Alba Amato nuova portavoce della Conferenza delle Democratiche della Provincia di Crotone

Tre riflessioni della Segretaria del Partito Democratico di Crotone Annagiulia Caiazza.

La Conferenza delle Democratiche della Provincia di Crotone ha proclamato all’unanimità la nuova portavoce Alba Amato, alla quale faccio il mio in bocca a lupo e offro tutto il mio supporto come segretaria del Partito Democratico Crotone. Nonostante il caldo, eravamo in tante, tutte con la stessa voglia di partecipare. In questi anni la Conferenza Nazionale Donne Democratiche, così come la Democratiche Calabria, sono cresciute tanto grazie al lavoro instancabile di donne quali Cecilia D’Elia, Teresa Esposito e Anna Melillo.
Faccio solo tre esempi, rispettivamente a livello nazionale, regionale e locale, ma le amiche che mi sento di ringraziare per questo lavoro sono veramente numerose.

Così come mi sento di ringraziare i segretari Enrico Letta e Nicola Irto che, dopo anni in cui questo organismo ha avuto un ruolo secondario, ne hanno finalmente affermato l’importanza, consapevoli del fatto che un partito e una democrazia sono più solidi perché più rappresentativi quando la componente femminile è valorizzata. Non perché le donne siamo migliori o siamo banalmente un “valore aggiunto”, ma perché siamo diverse quindi offriamo diverse visioni del mondo, diversi approcci e diverse soluzioni, come ci ha ricordato la Presidente Ursula von der Leyen a seguito di un episodio di discriminazione subito personalmente.
La diversità è il vero valore aggiunto!
Questo un partito di sinistra lo sa, il PD lo sa e in questo momento lo deve ricordare a tutti gli italiani, difronte al rischio di affidare il Paese a una destra reazionaria che invece vede la diversità e il pluralismo come pericoli da soffocare.
L’ennesima dimostrazione l’abbiamo avuta mercoledì scorso, quando il Senato ha respinto la modifica al regolamento proposta per adottare un linguaggio più inclusivo nelle comunicazioni istituzionali scritte dello stesso Senato.
La modifica è stata votata a scrutinio segreto su richiesta di Fratelli d’Italia e ha ottenuto 152 voti favorevoli, 60 contrari e 16 astenuti: per essere approvata aveva bisogno della maggioranza assoluta, quindi di 161 voti favorevoli.
Personalmente il tema della parità di genere nel linguaggio non mi ha mai particolarmente appassionata e stranamente mi trovo d’accordo con Lucio Malan, senatore di FdI, che ha difeso la scelta del suo partito dicendo che «l’evoluzione del linguaggio non si fa per legge o per regolamento, ma attraverso l’evoluzione del modo di pensare e parlare».
L’evoluzione socio-culturale di un Paese è però un percorso naturale che va assecondato, non ostacolato con non-scelte ed espedienti codardi.
Per questo ho trovato vergognoso il fatto che Fratelli d’Italia, partito con una leader donna, non abbia avuto neanche il coraggio di un voto palese.
Un piccolo episodio, che però dà l’idea di quello che ci potrebbe aspettare dal 25 settembre se vincesse la coalizione di centrodestra.
Meditiamo tutti!
Annagiulia Caiazza
Segretaria Partito Democratico Città di Crotone