L’Unione Europea vuole annacquare il vino

Coldiretti svela i contenuti del documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ue in cui viene affrontata la pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini.

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Non bastava  il via libera della Commissione Europea alla commercializzazione delle larve essiccate di tenebrione mugnaio , la tarma delle farine, che rischiamo di trovare sui banconi del supermercato. Adesso i produttori di vino sono in allarme!  L’ultima trovata di Bruxelles o meglio follia, è quella di togliere l’alcol dal vino ed aggiungere acqua.  Settore enologico sotto attacco  – dichiara Coldiretti -se sommiamo  la proposta di introdurre etichette allarmistiche per scoraggiarne il consumo previste nella Comunicazione sul “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei. Coldiretti svela i contenuti del documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ue in cui viene affrontata la pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini. La proposta prevede di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine. In questo modo viene permesso ancora di chiamare vino, un prodotto – sottolinea la Coldiretti – in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino. Un inganno legalizzato per i consumatori che si ritrovano a pagare l’acqua come il vino che non potranno neanche fare appello alla tradizionale canzone popolare romanesca “La società dei magnaccioni” che recita “Se l’oste ar vino ci ha messo l’acqua E noi je dimo e noi je famo C’hai messo l’acqua Nun te pagamo ma però”.

“L’introduzione della dealcolazione parziale e totale come nuove pratiche enologiche rappresenta un grosso rischio ed un precedente pericolosissimo e che metterebbe fortemente a rischio l’identità anche del nostro  vino, anche perché la definizione “naturale” e legale del vino vigente in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua”.  “Parte un impegno- afferma Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria – per fermare una deriva pericolosa che rischia di compromettere una delle  principali voci del nostro export agroalimentare che sviluppa un fatturato di rilievo sia in Italia che all’estero e che vede il comparto, seppur in difficoltà in questo periodo di pandemia, in costante crescita nella qualità con un impegno eccezionale dei vitivinicoltori che continuano ad investire valorizzando vitigni autoctoni e territori.  Se tanto mi da tanto –chiosa – con questa assurda trovata, ribadisco follia,  si potrebbe  eliminare addirittura il vino dai programmi di promozione dei prodotti agroalimentari magari proprio per favorire le nuove bevande annacquate. E’ evidente che non lo permetteremo!

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