Andrea Esposito (Direttore Nazionale FenImprese) su Green pass e obbligo vaccinale

“Obbligo del vaccino” può essere inteso come Dispositivo di Protezione Collettiva dei lavoratori”.

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Il Green pass nasce su proposta della Commissione europea sia per agevolare la circolazione in sicurezza dei cittadini nell’Unione Europea durante la pandemia Covid-19 e sia per aumentare i numeri della campagna vaccinale. La certificazione verde attesta l’avvenuta vaccinazione anti Covid-19 sia per prima dose e sia al completamento del ciclo vaccinale, oppure la negatività al test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore o la guarigione dal Covid-19 negli ultimi sei mesi. Dal 1° settembre il Green pass è necessario in Italia per accedere a numerose attività e servizi e non solo. È necessario, inoltre, per viaggiare su navi, traghetti, treni a lunga percorrenza, autobus che attraversano più di due regioni e autobus a noleggio con conducente. Anche il personale scolastico e delle università e gli stessi studenti universitari devono possedere la certificazione verde. Ma questo è sufficiente per arginare il virus e permettere cosi il rilancio economico? Il Direttore Nazionale di FenImprese Andrea Esposito si esprime al riguardo, confermando le parole del Presidente della Repubblica: “Vaccinarsi è responsabilità. Responsabilità verso il prossimo, verso il nostro Paese, verso il nostro tessuto imprenditoriale. Al momento solo in questo modo possiamo confermare il trend di crescita attuale per recuperare il GAP accumulato a livello economico. È necessario che l’obbligo del vaccino sia esteso ad altre categorie di lavoratori sulla base della valutazione dei rischi elaborata dal Datore di Lavoro sia nelle aziende pubbliche e sia private. Troppi costi continuano ad essere sostenuti dalle aziende sia in termini economici che, organizzativi e produttivi, come tamponi, mascherine, protezioni fisse, sanificanti, turnazione del personale, smart working. Pertanto, è giusto che il vaccino rientri in una globale valutazione dei rischi e benefici dei luoghi di lavoro cosi come tutta la sicurezza aziendale”.

L’A.D. Andrea Esposito aggiunge: “Il concetto deve essere chiaro a tutti, ovvero il Rischio zero non esiste, in quanto sia il vaccino con i suoi possibili effetti collaterali, sia la contrazione del virus, costituiscono rischi da valutare e affrontare con le misure più idonee per la collettività e non del singolo. Tali considerazioni sono emerse anche a seguito di sondaggi effettuati dall’Associazione FenImprese ed esprimono il pensiero della quasi totalità delle aziende associate. Invero, il vaccino può equipararsi ad un dispositivo di protezione collettiva, in determinati ambienti di lavoro, per tanto reso obbligatorio ove si dimostri che si superi un determinato valore di rischio”. Queste le dichiarazioni ferme e decise del Direttore Nazionale di FenImprese Andrea Esposito, a cui aggiunge: “Sono consapevole che la questione sia molto delicata ed in fase di decisione, ma sono convinto che sia un passaggio fondamentale e necessario da affrontare con estrema programmazione, promuovendo informazione e consapevolezza, sottolineando il dovere civile della vaccinazione come concreta scelta di responsabilità e sicurezza, ma se necessario subentri l’obbligo vaccinale”.

 

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