Stadio: altro che proroga…

Riceviamo e pubblichiamo fatti circostanziati soprattutto per “spingere” nella direzione corretta alla risoluzione strutturale del problema

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    All’inizio eravamo perplessi, quando abbiamo ricevuto questo interessantissimo contributo di uno dei nostri lettori attivi più cari.

    Non vi neghiamo che, pur avendo scritto tantissime volte e sempre chiaramente, nella congiuntura di questa incredibile vicenda dello Stadio, abbiamo sempre cercato di evitare di contribuire a sterili polemiche che non avrebbero fatto altro che “rischiare” di esacerbare veri e propri orrori di questa amministrazione.

    Abbiamo anche sottoscritto l’appello dei colleghi alla disperata ricerca di poter vedere risolta una questione la cui soluzione, paradossalmente, sarebbe invece a portata di mano…

    Poi abbiamo parlato approfonditamente con l’autore di questo contributo e ci siamo, vicendevolmente convinti che questo contributo può e deve spingere nella giusta direzione, ed alla fine della lettera, spiegheremo, molto semplicemente perché e per come!

     

                                                            Ill.mo Signor Direttore

    Nuovo Stadio Comunale: cosa è accaduto davvero, soprattutto per risolvere definitivamente oggi!

    Negli ultimi due mesi ho assistito, all’inizio divertito e dopo molto meno, alla querelle sorta tra l’Amministrazione Comunale e la Soprintendenza di Cosenza relativamente alla questione, risaputa da tutti, circa l’utilizzo dello Stadio Comunale “E,Scida”.

    Tutti conoscono l’antefatto, il Comune di Crotone e la competente Soprintendenza, nel corso del 2016, hanno stipulato un accordo con il quale l’Ente Comunale si sarebbe fatto carico di realizzare un nuovo stadio comunale e procedere, contestualmente allo smontaggio di alcune tribune e di altri lavori per nuovi spogliatoi (se non tutto lo smantellamento dello stesso Scida), precedentemente autorizzati per adeguare l’impianto alle esigenze della serie A (oltremodo nemmeno indispensabili, ma questa è un’altra storia…).

    Trascorso detto termine il Comune di Crotone ha richiesto una ulteriore proroga in quanto non aveva programmato e deliberato nulla di quanto stipulato.

    Secondo quanto affermato dagli organi comunali non è stato possibile incaricare i tecnici, comunali o esterni, per la redazione del progetto esecutivo, scaricando, di fatto, responsabilità alla società ed alla burocrazia italiana (e qualcuno vi ha pure aggiunto tutto il cucuzzaro esterno “nemico” di Crotone).

    Tutto ciò non corrisponde assolutamente al vero, anche perchè l’Amministrazione ha un progetto per la realizzazione di un nuovo stadio redatto da n.10 tecnici esterni e regolarmente pagato (250 milioni di  lire).

    Veniamo ai fatti: nel 1988 il Governo Craxi approvò una legge “ Italia 90” che consentiva ai comuni di poter accedere a finanziamenti per la realizzazione di nuovi impianti sportivi a carattere nazionale, interregionale, e pure di pratica sportiva a livello dilettantistico-amatoriale.

    Il Comune di Crotone partecipò al bando con due richieste, un nuovo stadio di calcio ed il completamento del Settore “C” di via Cutro (piscina olimpica).

    A seguito di ciò ottenne due finanziamenti di lire 1.800.000.000 per lo stadio e di 512.000.000 per la piscina.

    In attesa di un finanziamento più cospicuo, l’Amministrazione Comunale dell’epoca affidò l’incarico per la redazione del nuovo impianto a tecnici esterni.

    L’opera prevista comportava una spesa di lire 20 miliardi ed una capienza di 18.000 spettatori.

    Naturalmente l’Amministrazione individuò l’area per la realizzazione dello stadio in c.da Cipolla ( proprietà Mottola).

    Purtroppo, il successivo finanziamento non fu  erogato dal Governo a causa dell’eccessiva richiesta di finanziamenti pervenuti da tutta Italia.

    La somma non utilizzata è stata, successivamente, in gran parte recuperata per il completamento della piscina.

    E’  chiaro che l’Amministrazione Comunale, dopo aver stipulato l’accordo con la Soprintendenza, avrebbe dovuto incaricare i tecnici progettisti per il riadeguamento del progetto alle nuove norme in materia di sicurezza, e non stare con le meni ferme; anche perché il solo mettere mano a questo iter, già bello che pronto, avrebbe potuto consentirgli di siedere ad un nuovo tavolo con la Sovrintendenza non tanto per chiedere proroghe, quanto per dare piena attuazione a quel protocollo, individuando tempi e modalità tecniche di attuazione e di immediata programmazione degli scavi e del rinvenimento dei beni archeologici. Tanto più e tanto meglio avendo a disposizione la rimodulazione di Antica Kroton che nel frattempo è stata pure attuata.

