Basta la Ricerca di alibi per giustificare “il collasso del sistema economico e sociale”

"Il fatto che un solo uomo, possa essere causa di tutti i problemi di una città, tanto da suscitare il livore di così tante persone, offre appunto una soluzione comoda e alla portata di tutti"

Riceviamo e Pubblichiamo:

Abbiamo sempre pensato che la ricerca continua di un alibi che giustifichi il collasso di questo sistema economico e sociale, in Italia sia stata elevata a vera e propria arte.

Ma in questa ultima campagna elettorale, Crotone è riuscita ad elevare quest’arte a vera e propria scienza.

Scienza nel senso che sulla ricerca di alibi che nascondano il nostro fallimento, abbiamo edificato un vero e proprio impianto, regolato da specifici meccanismi.

Un sistema di questo tipo però, finisce con il rendere l’alibi fine a sé stesso e non più un mezzo per un fine (giustificare appunto un fallimento); una presenza costante, utile a seconda dei contesti e che, nella stragrande maggioranza dei casi, viene per comodità individuata in questa o in quella figura, istituzionale o meno.

Un fulgido esempio di questa prassi è l’addossamento all’attuale commissario prefettizio, di praticamente tutti i mali di questa città. Non da ultimo, si è riusciti ad addossarle (mettendo in dubbio persino le leggi dello spazio tempo) la chiusura del park and ride, avvenuta esattamente un mese prima del suo insediamento.

Su questi motivi, sono state fondate sicuramente le ultime campagna elettorali di cui abbiamo memoria, senza che mai però la collettività si sia assunta le proprie responsabilità nel succedersi di questi fallimenti, ma anzi rafforzandone la costruzione.

Il fatto che un solo uomo, possa essere causa di tutti i problemi di una città, tanto da suscitare il livore di così tante persone, offre appunto una soluzione comoda e alla portata di tutti; ma al tempo stesso ci indica quanto lontani siamo dalla risoluzione del problema e soprattutto di quanta scarsa coscienza di classe abbiamo come comunità locale.

A tutti i livelli.

Perché per risolvere il problema dovremmo prendercela con il sistema (di cui al massimo, l’individuo che è causa di tutti i problemi di Crotone, è il più abile interprete) che ha creato queste distorsioni, ma di cui ormai tutti facciamo parte.

Modificarlo vorrebbe dire modificare il nostro agire sociale, in favore di forma più solidaristiche e questo vorrebbe dire sforzo, sacrificio, volontà…ma come si dice da queste parte, qui “ten’n a manciatura vascia“.

Quindi, ancora una volta, assolutamente niente cambierà da questa tornata elettorale, perché per cambiare c’è bisogno di volontà e c’è bisogno di fatti concreti, frutto di un impegno quotidiano.

Mentre noi difettiamo della prima e ancor più dei secondi.

E nonostante tutto, non possiamo che essere sereni di fronte a questo grottesco e negativo quadro che si delinea all’orizzonte, perché, per chi come noi crede nella necessità di un cambiamento radicale, le macerie che vi state lasciando alle spalle rappresentano la possibilità di un nuovo e più giusto inizio e non già la fine di quello che è stato.

Giuseppe Aiello,
Francesco Turrà,
due cittadini attivi.