Il Crotone vince 2 a 0 contro il Benevento, ed il sogno è sempre più rossoblu’

Gara che si sblocca alla fine del secondo tempo dopo aver perso, già al terzo minuto, Tumminello


Torna all’antico e sicuro Mister Nicola: le gerarchie sono chiare ancora di più dopo la scoppola di Bergamo; Trotta va a sistemarsi a fianco di Tumminello, con Stoian dal primo minuto ed il centrocampo più affidabile e Martella che, recuperato in extremis, assicura (con la sua 100ma presenza rossoblu) l’assetto che contro l’Inter ha fatto vedere per 80 minuti il miglior Crotone dell’intera gestione a firma Davide Nicola.

A dover far vedere se non era stata più colpa della squadra di Spalletti arriva un Benevento che oltre a presentare l’ex Belec fra i pali, fa pescare Baroni Gravillon per il debutto assoluto in A per sostituire lo squalificato Lucioni; per il resto anche l’allenatore più a rischio della A, cerca certezze con gli altri ex Cataldi e Coda perni centrali del centrocampo e dell’attacco campano.

Nemmeno un minuto di gioco e Tumminello dopo una torsione cade a terra e si tiene la gamba, dopo aver cercato invano di correre deve dare forfait e cedere il passo a Simy.

La botta è raggelante, e per poco il Benevento non ne approfitta con Coda che sfiora l’incrocio su di un bel traversone; replica al 9’ l’ex Parma, questa volta senza pressione e da una posizione più comoda, sempre di testa, ma manda a lato malamente.

E’ la sud che scuote i giovani ragazzi di Davide Nicola, e loro con un arrembaggio di ben 4 conclusioni ribattute dalla difesa, portano Trotta a tu per tu con un quasi sdraiato Belec: il risultato è purtroppo francamente penoso.

Nonostante il Benevento pare più lucido a centrocampo è la voglia del Crotone , soprattutto nella convinzione delle ripartenze, che punge: e Trotta e Stoian, in due minuti, riescono a diventare nuovamente pericolosi.

Per almeno 20 minuti il Crotone prende in mano le redini del gioco, a tratti rallentando pure i ritmi per cercare di accelerare all’improvviso, Simy al 26’ (in sospetto fuorigioco) e Trotta al 31’ potrebbero essere pericolosi in maniera ed evidenza differente, ma i due, a parte la gran volontà, è notorio che difficilmente troverebbero spazio nelle rose delle altre di A.

C’è invece un Mandragora sempre più cosciente di mezzi importanti che cerca pure di mettersi la squadra sulle spalle, anche perché il Benevento appare impaurito di se stesso dopo che nei minuti iniziali pareva poter giocare le sue carte con Memushaj, Lazaar  e Coda.

Comunque un brutto finale chiuderebbe il primo tempo a marca rossoblu stitica, pure orfani di Tumminello e di alternative in panca, ma arriva Rolando Mandragora a timbrare con un tiro bellissimo dal limite sinistro dell’area che va a rinfrancare pure Trotta che un minuto più tardi prova a chiudere il conto.

Si rientra con il Benevento che tenta di farsi vedere convinto, ma un sontuoso Ajeti (prima su Coda e dopo su Puscas) ed il trio d’attacco del Crotone (pure se spuntato) mostrano che nonostante tutto, è il Crotone che può essere più pericoloso, a meno che Barberis non si mette a perdere palla in zona ripartenza.

Dopo otto minuti Baroni prova ad inserire Parigini al posto di Lazaar, ma è di nuovo Simy ad impensierire Belec, anche se non trova la porta.

Ripartenza elegante ed efficace al 13’ del secondo tempo di un Crotone sempre più incredibilmente brillante: Stoian è rilanciato da Sampirisi che mette subito in mezzo per Trotta che di tacco mette da solo contro Belec a porta sguarnita un Marcus Rohden implacabile. Due a zero e Baroni mette Viola al posto di Coda.

Si fa male pure il giovanissimo Gravillon, che non aveva demeritato, e Baroni termina i suoi cambi inserendo al suo posto Letizia, che però è un laterale.

Dopo un paio di errori del Crotone, prima il Benevento con Puscas e Lombardi e, dopo il Crotone con Stoian e Trotta, non sfruttano palle buone per far male.

L’impressione è che pur lasciando il centro più libero, il Benevento corra meglio sulle fasce, ed è Cordaz che deve sbrogliare (una volta forse con l’aiuto della traversa) un paio di situazioni complicate.

Nicola non ci pensa su molto, prima della mezz’ora cambia Martella e Stoian e mette Faraoni e Nalini. Sampirisi passa a sinistra, Faraoni assicura corsa a destra su un Rohden che si muove meno e Nalini può certo dare dinamismo per i 20/25 minuti mancanti.

La gara pare cloroformizzarsi per una decina di minuti, così, anche perché Ajeti pare essere sempre più alto e grosso al centro dell’area.

Fino al 39’ quando una scivolata di Sampirisi in area su Lombardi (verificata dal VAR) obbliga Orsato a dare a Viola la possibilità di calciare un rigore sull’incrocio alla destra di Cordaz.

Da archiviare senza emozioni il resto della gara.

Lo possiamo dire oggi che ha vinto con un secco, strameritato e fino alla fine del primo tempo, inimmaginabile, 2 a o: il Crotone ha a disposizione un organico scarso, assolutamente privo di giocatori di qualità singolarmente in grado di risolvere alcun tipo di gara, nemmeno contro questo impalpabile Benevento. Però un grandissimo allenatore ed un manipolo di buonissimi giocatori (non più di 7 o 8), possono farci ancora credere in un nuovo miracolo. E già questo è un miracolo in se.

Procolo GUIDA

Crotone 2 Benevento 0

44’ Mandragora, al 58’ Rohden

Crotone (4-4-2): Cordaz; Sampirisi, Ajeti, Ceccherini, Martella; Rohden, Mandragora, Barberis, Stoian; Trotta, Tumminello (dal 3’ Simy). A disp.: Festa, Aristoteles, Nalini, Kragl, Izco, Pavlovic, Simić, Faraoni, Cabrera, Viscovo, Crociata, Simy. All.: Nicola.

Benevento (4-4-2): Belec; Venuti, Costa, Gravillon (dal 60’ Letizia), Di Chiara; Lombardi, Cataldi, Memushaj, Lazaar (dal 53’ Parigini); Coda (dal 59’ Viola), Puscas. A disp.: Brignoli, Piscitelli, Gyamfi, Letizia, Lucioni, Costa, Chibsah, Viola, Del Pinto, Kanoute, Parigini, Armenteros. All.: Baroni.