Gettoni presenza: devoluzione è atto liberale

Precisazione presidente consiglio Cerenzia

La facoltà di devolvere le indennità o i gettoni di presenza è un atto di liberalità personale del singolo consigliere che decide autonomamente cosa e a chi destinare le somme.

Non può essere, in nessun modo, di competenza del Consiglio Comunale.

È quanto precisa la Presidente del Consiglio Comunale Barbara Cerenzia stigmatizzando metodi e contenuti preferiti nella richiesta, avanzata dal consigliere e vicepresidente del Consiglio Luca Garofalo, di inserire all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale la messa a disposizione – vi è scritto testualmente – dello stipendio dell’intera assise.

La richiesta di inserire un punto all’ordine del giorno dell’assise civica – sottolinea la Presidente – deve essere anzi tutto presentata nei modi e nei termini previsti dalla legge e dal regolamento, oltre che su argomenti che sono di competenza dello stesso organo cosa che, nel caso in specie, non è per nulla pertinente.

Tengo ad evidenziare – continua – che i consiglieri comunali percepiscono un gettone di presenza, in base alle sole presenze in aula, tranne il presidente ed i due vicepresidenti del Consiglio – aggiunge – i quali percepiscono un’indennità.

La decisione di devolvere l’indennità ed il gettone a fini sociali – chiarisce – è di esclusiva titolarità di ciascun consigliere che decide autonomamente cosa ed a chi destinare le somme di che trattasi e se farlo in maniera pubblica o in modo privato.

Nella lettera la Presidente del Consiglio fa infine rilevare come il consigliere Garofalo continui a percepire l’indennità di vice presidente, nonostante egli sia sempre assente ai lavori consiliari; atteggiamento quest’ultimo – scandisce – sul quale lo stesso Garofalo dovrebbe riflettere, atteso che esso mina sin dalle fondamenta la fiducia risposta dai cittadini in quello che – conclude la Cerenzia – dovrebbe essere interpretato, ma evidentemente così non è, come ruolo di rappresentanza nella massima istituzione democratica cittadina