Tra il silenzio e l’inerzia…la Crotonscavi è figlia unica!

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Crotonscavi Co. Ge. Spa, che chiarisce la sua posizione in merito al mancato rinnovo dell’iscrizione nella white list.

Più informazioni su

Riceviamo e Pubblichiamo:

La Crotonscavi Co. Ge. Spa da oltre tre anni subisce in silenzio gli articoli sui lavori di riqualificazione di via Magna Grecia. In ultimo quello pubblicato ieri, 26 febbraio, sulla Gazzetta del Sud, in merito al mancato rinnovo dell’iscrizione nella white list che, secondo quanto si legge, sarebbe da ricondurre a fantomatici “intrecci con le cosche Grande Aracri, Bonaventura, Aracri ed Arena, o comunque ad un coinvolgimento dell’azienda nell’inchiesta antimafia Basso Profilo”. Parole che hanno poco a che vedere con il diritto di cronaca che finisce così per essere svilito pur di vendere una copia in più. La verità è legata alla negligenza della pubblica amministrazione che viene giustificata come esercizio del “principio di legalità”. La Crotonscavi Co. Ge Spa, purtroppo, subisce il mancato rinnovo dell’iscrizione nella White list (accreditamento imprescindibile al fine di eseguire i lavori con la p.a.) perché in ATI, dal 2011, con Eragon Scarl, impresa colpita da interdittiva antimafia nel 2019 (interdittiva che oggi non esiste più) e per avere costituito insieme alla stessa nel 2013 un’altra società consortile “Bonifica Area Archeologica” per l’aggiudicazione di appalto pubblico. Il ragionamento costruito con “attenta pervicacia” della Prefettura di Crotone oltre ad essere infondato, è completamente sganciato dalla realtà nonché anacronistico, visto che evidentemente manca di un controllo preliminare sulle risultanze pubblicate sul casellario ANAC, alla quale il 15 settembre 2020 è stata comunicata dalla Prefettura di Napoli la revoca della misura interdittiva di Consorzio Eragon scarl, in seguito ad una sentenza del TAR Campania che annullava la stessa. Si tratta di contenuti a cui la Prefettura di Crotone ed ogni Ente pubblico non solo hanno la possibilità di accedere, ma la responsabilità di farlo prima di ogni attività istruttoria.

Al contrario, si potrebbe pregiudicare in “maniera irreversibile” il destinatario. Difatti, la Crotonscavi Co. Ge Spa subisce di riflesso una misura interdittiva malgrado sia stata annullata dal 1 settembre 2020 dalla Giustizia Amministrativa e nonostante i quotidiani solleciti fatti alla prefettura di Crotone, a cui il 14.02.2021 è stata depositata istanza di revoca in autotutela. L’addotta motivazione secondo cui occorrono i tempi “strettamente necessari” per appurare sentenze e documenti emessi dal TAR Campania e dalla Prefettura di Napoli è inaccettabile. I fatti sono chiari, documentati e accertati sia da un collegio giudicante che da altra autorità prefettizia, oltre che supportati anche dalla paradossale conseguenza secondo cui Eragon Consorzio scarl lavora regolarmente e non ha alcuna interdittiva, mentre la Crotonscavi subisce ogni giorno revoche e risoluzioni di contratti, oltre ad articoli menzogneri, ed è costretta a porre in cassa integrazione circa 70 dipendenti. Un danno occupazionale ed erariale sia per la Crotonscavi stessa che per le altre 10 imprese che con Crotonscavi operano in ATI e che subiscono la sospensione delle commesse di lavoro nell’indifferenza della Prefettura, nel nome di una lotta alla criminalità organizzata che in questo caso risulta essere illogica. In tutto ciò anche il Comune ha le sue responsabilità. Bonifica Area archeologica Scarl (società di scopo per eseguire l’appalto presso il comune di Crotone) ha ricevuto notifica dell’interdittiva di Eragon scarl il 16.10.2019 dal comune di Crotone ed immediatamente, il giorno successivo, ha scritto all’Ente per chiedere di procedere, ai sensi dell’art. 37 D. lgs 163/2006, con la sostituzione di Eragon scarl, la risoluzione del contratto o l’ultimazione dei lavori con la sola Crotonscavi. A ciò ha fatto seguito il silenzio dell’Ente a ben 23 comunicazioni pec determinando una situazione di stallo che si protrae ancora oggi.

La stessa inerzia si è verificata anche in relazione alla comunicazione del 13.12.2019 da parte del commissario nominato dalla prefettura di Napoli sulla richiesta di sostituzione di Eragon scarl, in base alle previsioni del codice antimafia, in modo da consentire la prosecuzione dell’appalto. Oggi il Comune agisce insieme alla Prefettura additando la società come non più affidabile, quando invece l’unico soggetto responsabile di tutto ciò è proprio l’ente comunale stesso che, tra l’altro, quando il 18.07.2020 si è rivolto alla Prefettura di Crotone per accertare la situazione in white list ha taciuto la corrispondenza di cui sopra, non ha adottato alcun provvedimento a cui era tenuto per legge, determinando così quella confusione dalla quale è scaturita l’interdittiva. Sentiti ringraziamenti al Comune di Crotone anche sulla questione dei lavori del nuovo lungomare. Anche in questo caso occorre fare una precisazione: il motivo per cui i lavori in questione sono bloccati è solo uno: ovvero la mancata approvazione, da parte del comune, della perizia di variante, adempimento imprescindibile per la prosecuzione, sollecitata più volte (in data: 11/09/2019, 17/01/2020, 16/03/2020 ed ancora il 12/08/20). Gli ultimi tre solleciti sono stati fatti proprio al commissario prefettizio Tiziana Costantino che, a differenza di quanto si legge sempre sulla Gazzetta del Sud del 26 febbraio, non ha mai tentato “di imprimere un’accelerata alla ripresa dell’intervento” visto che ad oggi la Crotonscavi Co. Ge. Spa risulta ancora in attesa. È proprio vero che chi ti guarda, critica, commenta e se non trova nulla, inventa!

Più informazioni su