Quale bonifica per l’ex area Sensi?

I consiglieri comunali Fiorino, Manica e Lerose: "sull’ex deposito costiero di oli minerali (ex Area Sensi) la società Meridionale Petroli aveva intenzione di proporre un tipo di bonifica che non prevedeva, se non parzialmente, l’uso pubblico di quell’area".

Metamorfosi. E non c’entra nulla Ovidio. E’ invece il destino che accomuna tutti i populisti e tutti i demagoghi. Da Nord a Sud. Da Avellino a Crotone. Lo stesso amaro destino. Per cui nascono incendiari e finiscono con il diventare pompieri. Da salotto. E con la parrucca. Da notizie apprese da più fonti, tutte meritevoli d’attenzione, sull’ex deposito costiero di oli minerali (ex Area Sensi) la società Meridionale Petroli aveva intenzione di proporre un tipo di bonifica che non prevedeva, se non parzialmente, l’uso pubblico di quell’area. Quanto sopra, quale risultato della presentazione dello schema di caratterizzazione dell’area che immaginava un tipo di bonifica in parte come prevede la Tabella B del testo Unico dell’Ambiente e in parte come prevede la Tabella A.
Chiaramente, in siffatto modo, quell’area, dunque, non solo non sarebbe mai diventata un “biglietto da visita” all’ingresso della città e quindi un punto di riferimento per l’attività turistica (crocieristica e diportistica) ma non sarebbe mai diventata parte integrante dell’intero tessuto cittadino ricollegandosi con il centro storico e con il lungomare cittadino. Frenando di fatto anche la volontà da parte di quanti, e noi tra loro, richiedono una gestione del porto vecchio, da affidare al Comune di Crotone, in condivisione con la Provincia di Crotone, con la Camera di Commercio, con la Capitaneria di Porto e, naturalmente, con l’Autorità di Sistema Portuale.
Nei giorni scorsi si è tenuta la Conferenza dei Servizi che, preliminarmente, a nostro parere, doveva essere preceduta da una riunione interlocutoria dei vari soggetti interessati alla bonifica nella quale era necessario condividere una bozza di accordo di programma quadro che doveva delineare il percorso di bonifica di competenza della Meridionale Petroli. Riunione che doveva essere convocata e presieduta dal sindaco Vincenzo Voce, con i tecnici comunali, che non c’è stata, e alla quale dovevano partecipare il presidente della provincia Sergio Ferrari, con i tecnici provinciali, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio Andrea Agostinelli, i rappresentanti dell’Agenzia del Demanio, dell’Arpacal, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone e della Capitaneria di Porto.

E questo al fine di mettere un punto fermo e decisivo sul futuro dell’area che non potrà che avere una destinazione d’uso legato allo sviluppo turistico – economico, in linea con quanto previsto dalla progettualità dell’Antica Kroton, e che, quindi, deve prevedere un solo tipo di bonifica, quella della Tabella A del Testo Unico dell’Ambiente. Occasione, quella della riunione, per ragionare anche sulle future sdemanializzazioni degli immobili attualmente nella competenza dell’Autorità di Sistema. La conferenza dei servizi si è tenuta giovedì 23 giugno e il sindaco Voce si è dichiarato ampiamente soddisfatto di come si è svolta la riunione. Abbiamo appreso che su quell’area l’inquinamento è in netta diminuzione così come a suo tempo era in netta diminuzione la povertà in Italia come si affrettò a gridare il vice premier Di Maio dai balconi del Parlamento.  Abbiamo appreso altresì che è stata riconosciuta e confermata la volumetria all’Agenzia del Demanio per l’abbattimento di quei manufatti fatiscenti. Demanio considerato alla stregua di un privato e non invece come un ente pubblico con il quale condividere una linea comune . Volumetria che , tra l’altro, permetterà all’agenzia del Demanio e all’Autorità di Sistema Portuale di Gioia Tauro di costruire un grande centro direzionale di cui in città e nel territorio non si sentiva assolutamente la necessità. Anacronistico come tutte le occupazione delle zone retroportuali .
Per noi, e di questo informiamo ufficialmente il sindaco Voce, anche nella nostra qualità di consiglieri comunali d’opposizione, sarebbe gravissimo se su quell’area avvenisse una scelleratezza del genere e se dovesse avvenire una parziale interdizione di quell’area con un’attività di bonifica non adeguata. Quell’area, secondo noi, deve essere il punto nevralgico del nuovo fronte mare cittadino. Il punto di accesso alla cittadella del mare che congiunge il fronte mare che parte da Capocolonna, con l’area marina protetta di Capo Rizzuto, e il fronte mare che parte dalla foce del Neto, con il costituendo parco fluviale del Neto.
Altre soluzioni sarebbero “pannicelli caldi”. E per di più inutili. Certamente in linea con chi, come il sindaco Voce, ritiene che su quell’area e non solo su quella area, ma anche nei rapporti con Eni, di cui ci occuperemo una prossima volta, “tutto va bene, madama la marchesa”. Per noi non è cosi e continueremo a dirlo in tutte le occasioni e ogni qualvolta se ne presenterà l’occasione.
Consiglieri comunali 
Giuseppe Fiorino
Fabio Manica
Alessia Lerose