Tutti a fare la passerella!

Oggi si urla al solo fine di obbligare un'azienda di servizi, a voler restare sul mercato, pur sapendo che ha fatto Giungla per gli ultimi

Premetto che la mia non vuole e non può essere un’analisi dello sciopero organizzato stamani dai lavoratori dell’azienda Abramo. E’ semplicemente frutto di una voglia indifferibie di partecipare ad un evento ed ad una sofferenza collettiva, giovanile e non, cui partecipo “per forza” da non titolare di un contratto di lavoro. Dispiace dirlo, ma ancora una volta l’illustre primo cittadino ha perso la possibilità di stare in silenzio, almeno, e avere rispetto di uomini e donne, padri e madri che rischiano di perdere il proprio lavoro. Quando un’amministrazione è incapace di stare accanto agli ultimi se ne deve andare a casa” diceva, l’allora appena eletto Sindaco nella pubblica piazza di fronte al proprio popolo speranzoso, sollevato addirittura. E dove è stato fino ad ora? E’ forse sceso tra la gente? Si è forse fermato a parlare con la gente? Ha chiamato mai a se chi, da anni, viveva questo fardello o addirittura era già stato scacciato da un processo produttivo, anche se da quasi comparsa? Stamattina ha fatto l’ennesima passerella pubblica, dopo averla già creata con il suo clan in remoto ed in più occasioni, coinvolgendo l’intero Consiglio Comunale, non meno copevole di lui perchè pronto ad indossare, ancor auna volta ed assieme a lui, la maschera della meschinità e dell’ipocrisia. La stessa che lo porta a voltarsi dall’altra parte di fronte ai problemi della gente, la stessa che lo porta a pensare solo ai propri interessi, alle tasche piene per le quali il suo caro vicesindaco è tornato quale figliol prodigo alla corte dell’illustre giullare di corte, con una sempre maggiore disinvoltura, che preoccupa ancora di più! La verità è che a lei, così, molto poco caro Sindaco, dei cittadini crotonesi non le importa nulla. Non le importa nulla di quei padri e di quelle madri; di quei figli (ora) di nessuno, costretti a partire nel silenzio assordante di chi dovrebbe tutelarli e proteggerli, di quei padri e madri con le lacrime agli occhi perché non hanno di che nemmeno far immaginare ai propri figli. Questa mattina, di nuovo con i soliti proclami, le solite promesse disilluse, questo il riassunto di una mattina in cui onesti lavoratori chiedevano semplicemente i loro diritti, anche loro tardivi. Non è certamente di questi giorni la notizia della crisi Abramo. Già nel novembre 2020, l’area civica Liberi per Crotone aveva chiesto la costituzione di una task force composta dai parlamentari di maggioranza e di opposizione della provincia di Crotone e delle altre province calabresi interessate. Eppure nulla fino ad ora è stato fatto per evitare tutto ciò. Mi permetta di dire che questa mattina avrebbe dovuto stare in silenzio, partecipare magari, e se proprio voleva dire qualcosa, limitarsi semplicemente a chiedere scusa. Magari non per chiedere scusa per le mortificazioni che lei e la sua giunta sta provocando ai cittadini, ai quali viene negato il diritto di fare concorsi, assumendo gente di altre graduatorie; non lo capisce e non vuole capirlo che anche questo è legato a tutto, così come, a maggior ragione, a qualsiasi crisi. Ma almeno a chiedere scusa a quei padri e madri che vedono ogni giorno partire i propri figli. A chiedere scusa a quei bambini a cui lei sta contribuendo con l’impossibilità di offrire un qualsiasi futuro possibile. A chiedere scusa se ancora non è stato capace di rispondere concretamente alle aspettative della gente che ha creduto in lei e l’ha sostenuta. A chiedere scusa ai cittadini onesti, quelli che per curarsi devono partire, quelli che vivono ai margini della strada e non vengono ascoltati, a quelli che ci sono per altrui responsabilità e non ancora toccati dalle sue mani magiche… Lo so non comprende ancora, e me ne dispiace sinceramente, che sarebbe già il caso di chiedere scusa per il cumulo di bugie che quotidianamente lei e la sua giunta racconta e che stanno facendo sprofondare la città, nel mentre si promette un nuovo futuro. In questa guerra, signor sindaco, questo lo può e deve comprendere non ci sono vincitori o reclamatori autorevoli, e nemmeno unici capri espiatori come il Ministero… ma siamo tutti sconfitti dinanzi ad ennesime perdite di posti di lavoro, punto e a capo. Dove era la politica? Dove erano i sindacati? Gli stessi che oggi manifestano solidarietà ai lavoratori. Può essere che nessuno si sia mai accorto che nonostante il trascorrere degli anni, questa azienda, con fare inerme, non è riuscita a mettere in campo nessuna politica di differenziazione o diversificazione tale da salvaguardare i lavoratori? Oggi si urla al solo fine di obbligare un’azienda di servizi, a voler restare sul mercato, pur sapendo che la stessa azienda esercizio dopo esercizio, non riesce più a fare capitale perchè sono venute meno le agevolazioni? E che nessuno è stato capace di denunziare che quele agevolazioni statali andavano solo ad appannaggio di pochi? Ma la verità è che senza una necessaria pianificazione, senza mai uno straccio qualsiasi di pianificazione, si creano solo giungle buone a segnare un destino (che poi è sempre un fallimento pilotato) dell’azienda a scapito sempre e solo dei più deboli, degli ultimi, buoni solo ad essere usati per la propaganda e le passerelle!