L’autocensura su ciò che è censurabile è come il buon gusto a scuola! foto

Meno male che Cerrelli e Marziale non insegnano!

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    Direttamente dal banco dei dubbi di Procolo GUIDA

    Dal banco dei dubbi di Procolo GUIDA

    Lo abbiamo più volte ripetuto, ed in una occasione, lo abbiamo proprio pubblicato a milioni di colonne: NON PRESTIAMO ILNOSTRO GIORNALE ALLE PALESI STUPIDAGGINI! (Cliccaci sopra e rileggi “NO AL RAZZISMO ED A QUALUNQUE FORMA DI STUPIDITA’” Di fronte a pubblicità diretta ed indiretta di becerume, preferiamo AUTOCENSURARCI!)

    Siamo stati coerenti in occasione dell’uscita sulla stampa di Cerrelli della Lega su di un tema proposto da una insegnante del glorioso Filolao di Crotone; il celebre integralista pensava (ed ahinoi ci è riuscito) di alzare l’ennesimo polverone per farsi e fare pubblicità al bullismo politico ed istituzionale; noi siamo stati coerenti e non l’abbiamo nemmeno pubblicata la sua nota stampa.

    Anche perché non è certo caso singolo: siamo certi che l’azione di propaganda (forte, competente, determinata  e strutturale ad interessi esterni) di questo governo, saluti e faccia proliferare polemiche per nascondere inefficienze ed inefficacia amministrativa, soprattutto nel campo culturale e formativo.

    Ora, qui di seguito, troverete (ob torto collo) l’esercizio del Cerrelli (reprensibile anche dal punto di vista grammaticale), e non solo perché sono arrivate svariate repliche che puntualmente  pubblichiamo di sotto.

    Impedire di intimorire o intimidire e/o di mettere le mani e le manette alla scuola pubblica sono le proteste vibranti di Sentinelli, Mediterraneo Possibile e dell’associazione Terra e Libertà – Verità Democrazia e Partecipazione.

    Nella sostanza, è ovvio,che le tre note non possano che essere condivise!

    Ma il motivo ancor più forte per cui ci sentiamo costretti a pubblicare le loro e quella (davvero sciagurata) di Cerrelli è un altro; senza nemmeno trascurare che il buon Salvini abbia pure trovato il modo di rilanciare tale censurabile censura  a livello nazionale…

    Ci permettiamo, infatti, di riprendere e tentare di stimolare un ragionamento, partendo (ed arrivando) da due vicende che riguardano sempre la scuola e che, pur essendo comunque egualmente meritevoli di attenzione, hanno determinato, a nostro avviso, due modi, completamente diversi, di essere trattati dal punto di vista mediatico:

    1. La prima riguarda il botta e risposta fra l’associazione “Diversi ma uguali” e l’assessora Romano sull’accesso agli asili nido comunali. (cliccaci sopra e rileggi Asili nido: la disabilità necessita di servizi certi, non di commenti!). Qualcuno è intervenuto e/o ha verificato come  e perché è potuto accadere che venisse escluso un ragazzo disabile dal suo sacrosanto diritto allo studio? Qualcuno è intervenuto per solidarizzare con una associazione che è stata aggredita da una istituzione? Qualcuno è intervenuto per verificare come vengono erogati servizi così essenziali pagati dalla collettività?
    2. Il secondo caso riguarda un’altra vicenda che ci ha imposto, in maniera ancor più convinta, l’autocensura: ci riferiamo alla indecente sollevazione istituzionale ed al conseguente turpiloquio popolare facilitato (è proprio il caso di dirlo) da superficialità ed opportunismo giornalistico che  ha visto un bimbo affetto dalla sindrome di down  vittima (solo potenziale)  di un disservizio scolastico. Un susseguirsi di notizie, precisazioni e repliche nemmeno autografe che ha messo allo stesso muro della gogna una classe di bimbi (non solo quello disabile di certo) su cui sono stati issati insegnanti della scuola Montessori di Crotone. Noi di crotoneinforma  abbiamo deciso di non pubblicare nemmeno il comunicato/invettiva del Garante (pagato) dalla Regione Calabria per l’Infanzia e l’adolescenza Antonio Marziale. Figuriamoci la nota che è trapelata (anche a noi) che “sarebbe” (molto sarebbe) stata firmata dai genitori degli altri bimbi compagni di classe del “cucciolo” (passateci il termine) messo a sedere su di un banco appoggiato al muro. Qualcuno, a partire da Cerrelli, si è degnato di andare a scuola per comprendere per davvero cosa fosse accaduto? Qualcuno si è per caso premunito di indagare, con la dovuta discrezione, su cosa fosse realmente accaduto? Qualcuno ha pensato fosse utile intervenire per impedire che su di un argomento così delicato si componessero fazioni simili a quando si parla di Inter, Juve, Crotone o Chievo? Qualcuno è andato a chiedere a Marziale se si è pentito di mettere alla gogna insegnanti ed una intera scuola?

