Il bilancio preventivo è risultato manifestamente inattendibile!

Antonio Manica: "il vento che purtroppo soffia in questa direzione, che il Consiglio comunale di Crotone sia una sorta di “Circo Barnum” e Mario Megna ne garantisce il quorum di legge

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In data 14 luglio 2022, il Consiglio comunale ha approvato il DUP e il bilancio di previsione 2022-2024; tale adempimento è stato salutato da Sindaco e consiglieri di maggioranza come manifestazione di compattezza e solidità che fa ben sperare, a loro dire, nel prosieguo della consiliatura affinché possano realizzarsi gli ambiziosi programmi elettorali della propria compagine considerando l’approvazione del bilancio di previsione, legittimamente, il punto di partenza di una svolta politica dopo mesi burrascosi. Non è mio intendimento smorzare gli entusiasmi ma occorre, purtroppo, evidenziare che il bilancio di previsione da costoro approvato risulta manifestamente carente di informazioni importanti riguardanti la situazione economica-finanziaria della società partecipata Congesi, di gravità tale da rendere il documento approvato assolutamente inattendibile in quanto non conforme ai principi della chiarezza, prudenza e veridicità richiesti dalle norme del Codice Civile. Ma procediamo con ordine:

E’ fatto noto il contenzioso civile insorto tra Sorical e Congesi, di cui il comune di Crotone detiene una partecipazione pari al 46,80% del capitale sociale, per un debito maturato da quest’ultima di oltre Euro 20.000.000,00 (Euro 17.730.495,00 al 31.12.2020), di cui Sorical ha ritenuto di dover interessare anche l’autorità giudiziaria penale affinché valuti la sussistenza di eventuali reati commessi dall’organo di gestione del consorzio e dai suoi soci (comuni) ritenuti responsabili della rilevante esposizione debitoria non sanata. E’ altresì notorio che, ultimamente, si parla di Congesi solo ed esclusivamente per il braccio di ferro tra i soci, vale a dire, comuni di Crotone e Isola di Capo Rizzuto, da una parte, e i restanti comuni della provincia, dall’altra, in merito al rinnovo delle cariche sociali; tale scontro denota come il debito maturato verso SORICAL, che mette a serio rischio la continuità aziendale qualora venisse confermato in tutto o in parte in sede giudiziale, non costituisca un problema prioritario da risolvere per i soci (comuni). Ciò posto, in punto di diritto, si sottolinea che l’art. 2086 del Codice Civile stabilisce: “L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi di impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e attuazione di una degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale”. Al riguardo, non sono in grado di riferire se Congesi si sia dotata di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile per rilevare e superare, tempestivamente, una crisi di impresa con conseguente perdita di continuità aziendale ma, di certo, qualora il credito di Sorical venisse confermato, anche solo in parte, e Congesi dovesse trovarsi impreparata a farvi fronte così come imposto dal citato art. 2086 Cod. Civ. (e come ahimè temo), si aprirebbero scenari, vista l’entità dell’esposizione debitoria, che andrebbero a minare la continuità aziendale facendo emergere gravi responsabilità della governance e dei soci del consorzio (comuni). Ed è qui il punto, l’Amministrazione comunale di Crotone, quale socio di maggioranza del consorzio, con la redazione del bilancio di previsione approvato in consiglio pare non abbia inteso, non è dato comprendere se per ingiustificabile incoscienza/irresponsabilità oppure manifesta ignoranza, la gravità della vicenda Congesi/Sorical. Ed infatti, nella Nota Integrativa al bilancio preventivo, nella sezione riguardante le partecipate, dopo la premessa: “Riguardo alla gestione delle partecipazioni detenute, il Comune definisce indirizzi e obiettivi strategici e valuta la coerenza degli stessi con le azioni messe in campo dalla Società in coerenza con quanto stabilito nello Statuto societario e dal precitato Regolamento sul sistema dei controlli interni” l’Amministrazione  comunale conclude: “Le risultanze dell’ultima revisione effettuata: Congesi MANTENIMENTO SENZA INTERVENTI”.

