Come si vota? foto

Ecco cosa è bene sapere e come prepararsi per il voto del prossimo 25 settembre

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    Le liste sono sostanzialmente fatte, anche se la pubblicazione delle candidature ufficiali devono ancora seguire un iter burocratico che deve ancora essere consumato dall’ufficio elettorale centrale per poi essere distribuito alle varie prefetture. Rosatellum e liste bloccate continuano, a nostro avviso, a marcare la tendenza a far passare la voglia di andare a votare, ancora più che lo scenario politico già così qualitativamente discutibile. Non ci sembra dunque affatto superfluo iniziare a divulgare le modalità di voto. Andando per ordine, partiamo dalle informazioni di base su come e per cosa si vota. Il prossimo 25 settembre (in una sola giornata dalle 7 alle 23) gli italiani saranno chiamati a eleggere il nuovo Parlamento che sarà poi chiamato a cercare di scegliere ed insediare un nuovo Governo al posto dell’esecutivo di larghe intese guidato da Mario Draghi. Si tratta delle prime elezioni politiche su cui avrà effetto il taglio dei parlamentari deciso dal referendum del settembre 2020; il prossimo parlamento quindi sarà composto da 400 deputati e 200 senatori (prima erano rispettivamente 630 e 315). Mentre non è cambiata la legge elettorale: quel “famigerato” Rosatellum, già sperimentato per le politiche del 2018 con il sistema misto di assegnazione seggi: il maggioritario, che assegna un terzo di seggi di Camera e Senato attraverso i colleghi uninominali, dove, banalmente, chi prenderà più voti, vince nel collegio e viene eletto in Parlamento; con il sistema proporzionale, invece, si assegneranno 2 o più seggi per collegio.

    Ecco come esprimere il proprio voto sulla scheda elettorale.

    • Come sono strutturate le due schede elettorali: una volta arrivati al seggio, saranno consegnate la scheda per la Camera dei deputati e la scheda per il Senato della Repubblica.
    • Il mix di sistema elettorale maggioritario e proporzionale previsto dal Rosatellum, nonostante renda il meccanismo di assegnazione dei collegi più che complesso, non implica particolari difficoltà al momento del voto nel seggio elettorale. Come detto, ogni elettore riceverà due schede, una per la Camera dei deputati e una per il Senato. Ciascuna scheda sarà composta da riquadri rettangolari con indicato in alto il nome del candidato uninominale. Tra questi risulterà eletto chi, nel collegio di riferimento, riceverà più voti.
    • Il nome riportato nel grande blocco rettangolare all’interno della scheda rappresenta il candidato uninominale, e tra i tanti viene eletto chi riceve più voti nel collegio. Invece i nomi scritti vicini ai simboli dei partiti sono gli ancora più “famigerati” candidati “bloccati” proporzionali: bloccati in quanto l’elettore non potrà esprimere la preferenza tra quelli scritti sulla scheda, ma saranno eletti in proporzione ai voti ricevuti nel collegio, in ordine di lista.
    • Ci sono diversi modi per far valere il proprio voto. Il primo è segnare con una “X” il nome del candidato uninominale che si presenta con un partito o con una coalizione di essi. Così facendo, il voto andrà al candidato e alla lista collegata. Nel caso in cui il candidato dovesse presentarsi con una coalizione, il voto andrà sia al candidato stesso nella parte uninominale, sia distribuito tra le liste che lo sostengono nella parte proporzionale.
    • Se invece al voto proporzionale si vuole scegliere un partito specifico all’interno di una colazione, basterà segnare con una “X” la lista desiderata, così da favorire i candidati di quella specifica lista. A ogni modo, la scelta di un partito nella parte proporzionale garantirà il voto anche al candidato della parte uninominale che il partito votato sostiene, anche se non sarà segnata alcuna “X” sul nome presente nella scheda.
    • Il Rosatellum introduce anche l’inammissibilità del voto disgiunto: scelto un candidato uninominale, non si potrà dare il voto proporzionale a un partito che sia la lista che caldeggia quello specifico candidato. Inoltre, non possono essere segnate preferenze sui nomi proporzionali presenti vicini ai simboli dei partiti.
    • Infine, sono previste delle soglie di sbarramento: per le singole liste abbiamo il 3%, per le coalizioni il 10%. Sotto questi valori, non ci sarà un posto in Parlamento. Nel caso in cui però una lista di una coalizione prende meno del 3%, allora quei voti vanno distribuiti tra i partiti facenti parte della coalizione che hanno superato la soglia richiesta.
    • Quando il voto non è valido: l’unica circostanza in cui il voto viene annullato perché considerato non valido, si verifica dunque se l’elettore sbarra il simbolo di un partito e il nome di un candidato uninominale non collegato a quella data lista.

    Appena saranno disponibili, pubblicheremo le due schede fac simili con i candidati e coalizioni reali che gli elettori della provincia di Crotone si troveranno nei seggi elettorali; oggi vi pubblichiamo qui di sotto, il fac simile generico. Vi invitiamo a consultare il sito del Ministero degli interni https://www.interno.gov.it/it, per tutte le altre informazioni utili a partire dalle liste delle circoscrizioni all’estero fino a studiare, è proprio il caso di dirlo, tutti i meccanismi relativi all’incrocio fra circoscrizioni per Senato e Camera che non coincidono assolutamente, compreso come e dove chiedere la scheda elettorale se si è smarrita o mai avuta.

    come si vota il 25 settembre

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