    Ci rimane la consolazione di non essere i soli (anche se davvero pochi, sic!) ad essere sempre più persuasi dalle domande e dalla ricerca di risposte autorevoli, soprattutto quando parliamo di scuola, bambini e disabili. A chi si vuole appassionare di chi ha da proporre solo certezze (spesso condite da sciocchezze ed abominevoli provocazioni come nel caso, oramai storicamente conclamato, dell’Avvocato Giancarlo Cerrelli) si legga il comunicato qui di sotto.

    Non dimenticando però, di avere la buona compiacenza di leggersi anche i tre di sotto!

     

    CERRELLI (LEGA) “ SE LA SCUOLA INVECE DI EDUCARE IMPONE AGLI STUDENTI LA DITTATURA DEL PENSIERO UNICO”

    È preoccupante se una scuola invece di “educare”, impone agli studenti i canoni della dittatura del pensiero unico; è quello che accade al Liceo Scientifico Statale “Filolao” di Crotone, lo afferma l’avv. Giancarlo Cerrelli, Segretario della Lega Salvini Premier di Crotone.

    Abbiamo raccolto – informa Cerrelli – le lamentele di alcuni genitori di alunni frequentanti il quinto anno del Liceo Scientifico di Crotone, rimasti alquanto sorpresi e al contempo disgustati dalla mala fede di una docente d’italiano, che tra i compiti assegnati ai loro figli, ha inserito un tema ideologicamente orientato, che prendendo a pretesto le leggi razziali del 1938, si è spinta fino a voler creare un presunto e infondato parallelismo con il decreto legge del governo recante: “disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione”.

    La traccia del tema che gli studenti dovranno svolgere a casa e consegnare sabato prossimo è la seguente:

    “Il 5 settembre del 1938 in Italia furono promulgate le leggi razziali. Oggi in Italia dopo 80 anni si registra un ritorno al razzismo, è un opinione diffusa che proprio il recente decreto in discussione al Parlamento, che riguarda l’immigrazione, contenga delle istanze razziste. Descrivi le leggi razziali e confronta il testo con il decreto di recente ideazione ed esprimi le tue riflessioni.”

    Riteniamo gravissimo – continua il Segretario della Lega di Crotone – che gli studenti di questa classe del Liceo scientifico di Crotone debbano subire questo evidente indottrinamento ideologico, che ha lo scopo di portarli, secondo il metodo caro alla sinistra, a ragionare secondo gli schemi del politicamente corretto.

    È inaccettabile – continua Cerrelli – che a questi studenti non si lasci la possibilità di sviluppare il senso critico, ma li  si soggioghi artatamente con una vera e propria dittatura del pensiero unico.

    La decisione della docente di assegnare una simile traccia mina alle basi i fondamenti educativi che una scuola dovrebbe offrire ai propri studenti e mina in radice l’alleanza educativa tra la famiglia e la scuola.

    La malafede della docente – ha continuato Cerrelli – è evidenziata dal parallelismo del tutto infondato tra le leggi razziali del 1938 contro gli ebrei e il decreto afferente alle disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, che non hanno alcun intento razzista.

    La Lega – assicura Cerrelli – vigilerà affinché nelle scuole i docenti non abusino del loro ruolo  per imporre ai ragazzi, che ancora non hanno un’adeguata maturità, una dittatura del pensiero unico che li vorrebbe soggiogare a ragionare secondo schemi non liberanti, non rispettosi dell’umano e privi di buon senso.

    Chiediamo alla Dirigente scolastica e al Provveditorato agli Studi di prendere i provvedimenti opportuni nei confronti della docente.

    Tengo a informare – ha concluso Cerrelli – che ho notiziato del caso il Ministro Matteo Salvini, che ha ritenuto di rilevante gravità la vicenda.

     

     

    I Sentinelli Crotone ritengono che sia seriamente preoccupante il tentativo, di un rappresentate locale di un partito nazionale, di intimorire il mondo della scuola con quelli che sembrano editti atti a imporre pensieri unici. “Editti”, questi, che richiamano ad un passato, ad un mondo oscurantista dove le idee, i pensieri, il credo, la sessualità, che non rispondevano all’ ordine costituito, venivano censurate, represse e punite.
    I Sentinelli di Crotone invitano il corpo insegnante, e il mondo degli studenti, a difendere senza se e senza la possibilità di essere dissidenti verso il pensiero unico che vogliono imporre e che vogliono spacciare come pluralismo democratico. La critica, lo studio della storia, la comparazione con il nostro passato e il nostro presente, aiuterà sia noi che voi a costruire un futuro dove il diritto alla parola e al dissenso non dovranno mai essere messi in discussione.
    Il tema proposto, dal docente del Liceo Scientifico di Crotone, invitava alla riflessione ed alla discussione non dando nessuna linea predefinita: “…Descrivi le leggi razziali e confronta il testo con il decreto di recente ideazione ed esprimi le tue riflessioni”. La scuola deve rimanere un luogo dove il giovane viene messo in condizione di sviluppare un pensiero critico attraverso l’acquisizione di nozioni e di elaborazioni delle stesse.
    I Sentinelli di Crotone sosterranno sempre tutte le azioni che aiutano i cittadini ad uscire dal modello culturale che vogliono imporre attraverso un uso distorto e logoro della comunicazione. 
    Infine, ci risulta strano che il rappresentante locale, del partito nazionale, non si sia espresso su quanto successo alla Montessori. Quello sì un evento che ci dovrebbe fare riflettere su come la scuola stia attraversando un periodo di difficoltà non mettendo in condizione di funzionare il patto di alleanza Scuola – Genitori – Studenti.
      

