Altro che Geopop. A Crotone, la geologia è rock! foto

Le pietre che narrano hanno imparato anche a suonare.

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Altro che Geopop. A Crotone, la geologia è rock!
Le pietre che narrano hanno imparato anche a suonare. L’associazione non si è esibita sul palco di Amadeus, ma sul territorio crotonese. Mentre GeoPop & friends portano la scienza sui nostri schermi, alcune “rocce” crotonesi offrono una visione diversa. Meno invasiva e più inclusiva.

A parte qualche foto per immortalare lo scenario incantevole, il cellulare non serve. Bastano delle scarpe comode, una bottiglia d’acqua (non di plastica se possibile!), e un cappello per chi non ha “copertura”. Una geo-camminata per socializzare invece che scrollare. Provare l’ebbrezza del geo-trekking per scrollarsi di dosso lo stress e qualche “vrasciola” di troppo. Inoltre, grazie al geo-filosofo e cantastorie Antongiulio Cosentino, si ride, si immagina, e si impara. E tanto.

Rinascere dalle ceneri

I soldi dell’ENI (era ora!) e della Rai sono un aiuto concreto ma effimero per Crotone. Perciò, sarebbe il caso di investire su qualcosa di più sostenibile e consolidato. In tutti i sensi. Per esempio, sulle ceneri vulcaniche. Si, avete letto bene. E, no, non c’è alcun vulcano a Crotone. Eppure, partendo dalla Campania, e trasportate dal vento, alcune piccole particelle di magma sono volate via per venirsi a riposare sui nostri calanchi argillosi. La cenere non ha scelto di spostarsi, proprio come la gran parte dei crotonesi, volati via da una terra ridotta in cenere. A differenza dei fuori sede pitagorici, che si vedono solo nelle feste natalizie o in estate, queste ceneri vulcaniche sono ferme qui da un bel po’ di anni. Grazie a una favorevole geomorfologia e a una guida esperta, sono anche facili da individuare. Le ceneri sono solo una delle attrazioni del museo geologico a cielo aperto che Crotone può vantare. Sebbene siano studiati dai geologi di tutto il mondo, per molti crotonesi i calanchi di Vrica sono meno famosi delle piste di Lorica. In modo diverso, entrambi i siti ci danno preziose informazioni sullo stesso fenomeno, ovvero il cambiamento climatico. Vrica, con le sue stratificazioni. Lorica, con la sua assenza di neve a dicembre!

A Crotone, la geologia è rock

Eppur si sente

A parte qualche terrapiattista (Galileo si starà rigirando intorno all’asse della sua tomba!), dovremmo tutti concordare che la Terra si muove intorno al sole. Ma non c’è bisogno di aspettare un terremoto per ascoltare i movimenti interni, e quindi i suoni, del nostro pianeta. Serve un sismografo e qualcuno che lo sappia usare per registrare il concerto perenne della nostra amata Gaia. E–udite, udite–le vibrazioni (non il gruppo, ma quelle emesse dalla Terra) possono essere trasformate in un brano musicale.
Improvvisando uno studio di registrazione itinerante e collaborando con vari musicisti (Maestri locali: Gianluigi Borrelli, Francesco Novello, Raffaele Zumpano, Franco Eco, Stefano Paone, Pierluigi Benincasa, Franco Battaglia), il direttore d’orchestra Cosentino ha immaginato un CD di nove brani ispirati all’Antroposfera crotonese e chiamato “L’In-canto di Gea.” Le musiche, ognuna delle quali associata a un QR code, corredano il pannello didattico raffigurante la mappa geosofica di Crotone. Forse non sarà rock come quello di Mick Jagger, ma il suono elaborato dalle “Talking Stones” è sicuramente più originale e significativo di un comune pezzo pop. Oggi più che mai dovremmo ascoltare quello che Gea ci “dice”, incluse le note dolenti, del tipo: “basta estrarre gas, fa già troppo caldo!”

A Crotone, la geologia è rock

“L’arca di Noè…Cratere Crotone” di Alessandra Errigo

Iniziare l’anno cambiando musica

Roma, Firenze, Milano, Padova, Genova, Londra. Sono solo alcune delle città in cui vivono i crotonesi che hanno ri-scoperto la loro Terra grazie a “Le pietre che narrano. La conoscenza itinerante”. Citando uno dei piu grandi cantastorie italiani di sempre, “l’anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va.” Il concertone di Capodanno e qualche agevolazione fiscale non basteranno a garantire il cosiddetto “rientro dei cervelli”. Quindi, come buon proposito per l’anno che verrà, perché non usare i cervelli che sono rimasti e fare da cassa di risonanza a un’iniziativa di cultura e turismo sostenibile come questa?

A Crotone, la geologia è rock

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