Cannavino, l’Anas si assuma la responsabilità di riaprire la vecchia SS.107

E’ quanto afferma, in una nota, la segretaria del Circolo del Pd di Rovito, Rosita Dinapoli

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    riceviamo e pubblichiamo:

     

    E’ inconcepibile che un ente importante come l’Anas, chiamato ad affrontare e risolvere definitivamente le problematiche strutturali che riguardano il viadotto Cannavino di Celico, dopo mesi di incontri e riunioni, si muova ancora senza avere un’idea precisa di ciò che deve essere fatto e dei tempi necessari per realizzarlo”.

    E’ quanto afferma, in una nota, la segretaria del Circolo del Pd di Rovito, Rosita Dinapoli.

    Basta ricostruire i vari passaggi -prosegue la nota- per capire con quanta superficialità è stata affrontata questa vicenda. Ricordo a me stessa che solo grazie alle sollecitazioni del Responsabile della Protezione Civile regionale, Carlo Tansi, all’intervento di “Striscia la Notizia” e del Prefetto di Cosenza, dopo i reiterati appelli di cittadini, partiti e associazioni, il 21 giugno scorso sono stati finalmente avviati i lavori straordinari di manutenzione del viadotto, da cui è emerso che alcuni cavi di precompressione sono posti in posizione più superficiale e, soprattutto, che gli stessi sono ossidati. Perché nei mesi precedenti tutto ciò non era emerso, attraverso il lungo piano di monitoraggio predisposto dall’Anas? E con quali criteri sono stati individuati i percorsi alternativi? Possibile mai che nessuno abbia intuito che essi avrebbero causato forti disagi alle popolazioni interessate ed intasamenti e ingorghi nelle zone attraversate e che, soprattutto, avrebbero determinato un enorme danno economico alle tante attività economiche e produttive della Sila e della Presila?

    E ancora: perché Anas in un primo tempo ha scartato decisamente la possibilità di ripristinare la vecchia SS.107 che collega Pianette di Rovito con Celico ritenendola estremamente pericolosa a causa dell’incuria e dell’abbandono in cui è stata lasciata a lungo per mancanza di risorse ed ora, improvvisamente, fa marcia indietro dichiarandosi disponibile a sostenere gli oneri necessari per effettuare i lavori di sfalcio erba, pulizia delle scarpate e pavimentazione dei tratti ammalorati della ex statale 107 ed impegnandosi a realizzare i futuri lavori di messa in sicurezza di questo tratto di strada che potrebbe costituire un percorso alternativo in occasione di ulteriori interventi che saranno programmati ed effettuati sul Cannavino?”.

    Abbiamo l’impressione -prosegue Dinapoli- che l’Anas si sia tardivamente resa conto che gli interventi di manutenzione straordinaria da effettuare sul viadotto Cannavino debbano essere molto più radicali di quanto si era immaginato in un primo momento e richiedano tempi molto più lunghi rispetto a quelli previsti. Ciò, al rientro delle ferie estive, comporterebbe inevitabilmente un ulteriore aggravamento dei disagi e degli ingorghi provocati dal traffico veicolare. Di fronte a questa possibilità, che non è affatto pellegrina, l’unica via d’uscita individuata dall’Ente nazionale per le strade nell’ultima riunione del Comitato Operativo per la Viabilità provinciale convocata dal Prefetto di Cosenza, sarebbe stata quella di scaricare la “patata bollente” sui sindaci dei Comuni di Celico e Rovito inducendoli, in nome di una collaborazione interistituzionale a senso unico, ad aprire la vecchia SS.107 e ad assumersi tutte le pesanti responsabilità derivanti da tale decisione”.

    Noi crediamo –conclude la segretaria del Circolo Pd di Rovito- che l’Anas abbia innanzitutto il dovere di accelerare i tempi dell’intervento, impegnando un maggior numero di personale e predisponendo sul viadotto Cannavino lavori H24 per togliere nel più breve tempo possibile l’intero comprensorio silano e presilano dall’isolamento. L’ente, inoltre, deve assumersi la totalità dell’onere finanziario necessario per effettuare i lavori di messa in sicurezza della vecchia SS.107 e la responsabilità della sua riapertura al transito, non prima di aver garantito alle popolazioni e ai territori attraversati l’esclusione del traffico pesante e gli interventi necessari di bitumazione da effettuare sui tratti attraversati”.

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