Veramente spiacevole riscontrare insensibilità nel giorno dedicato alla Madonna

La lettera aperta di una concittadina.

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Volevo segnalare un evento spiacevole che mi è capitato in occasione dei festeggiamenti in onore della Vergine di Capocolonna. Ho 38 anni e sono affetta da sclerosi multipla con gravi problemi deambulatori. Domenica 15 maggio, come tutti i Crotonesi, mi sono recata sul porticciolo per aspettare l’arrivo del “quadricello”.

Giunta in macchina, insieme ai miei familiari, ho trovato il tutto, giustamente, transennato e destinato ad area pedonale, con due pubblici ufficiali che controllavano. Ci siamo avvicinati e abbiamo chiesto di poter accostare con la macchina al fine di poter scendere dalla stessa chiedendo se era possibile spostare le transenne e entrare a piedi nel piazzale e sedermi là nei pressi, avendo portato da casa la sedia per farlo. In maniera molto garbata ci veniva risposto che era stato dato ordine di non fare entrare nessuno da quel lato, essendo però consentito il passeggio e l’uscita. Vedendo spostare alcune transenne per consentire l’uscita di alcune ragazze, insistevamo richiedendo, per favore, di poter entrare, visto il varco momentaneo, facendo nuovamente notare i problemi di deambulazione. I due pubblici ufficiali, un pochino spazientiti, negavano nuovamente l’accesso, dicendoci di girare con la macchina dall’altra parte e parcheggiarla, di scendere  e andare a piedi all’accesso sul porto che si trovava a circa 150 metri o forse più dal luogo dove avremmo dovuto lasciare l’auto. Premetto che non ho mai fatto sfoggio della mia disabilità e non mi sono mai autocommiserata, né ho permesso ad altri di farlo, anzi, ho cercato sempre, forse sbagliando, di nascondere tutto e fare finta di avere una vita normale. Quella sera però non si poteva. Solo chi è affetto dalla mia stessa malattia può capire cosa vuol dire avere problemi di deambulazione e non riuscire a coprire grandi distanze a piedi, che nel mio caso, sorreggendomi a fatica con due stampelle, per grandi distanze si intendono 20/30 metri in pianura, strisciando con i piedi al suolo e 15 metri in salita. Sono consapevole che chi doveva vigilare aveva ricevuto degli ordini e non voleva disobbedire. Mi chiedo però, in una festa così importante e ben organizzata, possibile che nessuno pensa che oltre alla gente “normale” che vorrebbe partecipare alla festa ci sono anche i disabili che hanno lo stesso diritto? Non a tutti i disabili è consentito stare all’interno del cordone e “sfilare” con le associazioni a supporto, all’interno della processione. Io non l’ho mai voluto fare, pur avendo fatto per tanti anni volontariato attivo cercando di aiutare il prossimo. Sono consapevole che non è possibile organizzare tutto e far fronte ai diversi casi che si presentano e non voglio qui elencare gli ulteriori  quotidiani disagi che affronto muovendomi in città. Domenica 15 però sarebbe bastata forse solo un poco di umanità in più che di sicuro non avrebbe comportato irrogazioni di sanzioni disciplinari.
Cordiali saluti.

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