La serie A non è fatta di cartonati come in TV foto

Il Crotone perde 4 a 1 a Genova contro i grifoni di mister Maran, ma non è tutto male!

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di Procolo Guida

Il Genoa si presenta alla nuova stagione con la veste Maran che ha certamente obiettivo tranquillità e consapevolezza, per non ritrovarsi per la terza stagione consecutiva a lottare per mantenere la categoria all’ultima giornata, mentre il Crotone di Stroppa cercherà la sua seconda salvezza in Serie A con Stroppa game, giochi meravigliosamente pericolosi!
Godiamoci dunque questa unica partita del programma pomeridiano per via delle partite rinviate che avrebbero completato il programma di questa fascia oraria sottolineando che se Maran non ha timore dio presentare subito Zappacosta appena arrivato, Stroppa è costretto a mettere il già tagliabile Mazzotta a sinistra.
I primi 15 minuti dicono tantissimo rispetto a gioco, uomini e lavoro di una serie A spietata quanto “giusta”. Iniziano benissimo gli uomini di Stroppa: Messias si può esaltare di una voglia di stare nella metà campo avversaria e stando cortissimi si può pure sopportare il peso tecnico dei vari Zajc, Badelj e Pandev. Ma Mazzotta al 6’ in maniera più evidente, e Golemic, tre minuti più tardi, regalano ai grifoni due goal che in serie A non si possono proprio infiocchettare così.
(Prima è Mattia Destro dopo oltre 1 anno a ritrovare il gol grazie a Ghiglione che approfitta del liscio di Mazzotta e dopo è Pandev a colpire con un pregevolissimo pallonetto sfruttando al meglio un lancio di Goldaniga su di una uscita di Golemic che definire distratta è eufemismo davvero troppo largo).
Qualunque squadra senza profonde conoscenze, soprattutto neo promossa, farebbe il resto della gara da sparring partner, invece prima Simy (regalando peggio di Mazzotta) e poi l’inarrestabile Messias mostrano una strada possibile ma ancora orfana in tabellino. I secondi 15 del primo tempo avrebbero una serie di occasioni da una parte e dall’altra che, senza le tre topiche individuali di cui sopra, potrebbe vedere il Crotone almeno in pari perché Riviere al 28′ mette dentro una bella palla messa in mezzo da Molina. 2 a 1 e possibilità di fare un’altra gara soprattutto se si capisce che è individualmente che ci si gioca la serie A!
Ed infatti al 34’ Zappacosta lo dimostra con una giocata di livello europeo: l’ex Roma salta due uomini e fa partire un tiro angolato sul primo palo che non lascia scampo a Cordaz: 3 a 1!
Gli ultimi 15 minuti di questo primo tempo sono francamente quelli che non comprendiamo: Zanellato e Simy, su tutti, potrebbero e dovrebbero dare dì più e nulla di sfortunato ha il palo colpito al 41’ dal nigeriano, anzi sia Cordaz prima, che mantiene i suoi in gara con un bel l’intervento, che lui stesso subito dopo con un fallo in attacco sull’ennesima bella palla messa in mezzo da Molina, dimostrano che in A ci si vuole stare per davvero!
Stroppa nell’intervallo chiama subito alla lotta Rispoli spostando Molina a sinistra ed i cambi di gioco dettati da prof Cigarini, anche se a corto di condizione, mordono anche se trovano Messias ancora quel fuori misura di troppo. Al 58’ altro, doppio questa volta, cambio per Stroppa: dentro Edoardo Enrique e Kargbo per Zanellato e Riviere. Il Crotone ci prova ad imprimere una svolta, ci prova con giro palla ed anche personalità ma peso ed esperienza degli avversari aiutano a contenere una veemenza ospite deficitaria di condizione adeguata. La nota positiva è che Marrone guida una retroguardia più adeguata, ora. Anche Maran cambia, infatti: entrano Pjaca e Radonavovic al posto di Pandev e Badelj, e scusate se è poco…
Ed al 75′ arriva l’altro letale esordio con gol: questa volta ad opera di Marko Pjaca. Ghiglione ruba palla a metà campo e serve in profondità l’ex Juve che con un preciso diagonale chiude definitivamente il match.
Gli ultimi 10 minuti sono infatti una vera e propria sofferenza, forse immeritata, soprattutto perchè mostra una squadra/banda che non deve scoraggiara ma solo consapevolizzare: servono almeno due innesti di rilievo sulla sinistra ed in attacco (Asamoah ed Esposito??), che tornino in fretta Rojas e Vulic e che Cigarini e Rispoli acquisiscano forma decente, oltre ad altri due anche di buone speranze. Serve anche pazienza e consapevolezza da tutto l’ambiente, la strada è in salita ma non sconosciuta! E Cordaz, e non solo lui, c’è! Quello che non serve è immaginare come i cartonati in tv dell’era covid e, soprattutto, fantasmi e congetture che abbiamo visto, due anni fa, ci stavano facendo sprofondare in serie C.
GENOA 4 (6′ Destro, 9′ Pandev, 34′ Zappacosta, 75′ Pjaca)
CROTONE 1 (27′ Riviere)
Genoa (3-5-2) Perin; Zapata, Goldaniga, Biraschi; Ghiglione (amm. al 70′), Lerager, Badelj (dal 67′ Radovanovic), Zajc (amm. al 41′, dal 76′ Behrami), Zappacosta (amm. al 37′, dal 76′ Cziborra); Pandev (dal 67′ Pjaca), Destro
Crotone (3-5-2) Cordaz; Golemic, Marrone, Magallan (amm. al 44′), Molina (amm. al 29′), Zanellato (dal 59′ Edorado Enrique), Cigarini, Messias, Mazzotta (amm. al 32′, dal 46′ Rispoli); Simy, Riviere (dal 59′ Kargbo)
Ha diretto il Signor Ayroldi

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