Troppe criticità per i medici

"Nonostante la lettera inviata nei giorni scorsi alla Prefettura e quelle ripetutamente inviate a Ordine dei Medici ed ASP KR, non sono ancora pervenuti i DPI idonei".

Riceviamo e Pubblichiamo:

Volevo segnalare, in qualità di Medico di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) presso la Postazione di Crotone, alcune criticità che impattano anche la nostra figura professionale in questo periodo particolarmente critico in cui l’intero sistema Paese, ed in particolar modo il sistema sanitario, si trova ad affrontare la Pandemia da Nuovo CoV.

Nonostante la lettera inviata nei giorni scorsi alla Prefettura e quelle ripetutamente inviate a Ordine dei Medici ed ASP KR, non sono ancora pervenuti i DPI idonei; inoltre permane carenza (od assenza totale) di disinfettanti mani, saponi, farmaci; le “mascherine” fornite dalla ASP sono inadeguate e oserei dire “imbarazzanti”.

È fondamentale avere DPI adeguati alle prestazioni assistenziali: maschere FFP2-3, caschi/occhialini/visiere, camici monouso, calzari, stanza di disinfezione, personale infermieristico di supporto, operatori sanitari.

In tempo di pandemia, ogni paziente pure apparentemente sano (anche con clinica e anamnesi non sospette) deve essere considerato e trattato come infettivo e affrontato sempre con pratiche e DPI idonei.

In questo momento abbiamo bisogno non solo di dispositivi, ma anche di protocolli operativi ufficiali e validati riguardo la pandemia in atto, adeguati a tutelare la sicurezza degli operatori e dei pazienti in tempo di pandemia anche e soprattutto sul territorio; eppure gli Enti tardano a recepire le linee guida delle Società Scientifiche ed Enti, lasciando i sanitari da soli di fronte alla pandemia; anche le cosiddette Unità Speciali (USCA) non sono ancora operative.

Mentre le attività ospedaliere e ambulatoriali specialistiche vengono ridotte (faccio notare come, se pure in numero inadeguato, i reparti e gli ambulatori ospedalieri abbiano ricevuto dispositivi protettivi di qualità̀ adeguata, a differenza del territorio), nessun comunicato od ordine di servizio è giunto riguardo alla medicina del territorio per variarne e regolamentarne l’operatività (continuità̀ assistenziale, medicina generale, pediatria di libera scelta), la quale già̀ oberata di lavoro e senza DPI di per sé, ora deve supplire anche al fatto che le attività̀ ospedaliere e specialistiche sono fortemente limitate, esponendo ancora una volta il medico del territorio a discussioni e lamentele da parte dei pazienti che afferiscono da loro come ultima risorsa anche per prestazioni che non sono di loro competenza.

Sarebbe opportuno notificare anche alla popolazione le basi delle linee guida operative qui auspicate e le competenze specifiche di ogni figura professionale (118, ADI, USCA, MMG, MCA) per evitare l’abuso dei servizi e conflitti con i sanitari, conflitti che già̀ accadono e purtroppo degenerano in aggressioni anche in tempi non sospetti e andranno solo ad aumentare in un momento di crisi – tale diffidenza ora acuita a causa dell’infelice denuncia di “diserzione” fornita dal Direttore Amministrativo ai media.

Dott. Francesco Antonio Santese