Menomale che Nico (Stumpo) c’è (e ci fa)

Senza i dati definitivi, con Fratelli d'Italia può cantare vittoria (di Pirro) solo Conte che con i voti della Calabria elegge ...i siciliani

Più informazioni su

    Non è ancora dato definitivo ma… È stato innanzitutto un grande successo dei Cinquestelle, poi il testa a testa tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, infine il PD che riesce a non scomparire: questo il dato in Calabria. Con la Lega in caduta libera, e i moderati (quasi) spariti dai radar. La situazione nel centrodestra regionale quando sono state scrutinate quasi tutte le 2401 sezioni per il Senato, in un quadro nazionale che assegna a Fratelli d’Italia lo scettro di primo partito e al centrodestra la maggioranza sia a Montecitorio che a Palazzo Madama si potrebbe riassumere che i Fratelli Occhiuto resistono ai Fratelli d’Italia comunque a Cinquestelle nel paese. E dentro lo straordinario risultato del partito di Conte che sfiora il 30% – certo lontano dal 43 ottenuto nel 2018 – comunque sufficiente a confermarlo quale primo partito nella nostra regione. Crolla il centrosinistra ma Irto e, soprattutto Nico Stumpo, vanno a Roma a leccare ferite visto che se non si arriva alla soglia psicologica del 20%, Calabria e Sicilia svolgono ruolo decisivo. Impalpabile infatti l’alleanza tra Europa verde e la Sinistra di Fratoianni da una parte e +Europa dall’altra, per non parlare di Di Maio&C fermo al palo. Tornando al centrodestra Forza Italia si attesta al di sotto della percentuale raccolta alle regionali dello scorso anno quando si impose con il 17,3% nella trionfale marcia di Roberto Occhiuto verso la Cittadella. Fratelli d’Italia, invece fa segnare 10 punti percentuali in più rispetto alle regionali e addirittura 14 in confronto alle politiche del 2018, col risultato di essere il primo partito nell’ambito della coalizione anche in Calabria. La Lega non arriva a superare il 6% replicando sostanzialmente il dato del 2018 (5,87 al Senato), ma peggiorando quello temporalmente più vicino delle regionali quando arrivò all’8,33%, così certificando una involuzione che sembra inarrestabile. Di terzo polo (al di sotto del 4%) i calabresi non parrebbero volerne sentire parlare. Poi in ordine Unione popolare vicina al 2%, Italia sovrana e popolare e Italexit all’1,3% possono essere completamente derubricate a non considerabili; delude soprattutto De Magistris che non era presente alle politiche del 2018, ma che ha fatto le prove generali alle ultime regionali calabresi quando si candidò alla presidenza della Regione strappando un lusinghiero e abbondante 16% e che oggi mette insieme una serie di forze che non sembrano in grado di incidere su nulla. L’affluenza in Calabria è la più bassa in assoluto, anche della Campania dove in larga parte per il maltempo addirittura la Protezione Civile aveva consigliato di non andare a votare: in Calabria hanno votato il 50,74% degli aventi diritto rispetto al 63,81% del 2018. In Italia, al 63,81% (74,28% del 2018).

    Partendo proprio dal dato dell’affluenza di Crotone provincia, che è la più bassa in assoluto (al 45,94%), e quello specifico della città capoluogo (che ad astensionismo non fa certo eccezione con un misero 48,58% degli aventi diritto) verrebbe da dire: menomale che Nico (Stumpo) c’è! Anche a beffa del fatto che sembrerebbe che l’uscente onorevole Elisabetta Barbuto non ce la fa nonostante gli oltre 9000 voti andati al partito di Conte. Il dubbio è solo se Scarpinato (siciliano) prenda seggio in Sicilia (ricordiamo che non è più l’eletto che sceglie ma il sistema in se che obbliga l’opzione del colleggio con minori voti nel più piccolo dei suffragi che condizionerebbe l’opzione proprio in Calabria a scapito di Elisabetta Barbuto). Se il condizionale è ancora d’obbligo nel caso della Barbuto, oramai è certo che (in ordine di possibilità) Filippo Sestito (sinistra e verdi), Dorina Bianchi (+Europa), Orlando Amodeo (sinistra e verdi al Senato) e l’altro uscente Sergio Torromino (Forza Italia) potranno (difficilmente) solo riprovarci. I dati in città ci dicono che Fratelli d’Italia (nonostante il trand nazionale e regionale) prende solo 3.000 voti circa; Forza Italia ha solo 4 volte i voti di Mario Megna a Papanice (2.400 circa); il Partito Democratico rimane ai minimi storici con poco più di 2000 voti. A guardare le rappresentanze, purtroppo come ampliamente prevedibile, a Roma, di Crotone non ci va nessuno; rimarrà Nico Stumpo, nato a Catanzaro e mancante da Cotronei da decenni, cioè da quando aveva i calzoni corti, che ha sempre “fatto” quello di sinistra e quello calabrese.. …e poi nulla più. A guardare i numeri, magari, la prossima candidata a Sindaco potrebbe essere proprio Elisabetta Barbuto, sostenuta da Voce, Cretella, Mario Megna, Torromino, Simona Ferraina e pure Enzo e Flora Sculco… Per il momento segui Eligendo, a più tardi con i dati definitivi!

    Più informazioni su