La città ha bisogno di risposte concrete e immediate

Oggi non è il tempo di individuare colpevoli o di soffermarsi sui ritardi e le inadempienze

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Il 2020 sarà senz’altro un anno spartiacque per il territorio Crotonese. Una Provincia in evidenti difficoltà economiche che subisce da tempo gli effetti negativi di qualsiasi evento straordinario, sia esso di carattere economico (crisi del 2008) o sanitario (covid19) piuttosto che meteorologico (alluvioni 1996/2020) e che moltiplicano gli effetti di crisi e depressione. Le piogge incessanti degli ultimi giorni hanno messo in ginocchio una intera provincia, sommando, alle perdite delle restrizioni pandemiche, i danni strutturali dovuti agli allagamenti. Oggi non è il tempo di individuare colpevoli o di soffermarsi sui ritardi e le inadempienze. C’è un tessuto sociale e produttivo, oltre che un sentimento di Comunità che deve essere ricostruito. Ci sono imprenditori, piccoli commercianti, semplici cittadini che hanno bisogno di risposte concrete e immediate, per scongiurare la chiusura definitiva delle loro attività. Occorre mettere in campo, in tempi celeri, attraverso una sinergia che superi i pregiudizi tra le forze politiche e sociali, coinvolgendo tutti i livelli della rappresentanza e di governo, un piano di aiuti e di investimenti che affermi, senza artifici, la presenza dello Stato anche alle nostre latitudini.

E dal momento che Crotone è baricentrica sull’asse Lametia-Catanzaro (Area Centro Tirrenica) e l’alto Jonio (Sibari, Rossano-Corigliano) le azioni da intraprendere dovranno avere una portata ed un orizzonte di Macro Area. Serve un “Decreto Calabria Jonica” che partendo dall’analisi del territorio – inefficienza infrastrutturale, livelli occupazionali, reddito pro-capite e PIL – si prefigga di andare oltre l’emergenza per agganciare l’area del medio e alto jonio (400.000 abitanti) alle direttrici di sviluppo nazionale e comunitario rispetto al Recovery plan. Occorre avviare una immediata ricognizione dei danni causati dalle piogge torrenziali e quantificare gli aiuti e i ristori per sostenere tutte le spese che, da qui a pochi giorni, i nostri imprenditori e commercianti dovranno affrontare per continuare, tra l’altro, a tenere chiuse le attività. Ma non solo. È necessario un programma di investimenti che lasci risultati nel tempo, che crei le condizioni necessarie per attrarre nuovi flussi finanziari, pubblici e privati, magari attingendo dai fondi comunitari e perché no, coinvolgendo le grandi aziende nazionali partecipate dallo Stato. Investire sul sistema ferroviario e il Porto di Crotone, nella sua duplice vocazione turistica e commerciale, per annettere la fascia Ionica alle Reti transeuropee dei trasporti TEN-T, un insieme di infrastrutture lineari considerate rilevanti a livello comunitario. Rendere la Provincia di Crotone e l’area della “Città dello Ionio” (Unione dei Comuni) uno snodo turistico-commerciale di interesse Europeo, favorito dalla sua posizione strategica nel Mediterraneo, prevedendo una modifica ed una deviazione del corridoio Scandinavo-Mediterraneo il quale attraversa, longitudinalmente, tutta l’Europa sino a Palermo. Dare una definitiva collocazione all’area crotonese nel Core Network europeo per rilanciare gli investimenti e favorire la nascita di posti di lavoro, mai come oggi, unica e vera risposta alle istanze sociali.

Impegno al quale non possono sottrarsi le grandi partecipate dello Stato come ENI, da sempre presente sul territorio e mai coinvolto in una programmazione di sistema e a lungo termine. Un impegno chedovrà argomentarsi anche nelle azioni future dell’Amministrazione Comunale in ordine alla definizione di un rapporto non conflittuale ma chiaro e lineare con ENI, non solo per la Bonifica (Eni Rewind) e per le sue attività estrattive o di distribuzione ma, anche, riferite al commercio e alla vendita, di cui Eni Gas & Luce S.p.a. rappresenta un segmento importante che si avvale di un “front office” esternalizzato agli Energy Store e ai Call center. Un’idea tutta da approfondire – rispetto alla vertenza Abramo customer Care – intorno ad un tavolo Istituzionale promosso dall’Amministrazione Comunale con la Deputazione e le Organizzazioni Sindacali e Datoriali. Così come è di qualche giorno fa la notizia di una nuova società fra ENI ed HERA per realizzare una piattaforma polifunzionale per il pretrattamento e trattamento di rifiuti speciali nel sito “Ponticelle” di Ravenna. L’impianto gestirà fino a 60 mila tonnellate/anno di rifiuti prodotti dalle attività ambientali e dalle attività produttive, comprese quelle del territorio, in un’ottica circolare e in linea con le direttive europee del “Pacchetto Economia Circolare”. Gli eventi di questo anno nefasto hanno accelerato quel processo di crescita, innovazione e progresso a cui, la rappresentanza locale ed imprenditoriale, e tutta la comunità, non può più sottrarsi.
In gioco c’è la sopravvivenza e il futuro della nostra Provincia e delle sue nuove generazioni. Esattamente per come L’Europa ha definito il bilancio 2021/27: Next Generation U.E.

Alessio Critelli 

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