Sanificazione degli ambienti esterni: Istruzioni per l’uso corretto

Riprendendo i dati dell’Istituto Superiore della Sanità, di ISPRA e SNPA, ElisabettaBarbuto e Margherita Corrado, analizzano il problema della sanificazione delle vie cittadine.

In questi giorni drammatici, chiunque di noi sarebbe disponibile a fare e dare quanto nelle sue possibilità per sostenere sia chi combatte in prima linea contro questo nemico invisibile e mortale, come i medici, gli infermieri e tutto il personale socio sanitario ai quali va il nostro ringraziamento più sentito e la nostra incondizionata solidarietà, sia la cittadinanza in questa opera, non meno faticosa ma altrettanto preziosa, di un rigoroso “distanziamento sociale” cui siamo chiamati al fine di prevenire la diffusione del contagio.

Tuttavia molte decisioni e comportamenti, soprattutto se adottati sull’onda dell’emotività collettiva e sul bisogno della popolazione, mai come in questo momento, di sentirsi rassicurata, ma senza tenere conto delle indicazioni delle Autorità competenti nel settore, potrebbero rivelarsi inutili e dannose.

In questo contesto si inserisce la tematica della sanificazione degli ambienti interni ed esterni e, quindi, in particolare delle strade di paesi, città e contrade che in questi giorni viene effettuata a macchia di leopardo da parte delle singole amministrazioni della nostra provincia, ma anche da parte di privati con il placet delle amministrazioni stesse e magno cum gaudio dei cittadini,  con il risultato della promozione, a furor di popolo, di chi l’ha promossa e realizzata e la bocciatura di chi , sempre a furor di popolo, ha ritenuto che tale operazione fosse, allo stato, non necessaria.

Dunque chi promuoviamo e chi bocciamo?

Chi ha ragione?

Quali garanzie offre la sanificazione delle strade?

È veramente una forma di prevenzione efficace del contagio?

Reputiamo, pertanto,  di importanza fondamentale dare il nostro contributo e portare a conoscenza che l’Istituto Superiore di Sanità in merito al tema del lavaggio e della disinfezione stradale e delle pavimentazioni urbane su larga scala, nel confermare l’opportunità di procedere alla ordinaria pulizia  delle strade con saponi e detergenti convenzionali assicurando di evitare la produzione di polveri ed aerosol, ritiene non accertata l’utilità della “ disinfezione” in quanto non esiste allo stato alcuna evidenza che le superfici calpestabili siano implicate nella trasmissione del Co Vid 19.

La nota diffusa da SNPA (Sistema nazionale protezione dell’ambiente), coadiuvata da ISPRA, recependo  in data 18.03.2020 il parere dell’Istituto Superiore di Sanità, ritiene, inoltre, che l’uso dell’ipoclorito di sodio, oltre ad aumentare le sostanze pericolose nell’ambiente con conseguente possibile esposizione della popolazione e degli animali ed inquinamento delle acque superficiali e sotterranee, potrebbe, in presenza di materiali organici presenti sul pavimento stradale, dare origine a formazione di sottoprodotti estremamente pericolosi e cancerogeni.

Pertanto nel caso in cui le autorità locali ritengano comunque necessario per finalità di tutela della salute pubblica, l’utilizzo di ipoclorito di sodio nelle pratiche di pulizia delle superfici stradali e pavimentazione urbana, tale utilizzo, deve intendersi esclusivamente come integrativo e non sostitutivo delle modalità convenzionali di pulizia stradale e limitato ad interventi straordinari.

Saranno opportune, quindi, una attenta valutazione e, qualora realmente necessario, una accurata pianificazione di ogni intervento secondo le modalità indicate che devono essere uniformi su tutto il territorio nazionale ed in conformità delle linee guida emanate dalle autorità scientificamente competenti affinché i danni non siano superiore ai benefici che si ritengono di ottenere.

 

Elisabetta Barbuto (M5S Camera dei Deputati)

Margherita Corrado (M5S Senato della Repubblica)