Novacene, una giornata per “sperimentare” gli elementi naturali della città foto

Con gli studenti dell’istituto Donegani, l’Associazione “Le pietre che narrano…la conoscenza itinerante” ha organizzato un laboratorio a cielo aperto dove poter prendere coscienza di Crotone.

Novacene“, una giornata per “sperimentare” gli elementi naturali della città.
Imparare e sperimentare furori dalle mura scolastiche ma immersi nel paesaggio urbanizzato della propria città, per conoscerne caratteristiche e criticità del territorio. Questo uno degli aspetti del progetto che l’associazione “Le Pietre che narrano…la conoscenza itinerante” sta svolgendo all’interno del Parco della Cittadinanza attiva. Sabato 25 febbraio, proprio all’interno del parco sito nel quartiere periferico di Fondo Gesù, si è svolta una giornata con le classi 3^ A e 3^ B dell’istituto Guido Donegni; assieme agli studenti si è proceduto al campionamento dei terreni del parco e delle acque del fiume Esaro.
Preliminarmente gli studenti sono stati accolti dal Presidente della IV Commissione Consiliare del Comune di Crotone Fabrizio Meo, che ha illustrato la genesi ed evoluzione di un’area verde lasciata per troppi anni all’incuria ed in completo stato d’abbandono.

le pitre che narrano

Ancora oggi è uno sfregio permanente a cui si sta ponendo riparo con l’intervento di tutti coloro che anno a cuore il bene di questa città – ha dichiarato Fabrizio Meo – Un tempo era un posto molto bello, rispetto al quale ci fu un intervento pilota del Lions Club che propose, a livello regionale, l’adozione di una norma sulla possibilità che le associazioni potessero lavorare assieme agli enti. Questa è la legge sulla cittadinanza attiva, che fu poi approvata e copiata da altre regioni. Per una volta da un progetto nato in Calabria ha preso esempio tutta Italia. Abbiamo fiducia che questo posto possa essere un esempio per tutti noi.

Conclusi i prelievi, ci si è poi spostati pochi metri più avanti scendendo sugli argini del Fiume Esaro, dove l’Architetto del Comune di Crotone Elisabetta Dominijanni e l’Assessore al verde Isabella Secreto hanno parlato ai ragazzi di ciò che significa prendere coscienza degli elementi naturali presenti in una città

Riscoprire gli elementi naturali che attraversano la città e non nasconderli come è successo nell’ultimo secolo e quindi promuovere la cultura della visita – ha detto Elisabetta Dominijanni – Ho cercato anche di far capire anche ai ragazzi che la realizzazione di abusivismo è mettere a rischio la propria vita, perché quello accaduto nel 96 è successo perché non abbiamo rispettato le norme di sicurezza.
I giovani – ha specificato l’Assessore Secreto – hanno bisogno di questi momenti visivi di confronto e riscoperta. Una scoperta che può essere una brutta scoperta visti i rifiuti che abbiamo trovato nel fiume e che deve invece diventare elemento caratterizzante della città e non solo legato alle tragedie. Atteggiamenti rispettosi dell’ambiente.

Dopo il campionamento delle acque si è tornati all’interno del parco dove i ragazzi, dopo aver parlato con il Sindaco Vincenzo Voce, hanno proceduto alla piantumazione di diverse piante di alloro lungo il perimetro del cancello che circonda l’area verde. In questa operazione si sono “sporcati le mani”, anche il Primo cittadino, l’Assessore, il Consigliere e l’architetto. Una giornata proficua sotto tutti i punti di vista, che ha avuto modo di svolgersi anche grazie al Dirigente Scolastico del Donegani Laura Laurendi, alle professoresse Cristina Adamo, Maria Fontanella, Brunella Pisani e Mariangela Comito ma soprattutto grazie al Prof. Antonio Giulio Cosentino, Presidente dell’Associazione “Le pietre che narrano”.

Ennesimo esperimento portato avanti dall’associazione che ha visto attori gli studenti Guido Donegani che con i loro insegnanti sono venuti a fare un’attività di monitoraggio della qualità di terra acqua ed aria del parco – ha spiegato Antonio Giulio Cosentino – Piegare le pareti della scuola verso l’esterno verso il territorio è fondamentale per una didattica che sia realmente propensa a mettere in gioco delle competenze e a sviluppare. Se no rimangono dei concetti che rimangono appiccicati nella memoria ma che poi vengono perse. In campo le cose invece diventano parte di sé stessi.

Novacene, una giornata per “sperimentare” gli elementi naturali della città