La rinascita sociale di una città passa anche da una reale nuova concezione dei quartieri popolari

Leo Barberio, segretario provinciale del PD, rammenta, dopo Jorit, come l’agenzia territoriale per edilizia residenziale pubblica (Aterp) mette a bando la ristrutturazione degli edifici residenziali

Più informazioni su

    riceviamo e pubblichiamo:

    La realizzazione della chiacchierata opera dedicata a Rino Gaetano sulla facciata di un edificio del quartiere 300 alloggi di Crotone, per quanto mi riguarda, potrebbe rappresentare un valido motivo per ricominciare a parlare del futuro dell’edilizia sociale, ma anche e soprattutto del benessere dei cittadini che vivono in queste abitazioni.
    E condivido appieno l’idea esposta dall’artista Jorit, secondo cui la rinascita sociale delle nostre città, passa in primis da una nuova e più moderna concezione delle periferie e dei quartieri popolari. Luoghi marginali per antonomasia, che non devono essere più soltanto degli isolati dormitori, bensì invece, visibili esempi di uguaglianza di diritti umani e di rinascita economica. In merito a ciò, mi permetto di ricordare, soprattutto a chi amministra, che l’ATERP (l’agenzia territoriale per edilizia residenziale pubblica) mette a bando la ristrutturazione degli edifici residenziali pubblici, per generare e riscuotere i crediti relativi al bonus 110% contenuto nel decreto rilancio, innescando così un ciclo economico molto virtuoso. E l’Agenzia delle Entrate su questo tema, è stata molto esplicita nel rispondere ad una sollecitazione in merito, dichiarando che tali interventi possono essere destinati ad immobili adibiti ad “edilizia residenziale pubblica”. Diversi i comitati cittadini che mi hanno contattato in questi mesi, tuttavia la Regione, e la stessa Agenzia non si sono mai attivate per avviare un processo che garantisca un sacrosanto diritto a chi vive questa condizione, e che crea inoltre un ciclo economico virtuoso. Se l’ATERP mettesse a bando la possibilità di eseguire progetti e lavori su edifici di edilizia sociale, destinando i lavori ad aziende locali (che spesso non hanno il plafond finanziario per generare i crediti da vendere alle banche), queste potrebbero essere liquidate dall’ente strumentale della Regione che, generando i crediti: potrebbe andare a compensazione con le spese relativamente ai contributi dei dipendenti pubblici; cedere i propri crediti ad altre società regionali (come, ad esempio, Fin Calabra o Calabria Verde), che andrebbero a compensazione sui contributi irpef e Inail che, ad oggi, ammontano a circa 50 milioni di euro l’anno. I vantaggi di questa strategia economica, dove i generatori di credito regionali andrebbero a produrre un 10% di guadagno da ogni appalto, sarebbero molteplici e potrebbero influenzare in modo determinante l’economia regionale; l’edilizia sociale vedrebbe un miglioramento tangibile dei livelli di assistenza alle fasce di popolazione più deboli; l’ATERP, o l’ente che acquista i crediti, potrebbe pagare meno tasse e produrre utili da mettere a bilancio e nel circuito economico; con l’apertura dei nuovi cantieri si andrebbero a realizzare nuovi posti di lavoro nel comparto edilizio; con l’acquisto dei crediti generati dal bonus 110%, su una spesa contributiva quinquennale di 250 milioni di euro, si genererebbe un risparmio di 2,5 milioni di euro; l’utile derivante dai crediti potrebbe essere messo in circolo nell’economia reale attraverso un piano d’investimento pubblico che metterebbe nuova liquidità nel sistema economico calabrese. Ebbene, di concerto con il segretario cittadino Annagiulia Caiazza, e con il Capogruppo Consiliare Andrea Devona, io lavoro affinché questa proposta diventi reale, attraverso un atto organico che regolamenti la questione, che venga presa in carico dal segretario regionale del PD Nicola Irto e dal gruppo del PD in seno al Consiglio Regionale, il quale, in tale direzione, mi ha già dimostrato grande appoggio e sostegno. (Leo Barberio Segretario Provinciale
    PD Crotone)

    Più informazioni su