Ospedale di Crotone, mentre i reparti chiudono i vertici della sanità giustificano l’ingiustificabile

Mi appello a tutte le forze politiche, affinché si agisca nell’immediato, contro ogni tentativo di calpestare il diritto alla salute.

Riceviamo e Pubblichiamo:

Dopo i vari dimensionamenti subiti dall’ospedale Civile di Crotone, ancora una volta continuano gli annunci di chiusura di alcuni reparti, l’ultimo dei quali riguarda quello di Neonatologia. Ciò porterebbe alle famiglie altri gravi disagi in termini economici e sociali, considerate le condizioni in cui versa il territorio, in particolare il versante jonico, che in aggiunta di tante carenze infrastrutturali, come i trasporti e la viabilità, potrebbero farne le spese la salute dei neonati. Sull’ospedale di Crotone gravano già i pazienti degli altri ospedali minori avviati verso un inarrestabile ridimensionamento o chiusura (Cariati e San Giovanni in Fiore). Non possiamo restare inermi, dobbiamo batterci per potenziare e non ridurre le specialità sanitarie dell’ospedale di Crotone, poiché il nosocomio pitagorico, pur contando su un personale efficiente e qualificato non basta per placare la grave carenza e fermare la migrazione sanitaria, che fra l’altro, questa ha pesantemente influito sui bilanci in rosso delle ASP provinciali della regione. A Crotone le chiusure sono sempre giustificate dalle seguenti motivazioni: “ manca il personale; pensionamenti e trasferimenti “. Un’altra, che spesso si sente: “I vincitori di concorsi abbandonano il nosocomio di Crotone per prestare servizio altrove”. Ma s’è così, mi domando: perché non si indicono concorsi con l’obbligo ai vincitori di restare a Crotone? Quanto meno sopperire in questi periodi di grandi carenze e necessità. Lo trovo assurdo! Non è un motivo valido, che per mancanza di personale chiuda un intero reparto, semmai la chiusura dovrebbe determinarla qualora non vi sia utenza. Ma allora che ci fanno i rappresentanti istituzionali di competenza? Cosa fa la politica? Si tenta di giustificare ciò che è ingiustificabile.

Da Consigliere Comunale terrò alta l’attenzione, finché non si trovano tutte le possibili soluzioni. Un ulteriore depotenziamento significa il fallimento di un’altra struttura pubblica, visto che a Crotone ogni anno si perdono importanti realtà. Significa anche penalizzare le popolazione della Provincia crotonese e gran parte del versante jonico cosentino, già profondamente colpite dai tagli su tutti i settori economici, produttivi e infrastrutturali. Mi appello a tutte le forze politiche, affinché si agisca nell’immediato, contro ogni tentativo di calpestare il diritto alla salute, i fatti ci mostrano, che nel giro di un triennio hanno cessato dal servizio un centinaio circa tra medici, personale infermieristico e amministrativo, sostituiti solo in parte, poiché bisogna adeguarsi agli interminabile piani di rientro e dalle voragini dei disavanzi nel settore sanitario.

IGINIO PINGITORE
Stanchi dei soliti