#DistantiMaUniti: Junior Messias

"Momento di riflessione. Aiutiamoci sempre gli uni con gli altri"

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Il protagonista di rossoblù #DistantiMaUniti di oggi è Junior Messias, che dalla sua abitazione di Crotone, dove vive con la moglie Thamyrys e due figli Emanuel (4 anni) e Miguel (7 anni da compiere a fine mese), ha risposto alle nostre domande raccontandosi a 360 gradi, dalle emozioni in rossoblu alla quotidianità in questo periodo difficile:

E’ un momento molto triste e posso solo ringraziare Dio per la mia famiglia e per tutti i miei conoscenti che stanno bene.
Coloro che vivono la vera difficoltà sono le persone che stanno perdendo familiari o amici, oppure coloro che stanno combattendo da vicino questo virus come i dottori e gli infermieri.
E’ un momento di riflessione, dobbiamo capire e rivedere i nostri concetti, dobbiamo vedere quali sono realmente le nostre priorità.
Diamo valore alle cose solo quando le perdiamo come sta accadendo in questi giorni, come stare a casa senza vedere nessuno. Dobbiamo sempre aiutarci gli uni con gli altri
”.

Come stai trascorrendo le giornate?

Cerco di mangiare in modo corretto e di allenarmi nel migliore dei modi possibile.
Ovviamente non è come allenarsi al campo, ma cerco di mantenermi in forma.
Mi piace molto giocare con i miei figli e cerco di farli divertire
”.

Sull’eventualità di riprendere a giocare qual è il tuo pensiero?

Riprendere a giocare per me sarebbe una cosa bella, però bisogna pensare prima alla salute delle persone e non si deve mettere a rischio nessuno”.

In Brasile com’è la situazione?

In Brasile in questo momento la situazione è più tranquilla rispetto all’Italia e all’Europa, ma stanno iniziando a salire i decessi.
In Brasile come in altre zone del mondo non ci sono strutture attrezzate, dobbiamo pregare e avere fede”.

A proposito di fede, tu sei molto credente e inoltre la tua storia calcistica sembra un film: dal campionato Amatori alla Serie B in pochi anni:

“Non è facile partire dal campionato amatori ed arrivare a giocare in una squadra di alto livello in Serie B.
Sono molto contento e spero sempre di arrivare il più in alto possibile perché credo che posso far sempre di più.
Non è stato facile, in passato avevo pensato anche a smettere di giocare, ma Dio mi ha dato la forza e devo ringraziarlo.
Sono molto credente e la fede è stata la chiave di tutto ciò perché, nei momenti di difficoltà, puoi contare solo su te stesso e su Dio”.

Come ti trovi a Crotone?

“Ho vissuto sempre nel nord Italia però quando mi è arrivata la chiamata del Crotone ho accettato subito.
Mi sono adattato molto bene al Sud e mi trovo benissimo con tutti, dalla Società ai compagni, con i tifosi e con tutta la gente che è molto calorosa
”.

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