PerècceZzioni di: Soul foto

La vita offre mille opportunità, basta sapere dove guardare!

Di Maria Celeste Arcuri e Cassandra Gulotta:
Peter Docter, regista di UP e Inside Out”, torna a farci emozionare con la sua ultima pellicola firmata Disney-Pixar “Soul”, distribuita sulla piattaforma streaming Disney+. Il film d’animazione è uno dei candidati dell’Accademy Awards per le incombenti nomination agli Oscar 2021, le quali saranno annunciate il prossimo 15 marzo. Protagonista della storia è Joe Gardner, un professore di musica delle medie amante del Jazz, il quale aspetta l’occasione di tutta una vita che gli consentirà di seguire l’unica vera strada che, secondo lui, lo renderà un uomo pienamente realizzato. A remargli contro però c’è la madre, la quale, preoccupata per le sorti del figlio, gli consiglia di dedicarsi all’insegnamento e lasciar perdere il suo piano. L’opportunità tanto attesa da Joe finalmente arriva, ma un piccolo incidente lo porterà nell’ “antemondo” dove farà la conoscenza di “22”, una giovane anima problematica e ribelle che lo accompagnerà nelle sue (dis)avventure. Il nostro insegnante di musica è un newyorkese infelice e insoddisfatto delle sue monotone giornate, convinto che il suo unico scopo nella vita sia quello di suonare sul palcoscenico, come le grandi figure della musica afroamericana che hanno fatto la storia. Così come accade nel film d’animazione, anche nella vita reale capita spesso di sentirsi fuori posto ed essere convinti che l’unico modo per essere soddisfatti della propria vita sia quello di arrivare alla meta che ci siamo prefissati, spesso molto complicata da raggiungere. Così facendo, però, viene spontaneo guardare principalmente ciò che ci manca, in modo tale da far diventare scontato e irrilevante ciò che già abbiamo. A questo proposito il film da un notevole spunto riflessivo allo spettatore, il quale è invitato a innamorarsi nuovamente della vita a partire dalle piccole cose e apprezzando ciò che si ha; godendosi ogni singolo istante senza mai perdere la meraviglia che si ha quando si è bambini. Da piccoli è normale, nonché giusto, avere grandi ambizioni e aspirazioni, le quali purtroppo per varie difficoltà possono non realizzarsi con il passare del tempo; l’importante però è non lasciarsi prendere dallo sconforto sentendosi sconfitti, ma bisogna trovare il lato positivo di ciò che la vita ci pone davanti, capendo che anche il lavoro più umile del mondo, se fatto con il cuore, può addirittura salvare una vita.

Non avrò inventato le trasfusioni di sangue; ma, senza dubbio, anche io salvo vite.

L’elemento centrale del film è dunque l’anima e il percorso che essa intraprende; questo tema è oggetto di teorie, riti e argomentazioni in quasi tutte le culture, fin dagli albori della storia umana. Basti pensare alle pratiche egizie nella preparazione della salma affinché la sua anima potesse intraprendere il viaggio ultraterreno, l’intuizione di Platone espressa nel mito della “Biga Alata” o il concetto di anima come “io consapevole” di Socrate. L’uomo si è quindi da sempre interrogato sulla composizione dello “spirito” e sulla sua realizzazione, questioni alle quali non si può tuttavia dare una risposta universalmente valida.
Anche Virgilio si espresse riguardo lo stadio dell’anima precedente alla vita, infatti, nel VI libro dell’“Eneide” scrisse: “Sono anime cui sarà dato il corpo a tempo debito: frattanto dimorano sulla riva del Lete”; idea non molto distante da quella che vediamo all’interno della pellicola, infatti in Soul, le “Giovani anime” si trattengono per un tempo non ben definito, in un luogo chiamato “Io seminario”, dove vengono preparate da mentori appositamente scelti, affinché trovino  la “scintilla” per poter essere considerate idonee per la vita. Nonostante i mentori selezionati dalle entità regolatrici che gestiscono “Io seminario”, siano grandi figure storiche, come: Abramo Lincoln, Madre Teresa di Calcutta o Archimede, risulterà chiaro che non sempre da questi si possa trarre ispirazione, infatti, anche se indirettamente, sarà Joe la figura che definirà una svolta. Questa vicenda delinea due concetti molto importanti, il primo riguarda l’importanza del ruolo dell’insegnante, troppo spesso sottovalutato, eppure estremamente incisivo, nella vita di ognuno di noi; il secondo, la necessità, che il docente sia anche mentore e non solo “istruttore”. I professori o maestri, devono di fatto educare e non solo istruire, infatti, sebbene questi due termini si presentino come sinonimi, celano due significati differenti; l’educazione è considerata “un aiuto per la vita”, significa “accompagnare il bambino nel suo percorso di sviluppo personale” mentre istruire prevede l’impartizione di nozioni, che molto spesso non vengono neanche assorbite.
Essere un insegnante dunque significa, avere la possibilità di incidere sull’avvenire di un’intera generazione, effettivamente molto spesso sono proprio i giudizi che riceviamo durante il percorso scolastico, a fare la differenza sulle scelte che definiranno il nostro futuro.  All’interno del film sono citati molti personaggi famosi, come ad esempio: Albert Einstein, Leonardo Da Vinci, Aretha Franklin e Confucio. Oltre a citare persone che hanno fatto la storia nel loro campo, Walt Disney ha deciso di rendere omaggio ai suoi collaboratori, come lo sceneggiatore Joe Grant, creatore della regina Grimilde, ovvero la strega cattiva di “Biancaneve e i sette nani”, venuto a mancare nel 2005. In Soul si può notare anche un riferimento a Pablo Picasso; il quale oltre a essere stato citato insieme agli altri grandi del passato, è stata un’importante fonte di ispirazione per i disegnatori del cartone nell’ideazione dei personaggi di Jerry e Terry, realizzati con lo stile caratteristico del pittore spagnolo. Durante la visione della pellicola, costellata di riferimenti culturali di ogni tipo, si erge su ogni cosa una morale che è perfettamente racchiudibile nelle seguenti battute del libro “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevski: «Credo che tutti dovrebbero amare la vita prima di ogni altra cosa al mondo», «Amare la vita più del senso della vita?», «Proprio così: amarla prima della logica, come dici tu, assolutamente prima di ogni logica, e solo allora se ne afferrerà il senso».