Radioterapia a Crotone, i pazienti scrivono al Prefetto

Per coprire le spese fino al 31 dicembre sono necessari ulteriori 700 mila euro

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Riceviamo e Pubblichiamo:

La mail del Prefetto di Crotone in queste ultime ore è particolarmente sollecitata. Sono decine i pazienti oncologici residenti nella provincia crotonese che si stanno rivolgendo al rappresentante del Governo italiano.

A Tiziana Tombesi da 24 ore sta arrivando una richiesta molto semplice: farsi latrice di un incontro urgente tra l’ASP di Crotone e il Commissario alla Sanità Saverio Cotticelli.

Il budget che il predecessore del Generale dei carabinieri aveva predisposto per il reparto di radioterapia del Marrelli Hospital – 1,5 mln di euro – è finito.

Nell’anno del COVID i pazienti che hanno avuto necessità di prestazioni radioterapiche hanno raggiunto un numero alto: 266.

Significa praticamente che per coprire le spese fino al 31 dicembre sono necessari ulteriori 700 mila euro.

Così facendo, si riuscirebbe a rispondere a tutte le richieste, a cominciare da quelle dei 38 pazienti che in questi giorni stanno continuando le cure presso la clinica crotonese.

Ma altre decine bussano al reparto di radioterapia.

“E noi cosa possiamo fare?” ripetono desolati Francesco Aquilanti – primario del reparto – e i suoi collaboratori.

“Non si tratta dello stipendio mio e dei miei colleghi – sottolinea il medico – io sarò pagato lo stesso, come saranno pagati infermieri e operatori sanitari.

Ma ai pazienti chi pensa?”.

È un furto perpetrato ai danni della Calabria bloccare le cure per i malati, farlo anche per i più fragili come i pazienti oncologici, solo per continuare a ingrassare la sanità di altre regioni.

Il paradosso è che se qualcuno ha un’assicurazione o ha la possibilità di pagare continuerà a curarsi; per i casi disperati interverrà di tasca propria la famiglia Marrelli.

Ma per tutti gli altri che succederà da qui a dicembre?

L’Azienda ha attivato tutti i canali possibili: legali, politici e istituzionali.

Ma il problema è così grande che per essere affrontato e risolto necessita di un popolo unito.

E del Prefetto.

In questa fase così delicata il rappresentante del Governo potrebbe mettere intorno allo stesso tavolo le parti in causa: l’ASP, che ha già comunicato ufficialmente le esigenze del territorio di competenza, e l’Ufficio del Commissario, al momento l’unica Istituzione in grado di sbloccare l’impasse.

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