Condannata dal tribunale, per illegittimo licenziamento.

Grazie al Tribunale di Crotone trova una risoluzione positiva la vicenda che aveva portato a l'illegittimo licenziamento del carpentiere Pio Ettore Soda da parte della ditta GRAZIANI FRANCESCO srl di Crotone.

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In data 09.07.2020 il giudice del tribunale di Crotone Dr.ssa Caterina Neri con ordinanza n° 6385/2020 ha decretato la condanna della suddetta ditta GRAZIANI FRANCESCO srl alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro precedentemente occupato ed al pagamento di un’indennità risarcitoria pari a 12 mensilità dell’ultima retribuzione, oltre versamento dei contributi previdenziali dal giorno del licenziamento sino all’effettiva reintegrazione per i periodi non lavorati; inoltre ha condannato la ditta al pagamento delle spese legali al difensore del lavoratore nella persona dell’avv. Luciano Sgrizzi, specialista in diritto del lavoro, del foro di Crotone.

Questa vicenda è emblematica di un approccio, da parte di alcuni imprenditori del crotonese, ancora troppo legato a schemi anacronistici i quali non rientrano nella corretta e legale conduzione dei contratti di lavoro subordinato.

Analizzando nel merito la motivazione di condanna della ditta crotonese emerge la responsabilità della suddetta, la quale aveva licenziato ingiustamente il dipendente Pio Ettore Soda (dipendente da 23 anni nella suddetta ditta), all’interno di un procedimento di licenziamento collettivo legato alla necessità di una ristrutturazione aziendale.

In sostanza, nell’atto di licenziamento impugnato è stato posto in essere un procedimento di attribuzione qualifiche/punteggio discriminatorio ed arbitrario il quale non rispettava i criteri oggettivi previsti dalla legge nella individuazione dei lavoratori che andavano licenziati rispetto al piano di riduzione del personale concordato con i sindacati.

Nel dispositivo  il giudice ha riconosciuto le criticità contestate nel ricorso proposto dall’avv. Luciano Sgrizzi il quale è riuscito a far rilevare, nel corso del giudizio,in particolar modo la violazione del principio di buona fede nella parte in cui il datore di lavoro, pur di rendere efficace il licenziamento, ha provato a ricorrere ad un escamotage totalmente illecito attribuendo ad alcuni lavoratori una doppia qualifica professionale.

Tale modus operandi del datore di lavoro è risultato, all’interno del giudizio, assolutamente illegittimo ai sensi del vigente contratto collettivo di categoria.

Una vertenza sicuramente spiacevole e probabilmente evitabile ,ma evidentemente neanche la crisi economica ha portato l’azienda resistente a considerare una conciliazione che sarebbe state probabilmente  meno onerosa per i conti aziendali.

Certamente si tratta di una chiara vittoria del diritto del lavoratore su una prassi scorretta ed illegittima posta in essere del datore di lavoro, si è trattata della  ennesima soddisfazione professionale per l’avv. Luciano Sgrizzi il quale annovera già, da diversi anni, numerose vertenze chiuse positivamente a tutela dei lavoratori e soprattutto una ordinanza che rende giustizia al Sig.Soda oltre ad avergli permesso di tutelare pienamente i propri legittimi interessi.

 

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