Presentazione Zeig di Martino Ciano

Sabato 24 alle 17.30 presso la Sala Raimondi

Inserito nel Caffè Letterari della rassegna #InChiostro della XXI° Edizione del Festival dell’Aurora. Lo scrittore Martino Ciano, presenterà il suo libro Zeig, edito da Giraldi Editore introdotto dalla prof.ssa Rosanna Frandina.
L’incontro si svolgerà presso Sala Raimondi.

Martino Ciano (1982) vive a Tortora (Cs). Dal 2010 è giornalista per il network radiotelevisivo Digiesse. Appassionato di storia, letteratura, filosofia e hard rock, collabora con le webzine letterarie L’Ottavo, Libroguerriero, Suddiario, Gli amanti dei libri e il blog di approfondimento culturale Zona di Disagio di Nicola Vacca. Zeig è il suo terzo romanzo, ma può essere definito anche il suo esordio letterario.
Qui, in questo Zeig, Martino Ciano utilizza la distopia per raccontarci non tanto un futuro possibile ma, ancor più, per raccontarci i germi di un presente che ha già in sé tutti gli elementi di una possibile degenerazione cellulare. Il sistema consumistico di cui si parla in queste pagine, in un certo senso, è già imploso e la distopia serve per raccontarcelo come se il tempo avesse già compiuto il suo giro e ciò che sembra futuro fosse, in realtà, qualcosa con cui abbiamo già fatto i conti. Forse senza saperlo.

Marselo, il protagonista del libro, è uno dei tanti operai che lavorano nella fabbrica-moloch attorno a cui tutto ruota nella città di Colpaca, incarnazione urbanistica di quel sistema socio-consumistico in cui tutto è ridotto a meccanicismo, a catena di montaggio di desideri-bisogni-consumo-assuefazione. A Colpeca la morte è stata rimossa, come il tempo e come tutto ciò che, improduttivo, assume i contorni rischiosi dell’inutilità. Marselo e la sua anima inizieranno un viaggio di scoperta all’interno di Redimos, quartiere in cui sono “confinati” i sognatori, gli artisti, i filosofi, gli scrittori. Ma ciò che scoprirà sarà soltanto un’altra menzogna. Scoprirà che le chiavi della prigione, qualunque prigione, sono spesso tra le mani dei prigionieri stessi e che c’è sempre un padrone che promette libertà, consegnandoti proprio quelle chiavi. Esercitando il potere fingendo poteri che non ha.