Ad un mese dall’inizio dell’anno scolastico, nessun intervento strutturale

UGL Scuola Crotone: "Ancora una volta le difficoltà economiche della Provincia sono la principale causa dei ritardi degli interventi incisivi degli istituti di sua competenza"

Riceviamo e Pubblichiamo:

Se qualcuno pensava che durante la pausa estiva sarebbero stati adottati seri interventi strutturali sulle scuole si sbagliava di grosso. Ad un mese dalla riapertura delle scuole di Crotone la situazione rimane pressoché invariata almeno per quanto concerne le scuole di competenza della provincia. Facciamo alcuni esempi. Il “Gravina” attende ancora da anni la costruzione del nuovo plesso che possa raccogliere le attuali diramazioni di S.Francesco, Plesso Centrale (ubicato a piano terra di un edificio di civile abitazione), Plesso B (anche questo situato in un palazzotto), Plesso Lucifero.
L’area sulla quale dovrebbe sorgere la nuova scuola è interessata da tempo da scavi archeologici, mentre l’ex plesso di via Acquabona è in disuso da qualche anno ed è preda continua di atti di vandalismo (ultimamente anche di spaccio di sostanze stupefacenti).

Ancora una volta le difficoltà economiche della Provincia sono la principale causa dei ritardi degli interventi incisivi degli istituti di sua competenza.
Ad esempio, il Liceo Filolao ha circa il doppio di alunni di quanto potrebbe contenerne e per via del Covid in molte classi è in vigore la didattica a distanza o quella integrata.
Molte scuole non hanno la palestra come ad esempio appunto il Gravina, il Donegani, il Ciliberto.

Il Liceo Pitagora ha dovuto restituire le classi che erano al Principe di Piemonte alla scuola primaria ed ora si ritrova con molte classi in DaD. Non parliamo poi della situazione sicurezza, per esempio al Lucifero (Ragioneria) il terzo piano è da sempre privo di scala di emergenza. Il Santoni quando piove ha infiltrazioni d’acqua dalla falda sotterranea e il pozzo luce adibito ad anfiteatro si trasforma magicamente in una sorta di piscina. Inoltre molte scuole superiori ancora non sono in condizioni di ospitare eventuali disabili in carrozzina perché le classi sono ubicate ai piani superiori e non c’è ascensore (o non funziona).
E infine ci sono istituti costretti da decenni ad utilizzare ex appartamenti o comunque immobili privati pagandone il dovuto costo d’affitto (ad esempio come il già citato Gravina ed il plesso distaccato del Pertini). Insomma passano gli anni (direi i decenni) passano intere generazioni, ma sostanzialmente le scuole (soprattutto le secondarie di secondo grado) sono rimaste strutturalmente agli anni 70/80 e resta il dubbio: ma almeno saranno antisismiche?