L’imprenditrice Carmela Sanguedolce vince la sua battaglia

Carmela Sanguedolce, donna, mamma ed imprenditrice sessantenne, amministratore unico di uno dei centri di eccellenza del meridione (ROMOLO HOSPITAL), struttura d’eccellenza per la chirurgia mini-invasiva, nella terapia delle patologie dell’apparato genito-urinario, primo nodo regionale nel trattamento del tumore alla prostata, tramite utilizzo di strumenti di ultima generazione.

Sono stati, negli anni, numerosi gli attestati di riconoscenza e merito, consegnati da importanti associazioni e non solo, all’imprenditrice che nel tempo ha “forgiato” la sua esperienza, contando solo sugli sforzi suoi e della sua splendida famiglia.

Ha fatto la differenza in questa città, anche negli anni 80-90, con il suo inconfondibile stile, anche, nel seguire una delle sue più grandi passioni, le moto di grossa cilindrata.

Avanti in tutto, si, avanti, anche e purtroppo in questa brutta situazione chiamata covid-19, che l’ha vista, protagonista, suo malgrado, in una bufera di critiche, malsane e messaggi wathsapp, che hanno fatto il giro di tutto il territorio crotonese, dove veniva accusata di aver volutamente e con molta superficialità, contratto il virus, trasmettendolo poi successivamente, al resto dei mal capitati, anch’essi contagiati.

Una storia triste dove la dottoressa Carmela Sangedolce, si è dovuta difendere, e questa volta, non solo da un mostro invisibile, ma bensì dai suoi concittadini, spiegando loro la causa del suo contagio.

Nessuno sapeva di questo mostro che si stava impossessando dell’intero pianeta.

Nessuno poteva immaginare ciò che ancora oggi stiamo vivendo.

Nessuno avrebbe mai pensato di piangere oltre 27 mila morti.

Nessuno, né tanto meno la dottoressa Sanguedolce, avrebbe voluto vivere uno dei reparti più brutti della sanità di oggi, quello del “Covid -19”.

Fu lei stessa, infatti, a preoccuparsi, nonostante le sue gravi condizioni, di salute, a far chiudere e sanificare subito la Casa di Cura “Romolo Hospita” e far fare i tamponi a tutti i suoi dipendenti ritenuti più a rischio; con esito grazie a Dio negativo.

E’ stata diffamata da ingiurie di pessimo costume, da scellerati, che nella loro ignoranza, invece di attaccarla, avrebbero dovuto ringraziare la donna.

Si, perché, è grazie a lei che lo stesso crotonese è venuto a conoscenza, di tale disgrazia; lei che per prima, in città, ha iniziato la sua battaglia contro questo mostro, e, che quindi, ha fatto sì che ognuno di noi, si tutelasse al meglio e con le dovute precauzioni.

A lei ed a tutta la sua famiglia, auguro gli auspici migliori, a lei che ha tanto, e, sempre lottato portando avanti a testa alta, il nostro territorio, in Italia e nel mondo.