In buona sostanza, mutuando il titolo di un film di Muccino: “A Congesi tutti bene”. Ma vi è di più! Sempre in Nota Integrativa, nella sezione: “Considerazioni finali”, si legge: “Dal punto di vista delle spese sono stati inoltre posti in essere una serie di adeguamenti contabili tesi a considerare alcuni aspetti ritenuti critici nell’ambito del bilancio dell’ente. Questa condotta si è esplicata in una serie di previsioni le cui principali posso essere di seguito riportati: ….. omissis ……. Previsione di un adeguato accantonamento al fondo vincolato per perdite delle società partecipate stante la volontà di attenuare quanto più possibile i potenziali effetti derivanti da perdite gestionali dei propri organismi partecipati sul bilancio dell’ente”. Orbene, riesce oltremodo difficile, per ragioni di buon senso e logica, comprendere come possa ritenersi Congesi, con una rilevante esposizione debitoria di oltre Euro 20.000.000,00, meritevole di essere “mantenuto senza interventi” ed inoltre, risulta incomprensibile, in mancanza di elementi di riscontro evincibili dalla lettura del bilancio, quale sia l’ammontare dell’accantonamento al fondo vincolato per perdite e, se effettuato, quali siano stati i criteri adottati per la determinazione dello stesso in relazione all’esposizione debitoria Sorical, infine, aggiungo, quali siano gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi, contabili adottati dal consorzio ex art. 2086 Cod. Civ. per rilevare la crisi dell’impresa e la perdita della continuità aziendale in vista di un debito da onorare in tutto o in parte all’esito dei giudizi in corso che rischia di scrivere la parola “fine” del consorzio stesso, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero. Informazioni, queste, che né il Sindaco né tantomeno la giunta, in sede di Consiglio comunale, hanno fornito al sottoscritto comprovando, pertanto, i dubbi circa la validità del bilancio preventivo risultato manifestamente inattendibile e per nulla rispondente ai criteri di prudenza, chiarezza e veridicità, di cui all’art. 2423 del Codice Civile. Ma l’aspetto desolante della vicenda, a parte ogni considerazione sulla gravità di quanto sopra esposto, è il silenzio assordante da parte degli organi di informazione, media e social. Per costoro, tranne qualche eccezione, la notizia più “succulenta” è stata esclusivamente la partecipazione ai lavori dell’assise comunale del consigliere di opposizione Megna, reo di aver garantito il quorum di legge per la valida costituzione del Consiglio in prima convocazione (senza la presenza di Megna si sarebbe andati in seconda convocazione con un quorum di legge inferiore) e non certo l’approvazione di un documento da parte della maggioranza privo di informazioni riguardanti una società partecipata sull’orlo del precipizio. Ma tant’è! Se questo è lo scenario, allora non ci si deve lamentare e bisogna rassegnarsi ad accettare, perché è il vento che purtroppo soffia in questa direzione, che il Consiglio comunale di Crotone sia una sorta di “Circo Barnum” dove i figuranti della maggioranza non perdono occasione per applaudire, a mò di curva di stadio, ai comizi, tediosi, ripetitivi e stucchevoli del Sindaco in perenne campagna elettorale, deridono il consigliere di maggioranza dissidente abbandonando l’aula quando questi prende la parola o criticano l’opposizione che assume il medesimo comportamento. Così come non ci si deve lamentare e bisogna rassegnarsi ad accettare che una nota emittente televisiva privata consenta al Sindaco, una volta a settimana, senza contraddittore, di magnificare il proprio operato e peggio ancora, che i social diano voce a improvvisati soloni della politica che offendono, sputano sentenze e veleno su chiunque e chicchessia reputando la politica solo un gioco di strategie e non sede di confronto tra persone adeguatamente preparate sugli argomenti oggetto di discussione. E’ il livello basso e degradato della politica cui siamo giunti difficile da arginare, tutti colpevoli nessuno escluso, di cui paga il conto salato una città oramai abbandonata e alla deriva. (Capo Gruppo di Forza Italia Antonio Manica)

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