    I Sentinelli di Crotone

     

     

     

    Un insegnante del Liceo Scientifico Filolao di Crotone assegna agli studenti lo svolgimento di un tema che chiede 1) di confrontare le leggi razziali del 1938, della cui promulgazione il 5 settembre ricorrono gli ottanta anni, con il testo del decreto Salvini sull’immigrazione che “secondo un’opinione diffusa contiene delle istanze razziste” e 2) di “esprimere le proprie riflessioni”. 

    È bastato un tema che stimola i ragazzi ad esercitare il senso critico e ad adottare il metodo dell’analisi storica per il lancio di una fatwa contro l’insegnante da parte del ministro dell’interno e dei suoi proseliti crotonesi.

    Ricapitoliamo: un insegnante liceale, a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali, propone un tema sulle leggi razziali, cogliendo l’attualità del tema nel diffuso ritorno del razzismo nel nostro paese (dato difficilmente contestabile, basta scorrere le quotidiane cronachediordinariorazzismo.org) e chiede ai ragazzi di confrontare criticamente (“esprimi le tue riflessioni”) il contenuto di quelle leggi con quello del decreto su immigrazione e sicurezza appena approvato dal Consiglio dei Ministri e in discussione in Parlamento. 
    Ci sarebbe da preoccuparsi se nella scuola pubblica illuminata dalla Costituzione della Repubblica di questi temi non si parlasse, si rimuovesse la storia, si leggesse l’attualità come nell’ultima delle trasmissioni urlate su Rete4.
    E invece no: si chiede ai ragazzi di prendere due testi normativi e di confrontarli, di esprimere criticamente e quindi liberamente le proprie riflessioni.

    Ciò che è fuori dalla Costituzione è la reazione intimidatoria e repressiva che viene da un ministro e dai suoi scodinzolanti valvassini.

    Possibile difende quell’insegnante che ha assegnato un tema difficile e doveroso, perché è nella scuola pubblica che i ragazzi possono sviluppare gli anticorpi culturali per non finire nel gorgo dei consumatori di notizie preconfezionate e dei telespettatori di programmi superficiali e omologanti.

    Filly Pollinzi, comitato organizzativo Possibile

    Andrea Maestri, co-segretario Possibile 

     

    Comunicato stampa

    L’educazione e l’istruzione sono fattori fondamentali della cultura di un popolo ed hanno un ruolo importante nella promozione della giustizia, dell’uguaglianza e delle libertà individuali e collettive.

    Riteniamo, per questo, inaccettabili e pericolose l’intromissione e la minaccia politica quali strumenti di pressione nei confronti di insegnanti ed istituzioni scolastiche. 

    Ecco perché le dichiarazioni di Cerrelli e le sue minacce di segnalare al Governo un tema dato da un insegnante del Liceo Scientifico “Filolao” ai propri studenti rappresentano un abuso ed un pericoloso precedente. 

    La scuola, l’istruzione superiore a maggior ragione, ha il compito – arduo e per nulla facile – di formare le nuove generazioni, fornendo prima di tutto gli strumenti per poter riflettere ed elaborare un pensiero critico ed autonomo.

    Così lo studio della storia è funzionale alla comprensione del presente e dell’oggi. L’esercizio didattico della critica storica e l’elaborazione di un pensiero critico attuale non possono essere oggetto di costrizione e/o dettami omologanti a seconda del colore politico al Governo. Cerrelli cerca di costruire il proprio consenso politico minacciando gli insegnanti che fanno il proprio dovere e non si uniformano al pensiero unico della maggioranza di governo. Lo fa additando un professore al suo ministro dell’Interno, il quale subito risponde additandolo come un professore che fa politica indebitamente a scuola.

    Un tentativo vergognoso di “guadagnare” visibilità politica ed una qualsiasi candidatura.

    La libertà di questo Paese e delle sue istituzioni non può essere piegata al nichilismo di nessuno e non è ammissibile che si antepongano la convenienza politica e la propaganda ai diritti ed alle libertà.

    Giù le mani e le manette dalla scuola pubblica

    Comunicato stampa dell’associazione Terra e Libertà – Verità Democrazia e Partecipazione – in merito ai fatti che hanno interessato un tema di italiano dato agli studenti del Liceo Scientifico Filolao e le dichiarazioni di Cerrelli (Lega).

     

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