PerècceZzioni di: The Pagemaster

“Chi non legge avrà vissuto una vita sola: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni”.

di Maria Celeste e Lello Arcuri

The Pagemaster – L’avventura meravigliosa è un film d’animazione diretto da Maurice Hunt e Joe Johnston, che ha debuttato nelle sale italiane nel marzo del 1995. La pellicola è stata realizzata con tecnica mista e vanta cast e doppiatori di alto rango come ad esempio Patrick Stewart, Whoopi Goldberg, Leonard Nimoy, Christopher Lloyd, Frank Welker e il giovanissimo Macaulay Culkin.
Che vengano letti, conservati ordinatamente in una libreria o utilizzati per livellare un tavolo traballante, i libri rappresentano ancora oggi un elemento preponderante nella nostra cultura materiale, questo film di cui sono gli assoluti protagonisti ci fornisce diversi spunti di riflessione riguardo il nostro modo di interagire con essi.

Catapultato nelle profondità di luoghi oscuri abitati da personaggi lugubri dalla doppia personalità, vecchi vascelli minacciati da balene assetate di sangue, e luoghi abitati da minuscoli ma molestissimi personaggi, il nostro protagonista-eroe dovrà affrontare una serie di sfide e imprevisti che culmineranno nello scontro finale con una creatura leggendaria, considerata nella cultura occidentale la vera “incarnazione del male”, ma soprattutto dovrà combattere l’elemento che ha scatenato il susseguirsi di questi eventi, la sua immotivata “paura del tutto”.
Ad accompagnare il protagonista in questa avventura abbiamo un supporto molto speciale, non si tratta di una sola “spalla” come fu Sancho Panza per Don Chisciotte, ma bensì di tre libri, non a caso i generi letterari prediletti dai giovani: Avventura, Fantasia e Horror.
L’affiatato gruppo incarna un ideale di amicizia che oggi sembra diventare sempre più inconsueto, infatti, in quella che potrebbe essere definita una società individualista e della performance, non ci si preoccupa dell’altro, specialmente se rappresenta un potenziale ostacolo al raggiungimento dei propri scopi. In The Pagemaster, questa prospettiva viene completamente ribaltata, il sentimento che lega i quattro protagonisti trascende le inibizioni spesso caratteristiche della fobia e contribuirà alla crescita individuale di ogni personaggio.

Buona parte delle vicende si svolgono all’interno della dimensione onirica, questo non è un caso, in molte culture, il sogno diventa “luogo protetto” dove chi sogna può ricevere vere e proprie rivelazioni sull’esistenza. Molte divinità greche e norrene si manifestavano ai propri eletti durante le ore notturne, spesso in una dimensione “extraterrestre”, non stupisce dunque l’idea che il protagonista sia entrato in contatto con il “Pagemaster” e abbia avuto una certa illuminazione proprio di notte, all’interno di quello che potrebbe essere il luogo sacro di questa entità sovrannaturale, la biblioteca. “Può davvero un libro cambiare il nostro modo di approcciare le nostre paure più recondite?”. In questo percorso che ci guida tra le pagine delle opere di Herman Melville, Robert L. Stevenson e Jonathan Swift, i libri diventano necessari per affrontare gli ostacoli che la vita ci pone, consentendo di dare una svolta alla propria vita, capacità non poi così differente da quella ascrivibile ad un libro reale.

Chi non legge avrà vissuto una vita sola: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni
Umberto Eco

Questa rubrica vuole divulgare un gran lavoro svolto durante un Laboratorio di Critica Cinematografica all’interno del corso di laurea del DAMS, all’Università della Calabria. Attraverso flash, più che analisi, di film più o meno recenti, si vuole proporre una luce su un messaggio potenzialmente trasmesso. Ogni scheda è infatti analizzata non in maniera oggettiva ed ancora meno con un occhio tecnico: ciò che l’autrice propone è l’utilizzo di un sistema di pensiero soggettivo e dettato dall’interiorizzazione delle pellicole. Ogni film o cortometraggio, infatti, può far emergere sensazioni, emozioni e riflessioni diverse in base a chi o come lo si guarda e in quale periodo della propria vita. (“La nostra percezione del film, cambia a seconda dei momenti che un singolo soggetto può vivere, e, conseguenzialmente, cambia anche il significato che gli si attribuisce. Per questo la mia analisi potrà e vorrà sempre essere al centro di discussioni e confronti senza alcuna impronta assolutista.” Maria Celeste Arcuri)
Maria Celeste Arcuri è nata a Crotone nel 1997 e studia all’Università della Calabria Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo.