Cara Commissario la “legittimità dell’azione dell’Ente” è stata messa in discussione, eccome!

A sostenerlo gli avvocati Meo ed Irtuso che ricordano, oltre ad aspetti giuridici in corso. anche l'incontro che dovrà tenersi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

riceviamo e pubblichiamo:

Egregio Direttore nostro malgrado, ci corre l’obbligo, quali legali del Consorzio Momenti di Gloria nonché delle singole associazioni consorziate, di fare alcune doverose precisazioni in merito all’ultimo comunicato stampa del Commissario Prefettizio, relativo all’immissione in possesso della struttura del PalaMilone, avvenuta in data 14.7.2020 che contiene alcune gravi inesattezze e fornisce, pertanto, più di una fuorviante informazione. Ci pare, infatti, innanzitutto francamente temeraria l’affermazione del Commissario secondo la quale vi sarebbe: “un principio, quello della legittimità dell’azione dell’Ente che nelle sedi giurisdizionali non è stato mai messo in discussione”, temeraria al punto da farci dubitare che una simile dichiarazione possa essere frutto di non appropriata conoscenza giuridica e da farci invece presumere e ritenere che la medesima sia conseguenza di pensiero per partito preso, una “qualità” che in una vicenda come questa è veramente “paradossale” giusto per usare le parole del Commissario che possa dettare la linea dell’azione amministrativa. È forse sfuggito al Commissario che la “legittimità dell’azione dell’Ente” è stata messa in discussione, eccome, almeno da due Ricorsi proposti dal Consorzio, uno dei quali ha trovato pieno accoglimento ed è stato deciso addirittura con Sentenza breve, (breve in quanto il Tar ha ritenuto di non doverci pensar sopra più di tanto), la n° 329 del 20.02.2020 che ha statuito che l’atto di concessione originario al Consorzio fosse valido ed efficace, così smentendo l’Amministrazione. Da una siffatta pronunzia è conseguito l’annullamento del primo “sfratto” che il Comune pretendeva di eseguire con un preavviso di sei giorni, motivando tale esigenza di giustizia con la falsa quanto pericolosa affermazione, secondo cui il Consorzio sarebbe stato un occupante sine titulo, in pratica, un abusivo. L’amministrazione perciò ha dovuto prendere atto di tale verità sancita dal Giudice amministrativo ed ha emesso nel mese di marzo del corrente anno, un atto di revoca, che è stato impugnato e la cui legittimità è ancora sub judice e pertanto, sul merito delle doglianze espresse nel ricorso il Tar ancora non si è affatto pronunziato. Cosi stanno attualmente le cose, ferma restando la legittimità della tanto ricercata re immissione nel possesso del bene da parte dell’Ente che ha costretto il Consorzio a proporre un ulteriore Ricorso in via d’urgenza che ha determinato la sospensione dello sgombero delle attrezzature di proprietà del Consorzio che l’Ente, senza un perché, aveva invece intenzione di “buttar fuori” dal PalaMilone, anche in questo caso con un preavviso di qualche giorno. Infine, una ultimissima, ancora più paradossale circostanza da sottolineare nel comunicato in argomento è il richiamo alle peraltro meritorie interlocuzioni con il CONI ma giammai al prossimo incontro presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri: è ovvio che, a maggior ragione per una già Prefetto, ognuno è ed aspira ad essere in funzione dell’autorevolezza degli interlocutori che si sceglie. Consiglieremmo ed auspichiamo perciò che il Commissario ed i dirigenti preposti, si adoperino affinché nel PalaMilone si possa tornare a fare sport, piuttosto che sfornare contorti quanto pleonastici comunicati che ci pare veramente “paradossale” possano provenire da un’amministrazione pubblica, per giunta a guida commissariale.
Nel ringraziarla dello spazio che vorrà concederci, la salutiamo.

avv. Antonello Irtuso avv. Fabrizio Meo