Linda Monte: “Una scena da non credere”

La Monte invita le istituzioni a utilizzare palazzo Caloiro per fini sociali.

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Riceviamo e pubblichiamo:

“Una scena da non credere”. Un immobile destinato ad uso socio culturale, lascito, insieme ad altro della buon’anima di Gustavo Caloiro, finito per essere magazzino per gazzose. Certamente nel tempo si è tentato di farne buon uso, secondo le intenzioni del donatore, così come gli altri immobili, vedi il palazzo Caloiro nel centro storico, divenuto dimora fissa di ex senza tetto e dunque per alcuni aspetti, terra di nessuno e così via. Storie vecchie, cariche di misteri e di contrasti. Con questa non è mia intenzione addossare responsabilità a quelli (leggi Comune) di oggi e sono certa che i più tra loro non hanno avuto tempo per capire quale e quanto sia il patrimonio dell’ente comunale. Tuttavia interpellare quelli di prima ed intendo anche solerti dirigenti “finalmente a riposo”, oltre che la politica, renderebbe giustizia alla volontà dl defunto Caloiro e ridare per buona parte funzione ai lasciti. In questi giorni ho letto del – a titolo di esempio, lo cito – ricevimento di famiglie separate con bambini, ospitati per gli incontri in spazi striminziti negli uffici comunali, da parte dei servizi sociali. Cosa impedisce di allestire l’immobile di via Poggio Reale a tal scopo? Non è nella destinazione del testamento? Ed allora si pensi ad un bando di affidamento ad evidenza pubblica per meritorie associazioni socio culturali, ovviamente con criteri e assoluta trasparenza. Ma deposito per bibite, tenendo conto anche del pregio immobiliare, è una vera offesa per gli antenati e per i vivi di oggi. Mi fermerei qui per non essere tacciata di sciacallaggio.

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