PerècceZzioni di: Glass

La "mente" per passare dall'uomo all'Oltreuomo. "La forza interiore di una persona è al pari di qualsiasi super potere e ci permette di compiere azioni incredibili".

di Maria Celeste Arcuri

Glass, sequel e crossover dei film: “Unbreakable” e “Split” è il perfetto connubio tra il genere Drammatico e Fantasy con una decisa impronta Comics. La pellicola diretta da M.N. Shyamalan, si basa su fatti ed eventi legati alla dimensione dei Supereroi, ma lo fa in modo decisamente poco scontato, infatti i protagonisti del film sono 3 personaggi che manifestano i propri “super poteri” in modo decisamente singolare.
Non si parla solo di capacità come la forza sovraumana o il volo, dunque i soliti cliché, ma anche di potenzialità che sono basate sull’autoconvinzione e l’impiego di una percentuale più alta dell’intelletto umano, come nel caso di Kevin Wendell Crumb interpretato da J. McAvoy e Elijah Price interpretato da Samuel L. Jackson.

Il personaggio di Kevin è non altro che un paziente affetto da un grave caso di disturbo da personalità multipla, causatagli da violenti abusi inflittigli dalla madre, infatti egli presenta ben 23 personalità, le quali cercano di salvaguardarsi l’una con l’altra dando al ragazzo la capacità di diventare “La Bestia”, essere dotato di capacità sovraumane. Altro non è che il lato “Animale” che risiede in ognuno di noi ma che nel suo caso, prende letteralmente forma e controllo del personaggio. Questa ostentazione della brutalità del suddetto personaggio, va assolutamente letta in chiave comics, infatti se la si guarda sotto altri aspetti, si rischia di dimenticare che il film è di origine fantasy e conseguenzialmente ci si incentra più sugli aspetti negativi ed estremamente esagerati della patologia, quando in realtà la funzione che deve assumere, è quella di ricondurci ad una ineluttabile verità: “La forza interiore di una persona è al pari di qualsiasi super potere e ci permette di compiere azioni incredibili”. Anche il personaggio di Elijah è particolarmente interessante, di fatti, come Kevin basa il suo “Superpotere” su una capacità ascrivibile all’essere umano comune, l’intelligenza. Questo individuo, chiamato anche Mr. Glass, è costretto su una sedia a rotelle a causa della Malattia di Lobstein, ma nonostante le sue limitate capacità motorie, dà prova delle sue incredibili capacità mentali, in una serie di eventi che culmineranno in un grande colpo di scena.

Terzo e non meno importante personaggio è David Dunn interpretato da Bruce Willis, egli è la proiezione dell’eroe per antonomasia, tuttavia nel corso della pellicola vedremo come anche in questo caso la capacità di credere in sé, condizioni il personaggio, che e al contrario dei due precedenti perde i poteri a causa della manipolazione mentale della Dott.ssa. Staple, interpretata da Sarah Paulson. Kevin e Elijah possono però a pieno diritto entrare nella cerchia degli: “antieroi”, infatti, mancano delle classiche qualità degli eroi, ma se osserviamo bene i personaggi, noteremo immediatamente che si battono contro un male comune a tutti, ossia: chi infligge sofferenza e chi fa credere alla razza umana di avere capacità limitate.

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Questa rubrica vuole divulgare un gran lavoro svolto durante un Laboratorio di Critica Cinematografica all’interno del corso di laurea del DAMS, all’Università della Calabria. Attraverso flash, più che analisi, di film più o meno recenti, si vuole proporre una luce su un messaggio potenzialmente trasmesso. Ogni scheda è infatti analizzata non in maniera oggettiva ed ancora meno con un occhio tecnico: ciò che l’autrice propone è l’utilizzo di un sistema di pensiero soggettivo e dettato dall’interiorizzazione delle pellicole. Ogni film o cortometraggio, infatti, può far emergere sensazioni, emozioni e riflessioni diverse in base a chi o come lo si guarda e in quale periodo della propria vita. (“La nostra percezione del film, cambia a seconda dei momenti che un singolo soggetto può vivere, e, conseguenzialmente, cambia anche il significato che gli si attribuisce. Per questo la mia analisi potrà e vorrà sempre essere al centro di discussioni e confronti senza alcuna impronta assolutista.” Maria Celeste Arcuri)
Maria Celeste Arcuri è nata a Crotone nel 1997 e studia all’Università della Calabria Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo.