Se non Akrea, chi?

In queste ore il Ministero della Transizione Ecologica ha pubblicato un avviso pubblico concernete alcune linee di finanziamento per gli EGATO.

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Proprio in queste ore il Ministero della Transizione Ecologica ha pubblicato un avviso pubblico concernete alcune linee di finanziamento per gli EGATO, Enti di governo dell’Ambito Territoriale e, in mancanza di questi enti, per i comuni in forma singola, capoluoghi di provincia o popolazione residente superiore ai 60.000 abitanti, o per i comuni in forma associata che si trovano all’interno degli ATO, Ambiti Territoriali Ottimali.
Un importante e imponente mole di finanziamenti che, in questi momenti di grave difficoltà, se intercettati sarebbero come un manna dal cielo per le amministrazioni del nostro territorio, in special modo per la città di Crotone e, indirettamente, per Akrea, la società in house del comune, che si occupa dello spazzamento e della raccolta dei rifiuti della città. Il comune di Crotone potrebbe approfittare di questo finanziamento per rilanciare l’azienda Akrea per scongiurarne la chiusura e messa liquidazione ed evitare la sua privatizzazione. Azienda che, a mio parere, non solo non deve essere assolutamente chiusa perché patrimonio di Crotone e dei crotonesi ma deve essere riorganizzata e rilanciata. E non deve essere chiusa, così come non doveva essere chiusa Crotone Sviluppo, per non perdere le occasioni e le opportunità date dal PNRR, Piano di Ripresa e di Resilienza, che sono e saranno sempre più massicce e aggiungerei, opportune per affrontare e tentare di risolvere i tanti problemi della nostra città. A questo riguardo chiedo al sindaco Voce e ai suoi collaboratori, nella loro funzione d’indirizzo politico, e ai consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza, nella loro funzione di indirizzo e di controllo politico, di adoperarsi e di predisporre, in sinergia con gli uffici comunali, una progettualità per farsi finanziare un progetto ambizioso e serio che preveda il rilancio dell’Akrea con un piano industriale dettagliato e rigoroso. Solo in questo modo questo problema, quello dei rifiuti, che, in altri territori, non è un problema, potrà diventare e divenire un’opportunità per i cittadini e per i tanti dipendenti della partecipata che sono in ansia per il loro destino. Un destino quello di decine di famiglie che non può essere lasciato in balia delle chiacchiere e per colpa dell’inadeguatezza e del pressapochismo di una gestione della cosa pubblica che Crotone, e i crotonesi, non meritano. È arrivato il momento per l’intero consiglio comunale, come ormai vado affermando da tempo, di tirare le somme e di fare un primo bilancio. Con un’avvertenza. Crotone non può perdere questo treno, probabilmente uno degli ultimi, se non l’ultimo, che, tra l’altro, sta passando a grande velocità e che non prevede soste per i ritardatari o gli improvvisatori. Se Crotone dovese perdere questo treno, credetemi, la città non si risolleverà più e sarà destinata ad una lenta, dolorosa e continua agonia. È giunta l’ora e il momento dei fatti. Le chiacchiere di Piazza Marinai d’Italia del sindaco Voce, come l’ultima, quella di volersi candidare a presidente della provincia di Crotone sperando dell’appoggio del PD, appartengono ad un modo di vedere la politica vecchio, anzi vecchissimo, così vecchio da far impallidire quelli di prima e anche quelli di prima ancora. Non c’è tempo da perdere. Bisogna lavorare e guardare in avanti, se capaci, altrimenti ci si rassegni e si ritorni a casa, o a scuola, e si lasci perdere, per sempre, la politica e la polis. Per non restare nel vago e per cercare di dare, come sempre, e senza tirarmi indietro, il mio modesto contributo, questa, a mio parere, potrebbe essere l’occasione, più unica che rara, per rilanciare l’Akrea, con un progetto industriale e con un business plan vero e serio, puntando su alcune misure , per come chiede il bando , nello specifico la misura 1.1 (allego il link del bando di cui sto parlando https://www.mite.gov.it/pagina/pnrrpubblicazione-decreti-economia-circolare). E tutto questo in accordo e in condivisione con l’intero consiglio comunale e con il supporto del CdA dell’Akrea (consiglio d’amministrazione la cui composizione appare ormai superata e da rivedere completamente stante la straordinarietà dei momenti che stiamo vivendo e che richiedono la presenza di professionalità e di esperienze consolidate e dimostrabili) punterei a queste tre linee d’intervento:

    1. miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani;
    2. ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata;
    3. ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.

Con una progettualità di questo genere, ideata, pensata e scritta con criterio e con comprovate professionalità, dotate di esperienza e capacità di “problem solving” (a questo proposito, e proprio in questi momenti, penso sia stato davvero un errore imperdonabile avere liquidato Crotone Sviluppo) e rispettando il principio del DNSH “do not significant harm” (non arrecare un danno significativo all’ambiente) io, nella qualità di primo cittadino, candiderei la città di Crotone a questo bando, rispettando modalità e tempistica previste , ricercando immediate e continue interlocuzioni con i dipartimenti regionali e nazionali dell’ambiente per dipanare e dirimere dubbi e incertezze interpretative e per ricercare suggerimenti e spunti, e lo farei senza perdere tempo e, soprattutto, senza far perdere tempo alla comunità in quisquilie e pinzillacchere che non interessano nessuno e che nascono al solo fine di mettere a tacere nemici personali e, il più delle volte, avversari politici . Io farei questo.

Giovanni Procopio
già consigliere comunale di Crotone

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