Nessun nuovo caso in Calabria ma 252 in tutto il paese foto

Fra esperti che trovano poche tregue per accapigliarsi, misure che tardano ad arrivare per davvero e più di qualche caso controverso che si ripresenta anche in Calabria, noi, imperterriti, insistiamo con il tentativo di analisi di dati e grafici sempre riferiti al giorno precedente; lo facciamo quotidianamente da mesi e sempre con le medesime premesse: questo nostro appuntamento è frutto del lavoro estrapolato col contributo di una componente crotonese di una equipe nazionale di studio statistico del fenomeno che fa da supporto a ipotesi non solo prettamente sanitarie; abbiamo, e sempre imperterriti, la voglia di cercare di ragionare su numeri ricordandoci che sono riferiti a persone essendo anche convinti che sia fondamentale cercare di leggere cifre sotto una ottica generale viste le tante, troppe, differenze fra territori.
I dati di ieri domenica 26 luglio ci dicono innanzitutto che tornano a 252 i nuovi casi, in linea con la media degli ultimi 2 mesi. Segno di una stabilizzazione dell’epidemia e di come, da diverso tempo, la maggioranza dei casi sono registrati in Lombardia (al 29%) e Emilia Romagna (24%). Le regioni prive di nuovi casi sono Basilicata, Calabria, Sardegna, Umbria e Valle d’Aosta. Stabili da tre giorni i Decessi (allo 0.01%), ed i Guariti da due giorni allo 0.06%. Aumentano di 7 i casi di ricoveri ordinari e 3 quelli in Rianimazione. Stabile da 15 giorni è anche l’aumento giornaliero degli isolati domiciliari pari allo 0.05%. Aumentano di 124 i casi attuali. Si sovrappone l’incremento dei casi giornalieri e quello degli attuali infetti. Costante il trend del numero dei tamponi effettuati durante la settimana, che ieri si attesta a 40526, mentre il tasso di esami positivi su quelli analizzati è pari a 0.63%. Il grafico dei casi giornalieri nelle finestra a 15 giorni mostra una sostanziale e preoccupante stabilità da diverso tempo. Non si registrano nuovi casi in Calabria, restano stabili il numero di soggetti ricoverati o in isolamento domiciliare. In Italia l’incremento è pari allo 0.1% leggermente maggiore della media dell’ultimo mese.