenza e tutela del diritto di concorrenza? Quanto trasparenti dovranno diventare le prossime carte che giocherete ai prossimi tavoli? Quanti rospi ancora dovranno ingoiare Linda Monte e gli altri pochi partigiani di questo disgraziato paese che continuate a travestire da città murales? E poi, e soprattutto, perché proseguire a parcellizzare il dibattito e dunque l’offerta culturale complessiva della città? E poi, e poi, il Castello? Bastione Toledo? La villa Comunale? I parchi delle Rose, dei Pini, e quello oramai chiusissimo di fianco al Dopolavoro Ferroviario? Possiamo proseguire a fare figli e figliastri rispetto alle strutture sportive messe a “fitto” con fidejussioni e bandi completamente diversi? Ed il ristrutturando PalaMilone sarà oggetto di Partenariato o di qualche altra “clientela” già auto selezionata…? Provate, almeno per una volta a dimostrare trasparenza ed apertura reale! Ritirate ufficialmente il partenariato su Museo e Giardini di Pitagora e riaprite termini e merito di una questione che riguarda tutti e tutti per davvero. Soprattutto riguarda i tantissimi giovani che possono e debbono avere l’opportunità di scegliere di restare; e non a prescindere; a tentare di partecipare così alla prognosi del “loro” futuro; un futuro che non può ancora così continuare a puzzare di tanta quanto spocchiosa tracotanza! Che fa solo tristissima rima con la davvero invisibile trasparenza!

    rachele via

    Per le concessioni e gestioni di beni pubblici che sei, figlio o figliastro?

    La Via di san Luca e la preghiera (anche di Corigliano) in un nuovo rimpasto!

    #SALVIAMOCAPOCOLONNA ora e subito!

     

     

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