Mancuso, Brachino, Baccini, Cannito e Giunta parlano di riaperture e di futuro

Luca Mancuso: “Senza motivazioni, nessun risultato. Bisogna innamorarsi di ciò che si fa quotidianamente”.

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“Avere degli obiettivi nella propria vita, nella propria quotidianità è essenziale. Solo in questo modo cominceremo a riconoscere le opportunità che ne favoriscono la realizzazione e a trarne vantaggio”. È così che esordisce il Presidente Nazionale Luca Mancuso ed aggiunge: “Senza motivazioni, nessun risultato. Bisogna innamorarsi di ciò che si fa quotidianamente. Aggiungo, inoltre, che altrettanto importante è la pianificazione degli obiettivi stessi, in quanto è essa stessa che li rende plausibili e raggiungibili. Al momento siamo in fase di ripartenza per tutte le attività, per la nostra economia. Per cui bisogna porsi degli obbiettivi, non fermarsi mai, ed essere guidati sempre dall’amore e dalla passione per ciò che si fa”.
Sono state davvero tante le domande rivolte agli ospiti del Presidente Mancuso. Claudio Brachino e Natale Giunta hanno espresso la loro opinione in merito a quella che sarà l’estate di questo 2021, anno molto complesso, segnato dalla pandemia Covid-19. Natale Giunta si esprime: “Credo che sarà un estate molto diversa dalle altre. Molte regioni, per la questione colori, non sono ancora ripartite, in quanto stanno bloccando il turismo, l’ingresso dall’estero. La questione <<coprifuoco>> continua ad imporre limiti sulla quarta fascia che è proprio quella a cui appartiene il divertimento, le serate, le cene, gli eventi ecc… Per non parlare di alcuni Paesi che hanno l’obbligo di quarantena e questo è un altro dei fattori molto rilevanti che va a bloccare il turismo. La situazione è drammatica anche a livello psicologico. Io ho una grande forza, ma ci stanno spegnendo, bruciando, in quanto siamo fermi completamente da 6 mesi”. In merito a ciò, esprime la sua opinione anche Claudio Brachino: “Sono abbastanza d’accordo con Natale Giunta. Se l’unica soluzione che abbiamo è quella di chiudere, ad un anno dalla pandemia, vuol dire che abbiamo sbagliato qualcosa sul piano sanitario, scientifico, organizzativo e politico. Ciò che penso, inoltre, è che man mano si progredirà con il piano vaccinale, si progredirà anche alle riaperture, avendo così un <<fac-simile>> dell’estate a cui noi siamo sempre stati abituati a trascorrere”. Sulla stessa linea d’onda interviene Francesco Baccini che condivide in pieno gli interventi precedenti e sottolinea: “Mi sono reinventato durante quest’anno di pandemia grazie alla mia seconda passione. Ho composto la mia prima colonna sonora integrale per il film <<Credo in un solo Padre>>. Penso che la difficoltà aguzzi l’ingegno e ti porta a far fare cose, che magari nella normalità, non avremmo mai fatto”. Luciano Cannito condivide in pieno le argomentazioni sviscerate fin ora dagli altri ospiti ed aggiunge: “Quando è stato detto che il 26 aprile avrebbero riaperto i teatri, io ho messo in scena uno spettacolo, provocatoriamente, proprio il 26 aprile. In un’ora ho venduto tutti i biglietti e quindi ho messo in scena altri spettacoli per i giorni successivi, ottenendo lo stesso risulto. Questo dimostra, che nella gente vi è una voglia incredibile di riappropriarsi della propria vita e per questo sono giusto un pizzico più ottimista rispetto a quella che è la visione per questa estate”.

Il Presidente Mancuso chiede a Luciano Cannito quali sono le modifiche apportate nelle sue opere in tempi di ripartenza: “Mi è accaduta una cosa simile a Francesco Baccini. Durante il primo lockdown, quando tutta l’Italia era ferma, piena di ansia e di preoccupazione, noi siamo andati contro tendenza, abbiamo fondato una compagnia di balletto classico <<Roma City Ballet Company>> e tanto altro. Non è possibile restar fermi”. Termina così l’incontro con ospiti eccezionali e Luciano Cannito aggiunge una riflessione importantissima: “Considerare l’arte <<un’attività non essenziale>>, com’è stato fatto in quest’anno e mezzo di pandemia, significa far venir meno il senso della vita”.

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