Storia di una rappresentanza parlamentare nata per caso…e senza merito alcuno

Apprendiamo, in maniera ufficiale, dagli organi di stampa la nuova organizzazione dei collegi elettorali valida per le prossime elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

Riceviamo e Pubblicato:

Apprendiamo, in maniera ufficiale, dagli organi di stampa la nuova organizzazione dei collegi elettorali valida per le prossime elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Lo apprendiamo solo ora, e solo dalla stampa, perché nessuno della deputazione crotonese ha inteso informare, per tempo, la nostra comunità di queste scelte, fatte in spregio e in danno del nostro territorio, per coinvolgerla in una discussione vera e necessaria. E quanto mai opportuna dopo che al referendum sul taglio degli eletti era prevalso lo stordimento e l’intontimento populistico e demagogico che aveva instillato e inoculato nel popolo sovrano l’idea che la rappresentanza politica ed istituzionale fosse, e sia, un orpello e un fardello e nulla di più. Di questa latitanza dei nostri parlamentari, in particolare dei tre deputati della maggioranza di governo giallorosso, ci occuperemo a tempo debito, e non è detto che non dedicheremo loro un racconto brevissimo, una flash story, di cui abbiamo già in mente il titolo, Spariti. Storia di una rappresentanza parlamentare nata per caso e per accidente e senza merito alcuno.

In ogni caso a parte le quisquilie legate all’inesistente attività di questi “parlamentari all’acqua di rose che poco si vedono, pochissimo si sentono e nulla fanno” vorremmo accentrare la nostra attenzione e soffermarci sul fatto che la provincia di Crotone , “senza colpo ferire”, nonostante una difesa dell’ultima ora sciocca e priva di valenza e memoria storica, è stata accorpata al territorio della fascia ionica cosentina e ad alcuni centri importanti sempre della provincia cosentina come San Giovanni in Fiore, Acri e Castrovillari. Centri e città molto grandi e molto attive anche dal punto di vista politico che al contrario di noi crotonesi, da sempre divisi su tutto e, negli anni sempre di più, sul niente, hanno costruito un idea e un progetto di territorio forte e competitivo, com’è successo, per esempio, nel caso della straordinaria e meritoria fusione dei comuni di Rossano e Corigliano. Se le cose sanno così, e le cose, credeteci, stanno così, sarebbe il caso di lavorare di concerto con quei territori per proporre, noi e non altri, l’accorpamento di quella parte del territorio jonico cosentino al nostro territorio provinciale anche in vista delle elezioni regionali. Non sappiamo se il tempo a disposizione sia sufficiente per un operazione di siffatta natura e portata ma il tentativo , seppur sul filo di lana, va portato avanti anche perché, ci pare , dalle cose che leggiamo, che questa idea , quella di una provincia della Magna Grecia, sia già presente nel dibattito pubblico nei territori in questione , ancorché il tema, spesso,  sia affrontato in maniera superficiale e frettolosa, in una visione solo contrappositiva e di rivalsa verso la “provincia madre”, almeno per quanto riguarda la parte dell’alto Jonio cosentino.

Ci auguriamo solo che questa discussione trovi spazio anche in un confronto e in una dibattito di tipo istituzionale, senza tentare, come si è cercato di fare nelle ultime elezioni comunali a Crotone, salti nel buio con avventure elettorali, prive di senso e di significato. Sarebbe un gran bel passo in avanti. In definitiva, per arrivare al nocciolo della discussione, noi crediamo che non avrebbe nessun senso votare alla camera dei deputati in un collegio e poi alle elezioni regionali in un altro , con il rischio di trovarci , come comunità, a svolgere solo un ruolo di comparse ed essere esclusi da qualsiasi discussione progettuale, che al momento non intravediamo , inerente il nostro territorio. Noi riteniamo che la predisposizione dei collegi propinataci dai nostri legislatori, predisposizione che non può essere condivisa anche se al collegio venisse aggiunto il nome di Crotone, sia un operazione destinata a rendere ancor più irrilevante e periferico il nostro territorio e quindi, a questo riguardo, per porvi rimedio , due potrebbero essere le soluzioni. La prima. Rivisitazione complessiva dell’organizzazione del collegio uninominale con l’eliminazione di una parte del territorio cosentino e con l’aggiunta di una parte del territorio catanzarese. La seconda. Rivisitazione dei collegi regionali con la fuoriuscita del territorio provinciale crotonese dal collegio Calabria Centro e organizzazione del collegio Calabria Magno Greca con dentro una parte del territorio dell’alto Jonio cosentino e una parte del territorio del medio basso Jonio catanzarese.

Tutte iniziative che in ogni caso dovrebbero essere abbinate e affiancate da altre due operazioni. La prima. Ideazione e progettazione dell’area urbana di Crotone, Isola Capo Rizzuto, Cutro, Strongoli, Rocca di Neto e Scandale. La seconda. Creazione della grande provincia della Magna Grecia, partendo dall’esistente provincia di Crotone allargata a parte del territorio dell’alto Jonio cosentino e a parte del medio basso Jonio catanzarese. Questo è quello che si chiede alla deputazione crotonese, sia a quella nazionale sia a quella regionale. E questo si chiede, in prospettiva, ai sindaci e ai politici della nostra provincia e delle province limitrofe. Si chiede, in definitiva, uno scatto d’orgoglio e di dignità che, nel nostro caso, è difesa del territorio, della sua storia e della sua identità, cosa ben diversa dai localismi che non c’interessano , e non ci hanno mai interessato ,  ritenendo tutto questo , la bandiera e il campanile , un retaggio e un eredità  della passata e superata politica calabrese che tanti danni e tanti mali ha arrecato, e sta arrecando, ai nostri territori e alle nostre popolazioni .

Progetto Crotone