“Istituzione di Infermiere di Quartiere “ADI” nell’ASP di Crotone”

Il Segretario Provinciale FIALS Crotone scrive alle autorità sanitarie ed istituzionali di Crotone.

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Testo completo:

La scrivente O.S. FIALS della Provincia di Crotone, presso atto, del D.C.A. n.31, 28.02.2021, del Commissario ad ACTA, alla Sanità della Regione Calabria, in cui sono enunciate le linee Guida alla predisposizione degli Atti Aziendali e che prevedono all’allegato A, al punto 1 e 2, per l’assistenza territoriale per le Aziende Sanitarie Provinciali:
1- L’Implementazione dei servi di assistenza domiciliare integrata (ADI);
2- L’istituzione dell’infermiere di Quartiere (famiglia o di comuni) e che in particolare recita: Va potenziata l’assistenza domiciliare integrata territoriale ADI, con la finalità di intensificare per prestazioni domiciliari, diminuendo il ricorso a forme di assistenza e cura istituzionalizzate (lunghe degenze e ricoveri in RSA) per:
– accrescere l’attività di monitoraggio e assistenza connesse all’emergenze epidemiologica;
– massimizzare l’assistenza in favore dei pazienti in isolamento domiciliare o quarantenati, identificati attraverso le attività di monitoraggio;
– Provvedere all’assistenza domiciliare per tutti i soggetti fragili le cui condizioni risultano aggravate dall’emergenza in corso, ovvero per i soggetti cronici, disabili, con disturbi mentali, con dipendenze patologiche, non autosufficienti, bisognosi di cure palliative/terapia del dolore e in generale per le situazioni di fragilità.