    Purtroppo nessuno si è attivato in merito.

    Ma perchè il Comune in due anni non ha mosso un dito pur avendo stipulato un impegno così oneroso ed avendo un progetto esecutivo profumatamente pagato?

    Semplice quanto allucinante: a “qualcuno”  è balenata l’idea di realizzare il nuovo impianto nel quartiere Tufolo! E precisamente nelle aree attualmente  occupate dal Settore B, dai capannoni Esac e dal campo di calcio con struttura geodetica Tufolo.

    L’intento è forse quello di realizzare uno stadio con annesso un grande centro commerciale e negozi  vari in maniera da poter “accontentare” anche un famoso gruppo di distribuzione di alimenti tedesco? O si doveva “ottimizzare” il contorto iter che ha già concesso le aree limitrofe ad una lanciata associazione sportiva che si è staccata dalle costole del Crotone Calcio?

    O entrambe le cose?

    Peccato che oltre ai danni sotto gli occhi di tutta Italia, questa situazione purtroppo, prevederebbe la soppressione degli unici campetti di calcio cittadini e della pista di atletica leggera , la sola a livello provinciale (oltre a quella di Cirò Marina); si perché tutte le altre strutture sono private, o sono state privatizzate (nei ricavi ovviamente).

    Praticamente per l’egoismo e l’incompetenza di pochi, oltre a continuare ad avere la spada di Damocle del mancato utilizzo dell’Ezio Scida in questo campionato, ci sarebbe la totale distruzione delle attività minori di calcio ed atletica leggera, con la tripla beffa che c’è pure un risveglio di tale attività e solo ed esclusivamente grazie alla passione di cittadini e senza alcun sostegno dell’amministrazione comunale.

    Quindi scartate tutte le altre ipotesi, “Manco li Cani” C.da Cipolla o aree Godano, gli interessi sono puntati su questa area, quel Tufolo, da decenni oggetto di tanti interessi privati.

    Ma molte volte mi chiedo, se l’Amministrazione Comunale dovesse affidare la progettazione ad un nuovo gruppo di tecnici non rischierebbe

    di essere chiamata in causa per danno erariale all’Ente?

    Eh si che già la Corte dei Conti sguazza nell’autorevolezza di questa maggioranza Pugliese!

                                                                      Facino Santo Vincenzo

     

    Allora, al netto di ciò che ci racconta Facino e di cosa abbiamo scritto più volte, la questione stadio è sempre più nelle mani di una Amministrazione che non sa gestire i propri beni (lo stadio appunto ed i reperti archeologici, in questo specifico) molto più di quanto “possa” fare o permettere Pagano, da Soprintendente.

    Se è vero, come è lapalissiano, che tanti e troppi errori sono stati compiuti anche con lo spropositato, inutile e dannoso utilizzo di fondi pubblici (ed a tal proposito ricordiamo solo Gli amministratori locali: mentecatti ieri, bugiardi ora, inadeguati sempre! , cliccaci sopra per rileggerlo) è altrettanto vero che si può e si deve urgentemente mettere in ordine ed a posto il tutto.

    Innanzitutto sapendo individuare gli interlocutori: è inutile chiedere al Ministero ciò che il ministero non può fare! L’unico interlocutore che SOVRINTENDE è Pagano! E Pagano può intervenire (sull’immediato) solo se sopraggiunge un fatto nuovo. Il fatto nuovo è assolutamente a portata di mano: indire il bando per la rimozione come da accordi che, nel bando stesso può e deve essere richiamato. Nelle more si chiama Pagano e si concorda come la Sovrintendenza può supervisionare la procedura e l’attuazione con tempi tecnici necessari.

    Verrà da se che Pagano accetterà di certo (e di fatto) che si studi e si attenda l’attuabilità di tale procedura.

    Subito dopo va attuata una delibera di indirizzo per l’individuazione immediata del percorso che avvii la costruzione del nuovo stadio che, visto ciò che ci richiama Facino oggi, può e deve contenere considerazioni (positive o anche negative) sul vecchio progetto che comunque assicurerebbe corsie preferenziali per finanziamenti e/o agevolazioni (tipo il credito sportivo) essendo già frutto di altri finanziamenti così come descritto dal Facino.

    E’ tutto così complicato da comprendere e da fare? O VOGLIAMO PENSARCI NUOVAMENTE a tre giorni dalla ripresa del campionato dopo la sosta per far finta di fare gli eroi firmando “improbabili” ordinanze sindacali? Magari essendo convinti pure di fare la parte dei salvatori del pallone? O siete pronti per qualche altra invenzione che vedrà pure nuovamente Sorgiovanni, Correggia e l’opposizione(?) votare all’unanimità per poi scannarvi due minuti dopo?

    Speriamo non sia così per almeno tutti quelli che continuano a blaterare che ci siano disegni esterni contro Crotone…

    Procolo Guida

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