Cosa fare per la Fase 2 ?

Riflessione a firma di Alessio Critelli

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I dati forniti quotidianamente dal Centro Operativo della Protezione Civile mostrano un’ Italia a due velocità di contagio da Covid-19.

Gli ultimi bollettini, infatti, rilevano come l’incremento dei contagi si concentri maggiormente nelle Regioni settentrionali.

In particolare, in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna si registra oltre il 70 % dei nuovi contagiati.

I numeri contenuti al Sud e nella nostra Regione, oltre ad attestare l’efficacia delle misure preventive assunte, ci permettono di guardare, con cauta fiducia, ad una imminente Fase 2 il cui avvio, presumibilmente, coinciderà con la data del 4 Maggio secondo le indicazioni del Governo Nazionale.

Una Fase 2 che non implica un ritorno alla normalità e alle abitudini pre-Covid, ma un allentamento delle misure assunte nella fase primordiale di questa emergenza e, per diverse aziende e realtà commerciali, una ripresa della loro attività.

Una responsabilità che non potrà ricadere solo sul governo Regionale e Nazionale ma dovrà essere rivendicata, con spirito di abnegazione e condivisione, anche dagli enti locali, in rappresentanza delle istanze e delle singolarità di ogni territorio.

È tempo che anche la macchina organizzativa della nostra città si metta in moto, coinvolgendo i diversi livelli rappresentativi, il mondo della politica e quello dell’associazionismo, la Prefettura e le forze dell’ordine e l’ASP di Crotone.

Una cabina di regia che accompagni  l’intera cittadinanza lungo il percorso che dovrà intraprendere nei mesi di là da venire, garantendo una graduale “riapertura” secondo le prescrizioni previste per scongiurare qualsiasi focolaio potenzialmente fatale per un sistema già claudicante.

Il primo passo è acquisire un’istantanea chiarificante sullo status del contagio da Covid-19 su tutto il territorio Provinciale il quale registra, rispetto alle altre Province calabresi, la più alta percentuale di contagiati per numero di abitanti e, al contempo, il più basso numero di tamponi effettuati.

Si rende necessario in tal senso, richiedere un aumento immediato del numero dei tamponi a cui sottoporre i cittadini.

Si programmi, inoltre, di sottoporre ad analisi costanti, con cadenza settimanale, il personale medico-sanitario, le forze dell’ordine, i dipendenti pubblici e privati in esercizio in luoghi sensibili e maggiormente affollati per scongiurare sul nascere un riacutizzarsi del contagio.

Altro tema delicato riguarda i DPI (dispositivi di protezione individuale).

È necessario quantificare il fabbisogno giornaliero di cui necessitano non solo i presidi sanitari ma anche le attività lavorative, al fine di garantire una fornitura costante a tutti i dipendenti e ai cittadini, rifornendo più punti vendita nella città e magari, i distributori automatici al posto di bibite zuccherate e acoliche, stuzzichini salati e dolci, a prezzi concordati e fissi.

Per quanto concerne il tessuto produttivo, si apra un tavolo di confronto con le associazioni di categoria.

Si affianchi, alle stesse, una commissione tecnica che elabori strategie risolutive e a costi contenuti per adempiere agli obblighi previsti dal Dcpm.

Si istituisca un fondo, interrogando il Governo Regionale, per co-finanziare le procedure di sanificazione e di adeguamento dei luoghi di lavoro e dei locali, realizzando sistemi di controllo automatizzati degli impianti di illuminazione e dei servizi di toilette e soluzioni per il rispetto delle distanze di sicurezza.

In tal senso, accogliendo la proposta formulata de FenImprese Crotone, si potrebbe ridurre l’orario di transito al traffico automobilistico sul lungo mare cittadino, limitandolo ad una finestra temporale che va dalle ore 4.00 alle ore 17.00, permettendo ai diversi locali di usufruire della zona adibita al passaggio veicolare mantenendo inalterati i posti a sedere garantendo, simultaneamente, il distanziamento sociale.

Si preveda, inoltre, di equipaggiare i luoghi pubblici, quali uffici comunali, postali, supermercati e stazione degli autobus con sensori per il rilevamento della temperatura corporea, come previsto negli scali aeroportuali.

Gli autobus urbani, provinciali e regionali dovranno prevedere inoltre separatorie in plexiglass per distanziare i posti consecutivi.

Si investa nella digitalizzazione del comparto pubblico, facilitando l’accesso e il pagamento dei servizi nonché l’assistenza da parte del personale, da remoto, evitando assembramenti e favorendo il “lavoro agile”.

Per quanto riguarda il tempo libero, nell’impossibilità di riaprire centri di aggregazione sociale quali teatri, cinema e discoteche, si potrebbe pensare di riqualificare ampie aree in disuso, in città e fuori, da destinare alla proiezione di film e concerti in modalità “Drive In”, come già ipotizzato in altre realtà del Paese.

Concludendo, mi permetto un accento, critico ma costruttivo, ad una attività comunicativa insufficiente o, comunque, non adeguata all’unicità della situazione, da parte di chi, non per volere popolare ma per decreto, si trova oggi, suo malgrado, a rappresentare questo territorio.

I prossimi mesi saranno ancor più delicati ed insidiosi delle settimane appena trascorse e non lasceranno spazio ad interpretazioni personali delle regole e delle direttive che dovranno assicurare un prosieguo in piena sicurezza della nostra quotidianità.

Sarà necessaria una informativa chiara e decisa, una presenza costante al fianco dei cittadini e di supporto, fosse anche e solo psicologico, per vivere una realtà stravolta nelle sue fondamenta e senza alcun preavviso.

 

Alessio Critelli

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