Che fine hanno fatto Agenda Urbana, C.I.S., Antica Kroton e P.C.S.

Io, per quanto questo possa valere, ho piena e totale fiducia, e non speranza, nella città e nei crotonesi. Nelle nuove generazioni. Nel loro impegno. E nella loro capacità "non di fare scintille, ma di fare luce".            

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Che fine ha fatto Agenda urbana? E che fine ha fatto il Contratto Istituzionale di Sviluppo sull’ex Area Sensi? E che fine rischia di fare Antica Kroton? E, soprattutto, quando verranno adottati il Piano Comunale di Spiaggia e il Piano Strutturale Comunale? Questi alcuni degli interrogativi, tra i tanti, che rivolgo, senza polemica e solo animato da spirto positivo, al sindaco Voce e alla sua giunta. Della progettualità di Agenda Urbana, sino ad oggi, e non da oggi, pare si siano perse le tracce e le risorse, per una serie di ragioni concatenate tra di loro, con colpevoli non sempre coincidenti con l’attuale amministrazione comunale. Tutto questo mentre altri comuni, invece, quelle risorse le stanno utilizzando e, su quelle risorse, hanno innestato gran parte dei progetti di rigenerazione urbana del PNRR. Risorse perse alla pari di quelle del Contratto Istituzionale di Sviluppo sull’ex Area Sensi  , area sulla quale il sindaco Voce, in questi giorni ha dichiarato, riporto testualmente : “Ho apprezzato, inoltre, gli investimenti e gli interventi che l’Autorità di Sistema Portuale intende mettere in campo per il porto di Crotone come la riqualificazione dell’area ex Sensi per la quale è prevista a breve la Conferenza dei Servizi”. Apprezzamenti che non condivido , in particolare per la riqualificazione dell’ex Area Sensi, poiché quella scelta, per quello che mi è dato sapere,  leggendo il Piano Regolatore Portuale , è nettamente in contrasto con gli interessi della città ed è la prova che quest’amministrazione comunale , e non è la prima volta, dimostra di non avere una visione della e per la città e, il più delle volte,  abdica al governo del territorio a favore di terzi. In ogni caso resto in attesa di conoscere i risultati dei Contratti Istituzionali di Sviluppo “Sveliamo Bellezza” presentati dall’attuale amministrazione comunale nel mese di dicembre del 2021, per i quali sono state create molte , tante aspettative. Così come resto in attesa di conoscere lo stato dell’arte del lavoro che l’amministrazione comunale, assieme all’esperto dirigente dell’unità operativa Antica Kroton, sta portando avanti sull’imponente progettualità. Della quale, a dire il vero, non mi giungono notizie rassicuranti, tutt’altro.
Appurato, senza timore di essere smentito, che le risorse di Agenda Urbana così come quelle del C.I.S. sull’ex Area Sensi si sono perse, resta in ogni caso di vitale importanza   capire perché si siano perse. Per individuare il meccanismo, perverso, che ha fatto perdere alla città queste opportunità, e per non incorrere negli stessi errori. Per questo intendo richiamare l’attenzione di tutti su queste problematiche. E lo faccio perché come comunità non possiamo assistere, senza fare nulla, a quello che per Crotone sembra un destino già scritto. Quello di una città destinata a una decadenza inevitabile, sempre più isolata e sempre più marginale. Io non ci sto. Crotone ha tutte le carte in regola per ritornare ad essere quella che, dai primi anni del novecento, è sempre stata.  La città del lavoro, della solidarietà e della generosità.

Prima di finire queste mie riflessioni voglio ricordare che Agenda Urbana riguardava un imponente intervento di rigenerazione urbana nel quartiere di Via Acquabona. Un quartiere che, tra l’altro, ha bisogno assoluto di essere rigenerato, e riabilitato, per aumentarne e rafforzarne la coesione sociale, valorizzando le relazioni tra tutti i membri della comunità, senza escludere nessuno, e per promuovere, nello stesso tempo,  l’assunzione collettiva di responsabilità, percependo i problemi come comuni e non circoscritti a singole persone o gruppi o quartieri. Una progettualità che avrebbe potuto dare il via ad un Piano di Rigenerazione Urbana di tutti i quartieri cittadini sul quale, eventualmente, costruire il Piano Strutturale Comunale, meglio ancora il Piano Strutturale Comunale Associato, di cui la città non può più fare a meno e per il quale non si può più perdere altro tempo. Così come non si può più indugiare per l’adozione del Piano Comunale di Spiaggia, nella cui elaborazione progettuale si dovrà e non si potrà non tener conto dei cambiamenti climatici e dell’erosione costiera e dell’innalzamento del mare. Anche in questo caso meglio ancora un Piano Comunale di Spiaggia Associato di concerto con il comune di Isola Capo Rizzuto, con il quale condividiamo l’Area Marina Protetta, e con il comune di Strongoli, con il quale condividiamo il Parco fluviale del Neto. Viviamo tempi difficili. Crotone vive tempi difficili. Tempi che richiedono scelte e decisioni strategiche e coraggiose, le uniche in grado di farci riprendere le fila della storia e della tradizione di una città tramortita ma non abbattuta. Una città che non può essere lasciata sola, e in solitudine, nel vuoto della crisi economica, sociale ed istituzionale che sta attraversando, preda del degrado e della mancanza di fiducia nel proprio avvenire e nell’avvenire dei propri figli. Io, per quanto questo possa valere, ho piena e totale fiducia, e non speranza, nella città e nei crotonesi. Nelle nuove generazioni. Nel loro impegno. E nella loro capacità “non di fare scintille , ma di fare luce” .
Giovanni Lentini                                                                                                                                 

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