Il sangue non si fabbrica ed è un farmaco insostituibile.

La pandemia che sta mettendo a dura prova l’Italia non ha fermato i donatori di sangue.

Quando alcuni territori della penisola sono stati dichiarati “zona rossa” e il virus ha iniziato a diffondersi anche nella nostra regione, la domanda comune che tutte le sedi Avis e le strutture ospedaliere si sono poste, è stata quella se la paura del contagio avrebbe bloccato i donatori determinando un calo delle scorte e creando un grosso problema alle trasfusioni di sangue.

Subito sono partiti una serie di appelli con i quali si invitavano i donatori a non fermarsi e a non abbandonare i bisognosi.

La risposta è stata immediata.

Nella nostra provincia- spiega l’Avv. Pietro Vitale, Presidente dell’Avis Provinciale di Crotone – nessuna delle sedi comunali si è tirata indietro, anzi, non solo a marzo la programmazione ordinaria è andata avanti regolarmente, grazie anche al costante lavoro del personale sanitario Avis, ma, sono state inserite delle ulteriori raccolte straordinarie, volte a far fronte e a contribuire ad una eventuale emergenza sangue.

Certo, abbiamo dovuto rimodulare l’attività di raccolta, cercando di  garantire la sicurezza di tutti.

Ci siamo muniti, autonomamente, di ausili protettivi e materiale igienizzante, prima tramite piccole forniture inviate dalla sede Regionale, poi abbiamo acquistato mascherine FFP2 al fine di garantire l’incolumità di sanitari e associativi.

A seguito di costante confronto telefonico con il Vicepresidente Franco Rizzuti, con il Consiglio Direttivo Provinciale e i Presidenti delle sedi comunali, abbiamo deciso come contattare i donatori, le domande da fare al fine di avere una pre-selezione degli stessi, la suddivisione in turni di accesso per fascia oraria.

Ci siamo adeguati alle direttive che ci sono state impartite.

Ad ogni donatore, prima dell’ingresso alla sede o al locale di appoggio dell’autoemoteca, è stata fatta misurare la temperatura corporea e sono state fatte lavare le mani con igienizzante.

Abbiamo garantito la distanza di sicurezza nei luoghi della donazione e in quello post donazione e ristoro.

Nel capoluogo, la sede Comunale ha indirizzato i donatori al Centro Trasfusionale, con appelli sui social e a mezzo di telefonate mirate, con le quali sono state date rassicurazioni sul fatto che l’accesso per la donazione presso il Centro Trasfusionale non esponeva ad alcun rischio di contagio.

Tutta l’attività è stata costantemente condivisa e monitorata insieme all’Udr di Catanzaro, alla Dott.ssa Patrizia Leonardo, responsabile dei Centro Trasfusionale e, ovviamente, all’Avis Regionale Calabria.

Fondamentale è stata la collaborazione di tutti e con tutti.

L’Avis Provinciale di Crotone, ormai da anni, collabora con l’associazione Fratres, fornendo a quest’ultima personale e mezzi per le raccolte di sangue.

Il lavoro del mese di marzo ha portato a prelevare circa 700 sacche nonostante la chiusura del punto di raccolta di Cutro situato in zona rossa regionale.

Questo risultato – spiega il Prof. Franco Rizzuti, Vicepresidente dell’Avis Provinciale – non è un punto d’arrivo, la nostra attività non conosce pause.

Bisogna donare sangue sempre, costantemente e in ogni circostanza.

Solo un flusso continuo, programmato e costante di donazioni riesce ad evitare carenze di sangue.

Anche per il mese di aprile e di maggio, alle normali raccolte di sangue che fanno parte della nostra programmazione annuale, sono state affiancate raccolte straordinarie, al fine di evitare possibili carenze quando alcune delle attività ospedaliere, per il momento sospese, riprenderanno a regime ordinario.

Questo ulteriore lavoro è stato possibile grazie alla grande disponibilità delle nostre sedi, a quella di altre associazioni e gruppi privati di persone, che ci chiedono di poter organizzare raccolte di sangue.

Ringraziamo tutti – concludono Vitale e Rizzuti – , donatori, sedi comunali, personale sanitario del Centro Trasfusionale.

Un doveroso ringraziamento lo dobbiamo al nostro segretario amministrativo Fernando Paletta che non ha abbandonato il posto di lavoro e, chiuso nella sede, ogni giorno gestisce e coordina le attività, così come al Personale Sanitario che continua a dedicare sabati e domeniche alle raccolte sul territorio spostandosi per la nostra provincia al fine di consentire le donazioni.

L’invito che facciamo è quello di continuare a donare e/o di diventare donatori di sangue.

Il sangue non si fabbrica ed è un farmaco insostituibile.