La scuola è il luogo della conoscenza e dell’accoglienza

Il dirigente scolastico, Ida Sisca, risponde al comunicato dei rappresentanti della Lega di Crotone, di qualche giorno fa; "il nostro Istituto, sempre aperto al confronto, sarà ben lieto di ospitarli, per approfondire l’argomento".

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Nel “Giorno della memoria”, in cui il mondo intero commemora le vittime dell’Olocausto, che ci ricordano a quali disumane conseguenze possano condurre l’odio e la discriminazione, due esponenti politici crotonesi hanno voluto lanciare l’allarme per un pericolo, che a loro dire, incombe sugli studenti del “Pertini – Santoni” di Crotone e che non è il covid (sic!), bensì “l’indottrinamento gender”, a cui sarebbero stati esposti, a causa di un incontro organizzato dall’Istituto, nel quale si è parlato di identità di genere e di migranti LGBTI (articolo). Al riguardo, corre l’obbligo di precisare che, la scuola è il luogo in cui i giovani formano, liberamente, le proprie coscienze e non sono soggetti ad alcun indottrinamento, termine antico, che evoca tempi e regimi, ormai trapassati, figurarsi, quindi, come sia ipotizzabile un “indottrinamento gender”, espressione insignificante, che qualche oscurantista confonde con la cultura ed il senso civico che guidano l’azione educativa, in ogni sua espressione. Alla base delle iniziative del nostro Istituto, non ci sono, dunque, né il “furore ideologico”, né alcun altro intento di quelli che, arbitrariamente e senza la minima giustificazione, ci vengono attribuiti dai due politici, le cui teorie, pedagogiche, socio-antropologiche e psicologiche, offendono ed indignano, non solo i giovani e il mondo della scuola, ma l’intera comunità che, secondo loro, dovrebbe essere un condensato di pregiudizi, luoghi comuni e convincimenti, tipicamente medio-evali. È, invece, preciso dovere dell’Istituzione scolastica, come più volte ribadito dal MIUR, quello di trasmettere la conoscenza e la consapevolezza riguardo i diritti e i doveri della persona, costituzionalmente garantiti, anche per raggiungere e maturare le competenze di cittadinanza, nazionale, europea e internazionale, entro le quali rientrano la promozione dell’autodeterminazione consapevole e del rispetto della persona, così come stabilito dalla Strategia di Lisbona 2000. Nell’ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire, fondamentale aspetto riveste l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione e la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione.

Inoltre, con la risoluzione del Parlamento Europeo, del 26 aprile 2007, l’Unione Europea ha instituito la Giornata internazionale contro l’omofobia e contro ogni forma di atteggiamento pregiudiziale, basata sull’orientamento sessuale, che si  ispira ai principi costitutivi, sia dell’Unione Europea, sia della Costituzione italiana: il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l’uguaglianza fra tutti i cittadini e la non discriminazione. In occasione di tale ricorrenza, il MIUR ha ricordato che la scuola è costantemente impegnata nel realizzare, al suo interno, una reale inclusione, in grado di valorizzare le singole individualità ed ha il compito di educare le nuove generazioni alla cultura del rispetto. Nello svolgere tale prezioso lavoro, ogni giorno, le scuole educano al contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione, tra cui anche la discriminazione omofobica. Le scuole, di ogni ordine e grado, nell’ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, sono state, pertanto, invitate ad effettuare un approfondimento dei temi legati alla lotta alle discriminazioni, di cui all’articolo 3 della Costituzione Italiana. Le pari opportunità, infatti, rappresentano la totale mancanza di ostacoli alla partecipazione sociale, politica ed economica, di qualsiasi individuo, per ragioni legate al genere, alla religione, all’orientamento sessuale, alle convinzioni personali, all’origine etnica, alla disabilità e all’età. Il Miur promuove azioni e specifici interventi, tesi a coinvolgere le scuole, gli studenti, i docenti e i genitori, finalizzati al superamento delle differenze e dei pregiudizi, nella convinzione che aggredire “l’altro”,  in quanto vissuto come diverso da noi, significa lederne la dignità. Alle ragazze ed ai ragazzi, ciò va spiegato con chiarezza e vanno, anche invitati, di fronte a qualunque episodio di violenza o discriminazione, a non girarsi dall’altra parte, a denunciare e contrastare. La scuola è il luogo della conoscenza e dell’accoglienza, il luogo in cui si fa esperienza della diversità, intesa come fonte di arricchimento, di ciascuno di noi e dell’intera società; è, quindi, il luogo, per definizione, in cui si combatte ogni forma di esclusione, in cui si rifiutano la violenza, l’odio e l’emarginazione.

Ciò, ovviamente, esclude che l’attività scolastica possa ispirarsi ad ideologie di qualsivoglia natura, ma soltanto ai diritti fondamentali della persona, unanimemente riconosciuti, a livello nazionale, europeo e mondiale. L’evento in oggetto, infatti, aveva lo scopo di approfondire la conoscenza di fenomeni, non certo marginali, che interessano l’odierna società e sono fonte di discriminazione, di esclusione, di bullismo e, sovente, di violenza, con cui gli studenti, che non sono piccoli marziani, si confrontano quotidianamente e ne  hanno già un’idea, affatto vaga. Non si comprende e rammarica, perciò, questo attacco, “politico” ed immotivato, ad un ente scolastico, istituzionalmente estraneo alla politica ed al quale si contesta, in definitiva, di incentivare i giovani a fare propri i principi basilari del vivere comune, che sono patrimonio di tutti e non dovrebbero, mai, essere messi in discussione. Ad ogni modo, poiché il nostro Istituto è sempre aperto al confronto ed all’interazione con il territorio, qualora le affermazioni dei due esponenti politici non fossero solo un’improvvida “sparata” propagandistica, saremo ben lieti di ospitarli, per approfondire l’argomento, sulla base delle competenze e dei titoli accademici, di cui sono in possesso e che risultano, indispensabili, per poter dibattere, con cognizione, di Scuola e di Educazione.

Firmato
IL Dirigente Scolastico
Dott.ssa Ida SISCA

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