Complotti o negligenze? Essere o non essere! I dilemmi di un sindaco al capolinea?

Mi chiedo a questo punto e se lo chiedono in tanti, non sarà il caso di ammettere la propria incapacità e andare a casa?

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Basta. E’ ora di dire basta. Fermarsi un attimo e prendere coscienza di ciò che negli ultimi mesi sta accadendo qui a Crotone. Aggressioni, risse, offese, dileggi fino ad arrivare addirittura a due incendi. Quante cose ancora dovremo vedere prima di salvare il salvabile? E nel mentre accade tutto ciò, la giunta comunale pensa a barchette e murales, a parate logopatiche con lo scopo solo di sfidare coloro che, per fortuna, la pensano diversamente da loro. Al grido di complotto, l’illustre primo cittadino invita a placare gli animi ribelli senza pensare che fu proprio lui il primo a lanciare la bomba: cani, sciacalli, coglione, urlatore, lecchini, danzatori della pioggia, profanatori, delinquenti e potrei continuare all’infinito ma preferisco per ora fermarmi qui. Senza omettere anche quel sofisticato: mi dovrete sopportare che sa tanto di presa in giro dal momento che sicuramente ne avremmo fatto a meno. E allora mi chiedo, “signor sindaco ma lei ci è o ci fa?”. Ci pensi bene, perché del clima che si è creato in città lei e le sue donzellette siete i principali responsabili. I post snervanti di assessori incapaci ed inetti hanno poi messo la ciliegina su una torta ormai avariata e da gettare via. Mi chiedo a questo punto e se lo chiedono in tanti, non sarà il caso di ammettere la propria incapacità e andare a casa? Oppure vuole ancora restare su un carro che perde pezzi e rischia di crollare insieme al resto della città? La città, almeno in questo caso, la ringrazierà se non altro e magari un giorno, uno Shakespeare moderno scriverà: La Tragedia di Vincenzo Voce.

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