“Cirò Marina in Movimento” propone l’Eolico offshore

"NO a l’eolico Timpe Muzzunetti"

L’associazione “Cirò Marina in Movimento”, circa la questione relativa alla realizzazione del parco eolico in località Timpe Muzzuneddi, ha espresso il proprio parere contrario a tale realizzazione, soprattutto per il forte impatto ambientale, durante il Consiglio Comunale aperto tenutosi ieri. Infatti l’effetto visivo, e prospettico da qualsiasi punto si osserverebbe la vallata, dove dovrebbero essere collocate le pale eoliche, è tale che l’intero aspetto dei luoghi risulterebbe pesantemente trasformato e ciò, unitamente alla rumorosità delle pale, farebbe decadere in modo definitivo qualsiasi valenza turistica e naturalistica del territorio. Non è pensabile che, come invece è diventata prassi usuale, la localizzazione e la dimensione degli impianti vengano decise solo in base a contrattazioni tra le ditte produttrici ed i comuni interessati, che spesso in passato hanno svenduto per pochi soldi i valori ambientali più significativi dei loro territori, tra l’altro con danni anche economici assai notevoli per l’agriturismo, il turismo naturalistico, l’allevamento del bestiame. Per questo motivo l’associazione “Cirò Marina in Movimento” ha una proposta alternativa agli impianti eolici terrestri e cioè la realizzazione di un possibile parco eolico offshore.
In ingegneria energetica, con il termine eolico offshore ci si riferisce all’utilizzo di parchi eolici costruiti sulla superficie di specchi d’acqua, generalmente in mari o oceani all’interno della piattaforma continentale, per sfruttare l’energia del vento al fine di generare energia elettrica.
Lontano dalla costa i venti sono caratterizzati da velocità più stabili ed elevate, pertanto i parchi eolici offshore riescono a generare una maggior quantità di energia a parità di numero di unità installate.
Il beneficio dell’energia eolica offshore risiede ovviamente anche nell’impatto ambientale: la collocazione in mare aperto dell’offshore rende questo aspetto quasi trascurabile. L’isolamento “naturale” dell’offshore, inoltre, rende possibile la costruzione di rotori di maggiori dimensioni, capaci di catturare e produrre più energia, nonché di realizzare parchi eolici di maggiore capacità (composti cioè da un maggior numero di torri eoliche).