È il momento del rispetto e della collaborazione

A parlare è Alessia Sisca, dirigente del settore sociale di Fenimprese. “Siamo tutti responsabili, nessuno escluso, della salute dell'intera comunità”.

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Circa tre mesi fa sono entrata a far parte di Fenimprese nel ruolo di dirigente del settore sociale.

Nel giro di poco tempo ho avuto modo di apprezzare la caratteristica fondamentale di questa associazione: i rapporti interpersonali fra gli associati, i dirigenti, i collaboratori.

Ho potuto constatare personalmente come alla base di ogni rapporto fra lavoratori e associati ci sia comprensione, rispetto e motivazione per fare meglio, sia nel proprio piccolo che, più in grande, nel nostro paese.

Riflettendoci, mi accorgo di come oggigiorno siamo tutti in connessione e, mai come questo 8 marzo, dobbiamo esserne tutti consapevoli.

Da giorni viviamo un incubo chiamato coronavirus, in particolare oggi l’Italia si sta svegliando con un nuovo decreto del Governo per cercare di arginare la gravissima epidemia in corso.

Siamo tutti responsabili, nessuno escluso, della salute dell’intera comunità ed è arrivato il momento di darne dimostrazione.

Anche chi è chiamato a svolgere mansioni di ordinaria amministrazione, in questo particolare momento, ha dovere di dare il massimo.

Anziani, ammalati, immunodepressi, disabili, e tutte le categorie con le più alte percentuali di risvolti critici in seguito al contagio, hanno il diritto di essere protetti e rispettati, agevolati nella particolare esigenza di non contrarre il virus, soprattutto dalle nostre parti, dove non voglio nemmeno pensare a cosa accadrebbe con solo 4 posti in terapia intensiva.

Invero, intendo richiamare all’attenzione quei valori conosciuti in Fenimprese: il rispetto, la collaborazione, la motivazione.

Non possiamo permetterci che le categorie di cittadini sopraelencati escano di casa con il rischio di essere contagiati.

In questo territorio la cura deve essere la prevenzione, pertanto invito tutti ad una sinergia fra chi si occupa di servizi al cittadino e la collettività.

Abbiamo bisogno di stipulare accordi fra le aziende come supermercati, farmacie, strutture sanitarie e consegne a domicilio.

E perché no, anche fra volontari.

Imprese e famiglie oggi hanno il dovere di collaborare concretamente, non possiamo ignorare il problema come se non ci riguardasse, né rifiutarci di cooperare.

Tutti questo in nome di quel senso civico e di quella responsabilità civile che, almeno in un momento critico come questo, dovremmo ricordare.

Imprese e famiglie ora hanno la possibilità di collaborare concretamente, non esistono differenze perché solo insieme possiamo combattere questo virus.

Uniti ci riusciremo.

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