L’ADI (definita dall’art.22 “Cure domiciliari” dal D.p.c.m. 12 Gennaio 2017 di aggiornamento dei LEA), comprende un insieme organizzato di prestazioni di natura socio-sanitaria erogate presso il proprio domicilio di personale disabili e non autosufficienti bisognose di lunga durata. La copertura dell’ADI dovrebbe crescere: per gli over 65 passerà dagli attuali 611 mila soggetti a 923mila unità (dal 4% al 6,7%); per gli under 65 dagli attuali 70 mila assisiti a domicilio a 140mila (dallo 0,15%, allo 0,3%). Per completare il processo organizzativo al punto 2. Infermerie di quartiere – “Si prevede il reclutamento di personale Infermieristico e l’introduzione dell’Infermiere di Famiglia o di comuni.” A tal riguardo onde evitare la “solita tela di Penelope” che viene fatta e disfatta periodicamente e di evitare lungaggini di provvedimenti che sono già stati ampiamente discussi e elaborati, ma che non diventano mai operativi. Informiamo le SS.VV Che il Progetto in questione …dell’infermiere di Famiglia- Quartiere o dei Comuni è stato già previsto dall’ASP di Crotone nel 2018, come risulta da proposta, protocollata e inviata il 22 Febbraio 2018, dall’allora Responsabile dell’Ufficio Infermieristico del P.O. e del Distretto Sanitario Unico Aziendale, nonché Coordinatore ADI Territoriale, su invito a sviluppare il suddetto progetto del Direttore Sanitario Dr Talerico Agostino. Il Progetto discusso in una apposita riunione riorganizzativa non ha fatto in tempo a decollare innanzitutto perché si era in attesa della assunzione di nuovi 10 infermieri con bando pubblico per Mobilità. E successivamente per il cambio dei vertici Strategici, nonché per la sopravvenienza della pandemia da Coronavirus che ha imposto di utilizzare sapientemente questo personale esperto per la formazione delle USCA. Ma adesso non vi è più tempo da perdere. La Sanità Calabrese non può più permettersi il lusso di aspettare L’inizio dei lavori dell’Ospedale della Sibaritide, della Piana di gioia Tauro, di Vibo Valentia e di Catanzaro già finanziati da circa 12 anni ( dal 2009- Giunta Loiero );di aspettare la riunificazione dell’Azienda Mater Domini con l’Azienda Pugliese Ciaccio di Catanzaro per costituire il tessuto connettivo della rete ospedaliera in Calabria e rafforzare la debole Sanità Calabrese ,di vedere l’inizio dei lavori del Nuovo Pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di dio di Crotone, di vedere attivata la assistenza alle persone autistiche. C’è un senso di malessere diffuso e di sfiducia nei cittadini che bisogna cominciare a sfatare. Pertanto chiediamo alle SS.VV. Che venga preso in considerazione il lavoro progettuale già agli atti della Azienda. Lo stesso nasce da un attento lavoro epidemiologico, che ha coinvolto tutto il territorio dell’ASP e i pazienti presi in carico in A.D.I. corredato dai dati epidemiologici, che hanno riguardato, gli anni 2016, 2017, 2018. I dati di patologia sono stati suddivisi per numeri assistiti, frequenza, età, percentuale casistica per numero abitanti – paese. Il frutto di questo lavoro epidemiologico, ha fatto emergere tra i tanti dati interessanti perpatologia a seconda dei vari territori. Ad esempio: la percentuale di casi e patologie divisa per i singoli ex tre distretti, Cirò Marina, Mesoraca e Crotone. Facendo emergere un importante ed imprevisto dato scientifico – epidemiologico (anno 2017), il Sub Distretto di Mesoraca aveva una percentuale più elevata di casi di morbilità Oncologica grave in ADI, che  riguardava il 25,88% , della popolazione, mentre nel Distretto di Crotone, 6,23%, e 5,15% Sub- Distretto di Cirò Marina, per avere alla fine un dato complessivo per tutta l’ASP del 8,92% di pazienti oncologici in ADI, mentre la percentuale dei pazienti in ADI in tutto il territorio ADI si attestava al 4,94, in linea con la media nazionale. Lavoro che ha permesso all’ASP di Crotone, di richiedere ed ottenere (visti i dati…. di quel momento che era pari a circa 7 moduli di una U.O. oncologica ospedaliera) l’assunzione di 10 infermieri attraverso la mobilità dall’allora Commissario Ing. Massimo Scura, per rafforzare e migliorare l’ADI ed iniziare il Progetto in questione, per poi man mano miglioralo. Purtroppo la nostra Regione, scusate se insisto, ha un triste primato, non è mai esistita la continuità progettuale -organizzativa tra una Dirigenza e l’altra facendo perdere tempi, lavori e costi benefeci per tutti i territori Sanitari calabresi. Molte volte, come in questo caso, perché non si conosce e non si è informati del lavoro e progetto fatto. Nella scheda finale del Proposta- progetto “infermiere di Famiglia e/o Quartiere è previsto l’organigramma organizzativo che suddivide l’ASP di Crotone con i suoi comuni, in 12 mega quartieri di circa 15mila abitanti, con l’assegnazione dai 2 a tre infermieri di famiglia ed all’attivazione/istituzione in concerto con i comuni e sindaci l di circa 6 Ambulatori Infermieristici socio-sanitari, di Coordinamento e attività sul territorio . Speriamo che tale progetto Prototipale, possa meritare la Vostra attenzione e partendo da questo integrandolo, migliorandolo, possa essere presto approvato e subito messo in atto, in momento delicato quale è quello che stiamo tutti vivendo ed essere condiviso al più presto, per potere rappresentare un sicuro miglioramento della assistenza a domicilio tale da consentire di dare pieno significato alla cosiddetta Medicina di prossimità, per una tutela e qualità della salute sempre migliore. A tal fine inviamo a tutte Le SS.LL. in indirizzo, il progetto insieme all’allegato della proposta organizzativa per quartiere (15.000 ab. Circa). I restanti allegati facenti parti dello studio epidemiologico, parte integrante del progetto saranno verificati e visonati insieme. Pertanto urge la messa in atto di un progetto di Assistenza territoriale, in periodo di grave crisi sanitaria dei territori, messa a nudo dalla pandemia creata dal COVID 19. Questa O.S., rimane in attesa di un proficuo incontro operativo.

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